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di Cesare Bracchi, storico di Farwest.it

L'episodio di Cavallo Pazzo

L

e vicende dei Nasi Forati e di Cavallo Pazzo, apparentemente molto lontane tra loro, si incontrarono invece verso la fine dell’agosto 1877 quando Cavallo Pazzo, da alcuni mesi “ ospite” nell’agenzia di Nuvola Rossa vicino a Camp Robinson nell’attuale Nebraska, dopo la resa del maggio dello stesso anno, fu chiamato a rapporto dal tenente Clark insieme ad altri capi. A Clark era stato ordinato di reclutare tra i sioux alcuni scout da affiancare alle truppe di Howard e Gibbon nella caccia ai Nasi Forati. Va premesso che tra le due tribù non correva buon sangue, si potevano anzi considerare proprio nemiche. Era accaduto, infatti, che in passato i sioux, durante le loro battute di caccia, sconfinassero ad ovest nei territori abitualmente frequentati dai Nasi Forati provocando, in più di un occasione, veri e propri scontri. Alla richiesta di fare lo scout, Cavallo Pazzo replicò che egli era molto deluso ed arrabbiato per il fatto che, contrariamente a quanto promesso, non era stato concesso a lui e alla sua gente di uscire dalla riserva per le tradizionali battute di caccia. Tuttavia, benché egli non desiderasse più ripercorrere il sentiero di guerra, se questo era il volere del Grande Padre, egli sarebbe tornato a combattere fino alla scomparsa dell’ultimo Naso Forato. Frank Grouard, figura dalla dubbia reputazione, che fungeva da interprete tradusse invece a Clark che Cavallo Pazzo avrebbe combattuto fino alla scomparsa dell’ultimo uomo bianco. Ovviamente la reazione dell’ufficiale fu di rabbia e di grande preoccupazione per eventuali rivolte e tumulti nella riserva.

Di per sé l’episodio si rivelò quasi ininfluente nello svolgimento della vicenda dei Nasi Forati in quanto altri sioux furono poi arruolati come scout e portarono la loro opera nell’inseguimento a Capo Giuseppe e i suoi. Grande importanza rivestì, invece, nell’influenzare i fatti che seguirono per quanto riguarda Cavallo Pazzo. A poco valsero, infatti, gli interventi di altri più attendibili e onesti interpreti che cercarono di chiarire l’equivoco con le autorità militari. Non solo a Cavallo Pazzo non fu concesso di uscire dalla riserva con la sua gente per cacciare, come richiesto, ma furono stretti i controlli e limitata la libertà personale sua e del suo entourage, creando un clima di tensioni e gelosie tra gli stessi indiani della riserva che avrebbe portato infine al tentativo di arresto e all’uccisione del grande capo Oglala.

 

Scout. A Clark era stato ordinato di reclutare tra i Sioux alcuni scout da affiancare alle truppe di Howard e Gibbon nella caccia ai Nasi Forati.

 

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