Ricordatevi di Alamo!
a mattina del 27 febbraio 1837 spirava un vento gelido sulle
rovine della missione di Alamo. Il cielo era terso, di un azzurro
intenso, e il pallido sole invernale del Texas illuminava ciò che
restava dell'antica chiesa e dei muri perimetrali sgretolati dalle
cannonate del generale Santa Anna.
Il silenzio della prateria venne rotto dall'arrivo della
compagnia di cavalleggeri texani agli ordini del capitano Juan
Seguìn al cui seguito viaggiava il calesse di un falegname. Il
compito del capitano Seguìn non era semplice. Secondo gli ordini
ricevuti dal governo presieduto da Sam Houston, doveva trovare i
resti dei cadaveri di William Barret Travis, David Crockett e James
Bowie, cioè di coloro che avevano guidato l'eroica difesa di Alamo
fino all'estremo sacrificio, per dare loro onorata sepoltura. Non si
può dire che la preoccupazione di fornire una tomba agli eroi di
Alamo fosse stata tempestiva. I circa 180 americani che si fecero
volontariamente uccidere dall'esercito messicano per affermare il
principio di un Texas libero e statunitense, erano morti nella notte
del 6 marzo 1836, poco meno di un anno prima. Per tutto quel tempo
le loro ossa, buona parte carbonizzate, erano rimaste all'aperto sul
piazzale della missione dove i corpi erano stati bruciati dai
militari messicani in due grandi falò.
Adesso gli uomini di Seguìn si aggiravano tra pezzi di teschi e
tibie chiedendosi come avrebbero mai potuto identificare i resti di
quei tre senza poter sbagliare. E in effetti non potevano, per cui
scelsero soltanto le ossa che sembravano più in buono stato e,
quando sembrò loro di avere messo assieme abbastanza resti per
comporre tre corpi, chiamarono il falegname che li infilò tutti
dentro una bara di legno grezzo di cui provvide subito a inchiodare
il coperchio. Sulla superficie Seguìn stesso scrisse quindi i tre
nomi: Travis, Crockett e Bowie. Ricoprì poi la bara con un largo
panno nero, vi pose sopra la campana della chiesa e si diresse verso
il centro di San Antonio dove, sfilando lungo la strada principale,
i cittadini avrebbero potuto finalmente porgere l'ultimo saluto agli
eroi di Alamo. La cerimonia della tumulazione avvenne nel
pomeriggio, quando i soldati di Seguìn riportarono la bara ad Alamo,
accompagnati da una numerosa folla. La cassa e il resto delle ossa
vennero seppelliti sotto l'ampio piazzale della chiesa e i soldati,
schierati nel picchetto d'onore, esplosero sei scariche di fucili,
tre prima e tre dopo la sepoltura, in onore dei morti. Il primo ad
arringare la folla fu Seguìn, in spagnolo. Il secondo il maggiore
Thomas Western, in inglese: «In queste ossa, qui di fronte a noi -
disse - non vediamo altro che i tangibili resti di Travis, Bowie e
Crocket» .
Peccato che a cerimonia conclusa nessuno pensò bene di lasciare
un qualche segno dove la tumulazione era avvenuta, per cui con il
passare degli anni sul posto prima si assistette alla crescita
spontanea di un boschetto di peschi, poi all'asfalto della moderna
metropoli di San Antonio nel cui centro sorge ancora oggi il
monumento nazionale di Alamo. Come si addice alle leggende, dunque,
di Travis, Bowie e Crockett restò soltanto il ricordo nel cuore e
nella tradizione degli americani. Ma chi erano questi tre
personaggi? Come mai uomini così diversi tra loro finirono per
essere accomunati in un unico tragico destino? E cosa accadde
realmente ad Alamo in quei freddi giorni di marzo del 1836?
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