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di Rino Di Stefano

Gli insorti e la rivolta

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li insorti, che avevano nominato Sam Houston comandante in capo del loro esercito, si impossessarono della citta di San Antonio ed è qui che un piccolo contingente americano di 155 uomini al comando del colonnello William Barret Travis, 27 anni, un avvocato dell'Alabama militarizzato sul campo, si trovava quando all'orizzonte apparvero i 4000 soldati di Santa Anna.

Nel comando Travis era affiancato da James Bowie, 40 anni, un avventuriero della Louisiana che si era stabilito in Texas dopo aver sposato Ursula de Veramendi, figlia di un ricco notabile messicano, morta subito dopo in seguito ad un'epidemia di colera. Noto soprattutto per l'invenzione di un grosso coltello da caccia dal quale non si separava mai, anche Bowie era stato nominato colonnello, ma con Travis non andava molto d'accordo. Se tra i due non si arrivò mai ad uno scontro aperto fu probabilmente perchè tutti e due erano massoni da lunga data e, a modo loro, si rispettavano.

Il terzo colonnello del gruppo era David Crocket, 50 anni, una vera celebrità già a quel tempo. Ex deputato del Congresso nelle file dei Wigs, Crocket era una leggenda vivente in tutti gli Stati Uniti ed era finito in Texas dopo aver perso le elezioni in Tennesse per un pugno di voti. Si trovava a San Antonio perché, diceva, voleva aiutare i fratelli americani contro i messicani. E lo fece.

La storia di Alamo inizia nella mattinata del 23 febbraio 1836 quando l'esercito messicano arrivò nei pressi di San Antonio. Il primo ad avvistare i soldati di Santa Anna fu lo scout John Smith, chiamato «El Colorado» a causa dei capelli rossi.

È a lui che il colonnello Travis affidò il primo messaggio dell'assedio, indirizzato allo stato maggiore dell'esercito texano comandato da Sam Houston: «Il nemico è arrivato in gran forze. Vogliamo uomini e provviste. Inviateceli. Abbiamo 150 uomini e siamo determinati a difendere Alamo fino all'ultimo. Forniteci assistenza».

Mentre Smith partiva al galoppo, Travis cominciò a dare i primi ordini per preparare la resistenza tra le mura di Alamo. Prima di tutto fece evacuare una cinquantina di soldati messicani feriti, fatti prigionieri in un precedente scontro. In questo modo permise che si ricongiungessero con il grosso delle truppe di Santa Anna senza pesare sulle forze americane. Poi mandò Seguin, lo stesso che un anno dopo provvederà alla sepoltura dei resti, a San Antonio per racimolare quante più provviste possibili potesse. Mentre gli americani giravano per le strade, le donne locali piangevano: «Poveri ragazzi - dicevano - sarete tutti ammazzati» . Furono invece una quarantina i cittadini che preferirono nascondersi dentro Alamo per evitare di affrontare l'esercito messicano. Fecero appena in tempo, perchè nel pomeriggio gli uomini di Santa Anna avevano già occupato l'area di San Fernando, la più vicina alla missione, facendo sventolare una bandiera rossa, segno di non voler dar tregua al nemico, sul pennone del campanile.

 

Alamo. Il silenzio della prateria venne rotto dall'arrivo della compagnia di cavalleggeri texani agli ordini del capitano Juan Seguìn al cui seguito viaggiava il calesse di un falegname. Il compito del capitano Seguìn non era semplice. Doveva trovare i resti dei cadaveri di coloro che avevano guidato l'eroica difesa di Alamo fino all'estremo sacrificio.

Sotto: Il Generale Antonio Lopez De Santa Anna

 

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