I Rangers del Texas
a provincia del
Texas fu fonte di notevole frustrazione per le autorità della Nuova
Spagna nei primi decenni del XIX secolo. Le scorrerie continue degli
indiani delle praterie rendevano la vita difficile ai pochi coloni
d’origine spagnola e la vastità della regione rendeva impossibile la
realizzazione di una catena di forti; un vero incubo furono i
Comanche che, dai loro accampamenti a ovest dei Balcones
Escarpements, calavano negli insediamenti dei bianchi per rubare
cavalli e rapire donne e bambini.
Quando nel 1821
il Messico ottenne l’indipendenza le cose non cambiarono per i
tejanos fino a quando le autorità non si resero conto che l’unico
sistema per combattere gli indiani era popolare la regione. Ma
furono in pochi i messicani che accettarono.
Moses Austin,
un ex cittadino della Louisiana, propose allora l’unica soluzione
che sembrasse ragionevole: popolare la regione di americani, che
sarebbero diventati poi cittadini messicani. Le autorità approvarono
la cessione di 20 mila acri a 300 famiglie: i primi texians figli
della democrazia jacksoniana, orgogliosi Crackers del sud,
indipendenti e combattivi, come impararono a loro spese gli stessi
messicani.
Assieme a loro
arrivò anche una loro forte tradizione culturale: i Rangers, termine
che nel sedicesimo secolo in Scozia indicava uomini armati che
pattugliavano le campagne; in seguito alla sconfitta di Culloden
migliaia di scozzesi emigrarono nel Nuovo Mondo, in particolare nel
sud degli odierni USA.
Nel 1823
Stephen Austin ingaggiò e pagò, di tasca propria i primi dieci
uomini per svolgere la funzione di rangers; pochi anni dopo, vista
l’inutilità delle misure prese dalle autorità messicane lo stesso
Austin convocò un’assemblea fra proprietari terrieri e crearono la
prima compagnia permanente: nascevano i RANGERS DEL TEXAS.
Non erano
soldati, visto che non avevano una divisa, non erano miliziani,
visto che le milizie si radunano a intervalli regolari per
addestrarsi: erano professionisti, ognuno dei quali doveva badare da
sé alle armi (polvere e pallottole per 100 colpi) e alla
cavalcatura.
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