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A cura di Mauro Cairo

Los diablos Tajanos!

I

soldati dell’esercito USA guardavano i nemici messicani con distacco professionale e non riuscivano a concepire perché i texani (da quando il Texas entrò a far parte dell’Unione il termine per indicarne gli abitanti texians mutò in texan) nutrissero tanto odio contro i messicani.

Per comprenderlo è bene parlare di un episodio avvenuto durante quel continuo stato di belligeranza che costituì il periodo fra la guerra d’indipendenza e quest’ultimo conflitto.

Quando il generale Woll invase il Texas fino ad occupare San Antonio per pochi mesi, nel ’42, trovò opposizione nella compagnia di volontari di Nicholas Dawson che venne spazzata via. In rappresaglia fu organizzata una spedizione “punitiva” guidata da Mier. In breve, anziché vendicarsi, i texani si trovarono circondati e, anche se opposero resistenza, dovettero ben presto arrendersi. Vennero catturati e durante il trasferimento verso la prigione di Perotè Ewen Cameron, nei pressi di Salado, tentò la fuga assieme ad altri. I fuggiaschi furono tutti catturati ma per punizione i messicani stabilirono di fucilare alcuni dei 176 prigionieri. In una ciotola misero 159 fagioli bianchi e 17 fagioli neri: chi pescava i neri veniva fucilato. Cameron pescò un fagiolo bianco ma il generale Santa Anna volle comunque ucciderlo. I superstiti trascorsero alcuni anni a Perotè dove molti morirono per le durissime condizioni di vita o uccisi dalle guardie. Molti di quelli che riuscirono a tornare in Texas si arruolarono nei rangers ben decisi a vendicarsi.

Per uomini come Wallace, Walker (colui che lavorò con Colt al miglioramento della famosa arma) e Mc Mullen la guerra era come avere carta bianca per ripagare i messicani della stessa moneta. Il conflitto con il Messico fu uno dei primi ad essere seguiti in massa da giornalisti i quali avevano bisogno di figure che attirassero l’opinione pubblica… e i rangers sembravano fatti apposta.

Ecco come apparivano i rangers agli occhi del pubblico descritti da ufficiali americani: «Gli uomini erano in perfetta forma fisica. Avevano l’aspetto più disparato: alcuni vestivano di pelli, altri stavano a torso nudo. Ognuno di loro aveva un fucile Kentucky, un paio di rivoltelle Patterson e un coltellaccio Bowie. Mangiavano solo carne, quasi mai pane e mai bevevano caffè.»

In particolare ci furono episodi che videro protagonisti come Walker, il quale passò le linee nemiche per avvertire il maggiore Brown, asserragliato a Fort Texas, di tenere duro in quanto i rinforzi erano vicini, che suscitarono l’entusiasmo dei lettori.

Generalmente i rangers furono utilizzati come esploratori e in operazioni contro i guerriglieri messicani anche se in alcune operazioni – ad esempio Monterrey – fecero la loro parte come normali truppe. I guerilleros diventarono ben presto uno spauracchio delle truppe americane: spesso i soldati trovavano i corpi dei loro commilitoni torturati crudelmente, un espediente per terrorizzarli e che sembrò funzionare bene… Fino a quando non fu trovata la soluzione più semplice: ai Texas Ranger venne affidato il compito di contrastarli e tenere le linee di comunicazione libere.

Compito che svolsero benissimo, con una ferocia parossistica visto il trattamento che riservavano a chi veniva catturato.

Ma i soldati ed ufficiali, che a Monterrey li avevano duramente criticati per il comportamento tenuto nei confronti dei civili, ora erano ben felici di averli a fianco.

 

Descrizione. «Gli uomini erano in perfetta forma fisica. Avevano l’aspetto più disparato. Ognuno di loro aveva un fucile Kentucky, un paio di rivoltelle Patterson e un coltellaccio Bowie.»

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Sotto: Due gruppi di Rangers in posa

Sotto: Fucili in uso tra i Rangers

Sotto: Rangers a Fort Worth

 

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