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I Nez Perce oggi
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di Cesare Bracchi, storico di Farwest.it

I Nez Percé

I

Nasi Forati, o Ni-Mi-Pu nella versione originale, o ancora Nez Percé nella versione francofona tuttora adottata nella terminologia ufficiale americana devono il loro nome “bianco” ai primi esploratori del Nord-Ovest che, confondendoli con altre tribù della zona che avevano l’abitudine di portare un ornamento osseo nella cartilagine del naso, assegnò loro il nome di Nasi Forati.

Nel 1800 vivevano in una zona riconducibile alla parte orientale degli attuali stati di Washington e Oregon e più precisamente nelle valli Walla Walla e Wallowa.

Dopo decenni di convivenza pacifica con i bianchi, nella seconda metà del secolo, il flusso di coloni, allevatori e cercatori d’oro si fece sempre più forte e l’invasione delle terre dei Nasi Forati sempre più manifesta.

Il governo degli Stati Uniti iniziò così nel 1855 la consueta politica dei trattati tendenti a confinare gli indiani in riserve di dimensioni sempre più ridotte. La banda più numerosa, guidata da Allokut e suo fratello Hein-Mot-Too-Ya-La-Kekt (conosciuto tra i bianchi con il nome di Capo Giuseppe) si rifiutò a più riprese di siglare i trattati proposti e tendenti a confinarla nella riserva di Lapwai, che tra l’altro, non comprendeva la valle Wallowa, sua dimora abituale.

Nel 1877 il Gen. Howard venne inviato sul posto per far eseguire l’ordine di confinamento nella riserva, ma a causa di un furto di bestiame appartenente ai Nasi Forati da parte di alcuni bianchi e della susseguente rappresaglia da parte di alcuni giovani guerrieri, gli eventi precipitarono.

Iniziava così “la lunga fuga dei Nasi Forati”. Una fuga che sarebbe durata più di 4 mesi, lungo un percorso di oltre 2500 Km, dove una tribù di circa 500/600 tra guerrieri, donne, anziani e bambini con le loro masserizie e una mandria di circa 2000 cavalli fu inseguita da diverse migliaia di soldati dell’esercito degli Stati Uniti.

La fuga fu punteggiata da numerosi scontri armati e da vere e proprie battaglie dove la straordinaria abilità negli spostamenti e la raffinata tattica militare dei Nasi Forati emersero ripetutamente ridicolizzando a più riprese gli strateghi dell’esercito USA.

Alla fine i guerrieri dovettero arrendersi, ad un passo (poche miglia) dal confine con il Canada, ad un passo dalla salvezza.

 

Eventi. A causa di un furto di bestiame appartenente ai Nasi Forati da parte di alcuni bianchi e della susseguente rappresaglia da parte di alcuni giovani guerrieri, gli eventi precipitarono.

 

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