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A cura di Mauro Cairo

Odio senza fine

I

l 19 marzo del 1840, dopo anni di continui scontri,  si decise di tentare la carta della via diplomatica: una delegazione di 65 comanche giunse a San Antonio per negoziare. I rappresentanti texani accettarono di incontrare gli indiani solo a patto che liberassero tutti i bianchi prigionieri.

Come gesto di buona volontà il capo Maguara ne portò due con sé: un ragazzino messicano e la giovane Matilda Lockhart. L’aspetto della ragazza non contribuì per nulla a rasserenare gli animi: aveva la testa, le braccia e la faccia coperte di lividi e piaghe, il suo naso era stato bruciato fino all’osso non c’era più la parte carnosa. Tutte e due le narici erano spalancate.

Quando i due gruppi s’incontrarono nella sala del Consiglio la tensione era alle stelle; i texani informarono che fin quando non avessero liberato tutti i prigionieri la delegazione e capo Maguara sarebbero stati tenuti prigionieri. La reazione degli indiani fu di prendere le armi: nella furibonda mischia che ne seguì 8 texani e 35 indiani rimasero uccisi fra cui Maguara.

I Comanche giurarono vendetta e appena i superstiti che erano riusciti a fuggire tornarono ai villaggi 13 prigionieri furono uccisi. In agosto gli indiani organizzarono quella che fu la più grande incursione in Texas: oltre 100 guerrieri calarono su Victoria dove uccisero 15 abitanti e rubarono 2000 cavalli. Proseguendo l’azione l’8 agosto giunsero a Linnville nella Baia Lavaca: gli abitanti superstiti fuggirono su barche e assistettero impotenti al saccheggio e all’incendio del villaggio.

Mentre i Comanche  erano a Linnville le compagnie rangers si erano radunate: al comando di Tumlison, McCulloch e Caldwell misero in pratica tattiche mordi e fuggi per rallentarne la marcia di rientro e dare il tempo a 200 uomini agli ordini di Felix Austin di radunarsi a Plum Creek per intercettarli.

I ruoli si erano ribaltati: gli indiani, appesantiti dal bottino, arrancavano lentamente (come una colonna di fanteria di bianchi) mentre i rangers li tormentavano in continuazione.

A Plum Creek fu un massacro: oltre 80 indiani rimasero a terra. E i rangers non si fecero scappare l’occasione per colpire ancora più duramente: una compagnia, guidata da John Moore, attaccò un villaggio sul Colorado che fu spazzato via.

 

Imbrogli. Quando i due gruppi s’incontrarono nella sala del Consiglio la tensione era alle stelle; i texani informarono che fin quando non avessero liberato tutti i prigionieri la delegazione e capo Maguara sarebbero stati tenuti prigionieri.

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Sotto: Due gruppi di Rangers

 

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