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A cura di Domenico Rizzi

Le curiosità del West - 1

L

e molte curiosità generate dallo studio della storia del west restano spesso insoddisfatte per via della difficoltà a reperire documenti o ad approfondire le fonti. Proviamo a soddisfarne alcune.

L'ORIGINE DELL'ESPRESSIONE "O.K."

Si leggono e si sentono spesso interpretazioni diverse in merito all’origine di vocaboli, proverbi e modi di dire, non sempre esaurienti o esatte.

Se non persistono molti dubbi circa la derivazione del nome “Indiani d’America” o della parola “mustang”, ve ne sono invece parecchi che riguardano certe espressioni entrate ormai nel linguaggio corrente.

Recentemente è stata fornita – anche su Internet – una spiegazione manifestamente improbabile di una fra le più comuni affermazioni usate in tutti i continenti del globo: O.K. Secondo tale fonte, l’espressione sarebbe nata, non più tardi di qualche decennio fa, tra i soldati americani impegnati nella campagna del Vietnam. A nostro avviso, nulla di più errato.

Pare invece che, intorno al 1880, un capo mandriano dell’Arizona usasse apporre sui recinti, con un pezzetto di gesso, le proprie iniziali O.K., che potrebbero significare Oliver Kenton, Otis Kincaid, ecc. Lo scrupoloso cow-boy compiva questo gesto alla sera, per confermare che il lavoro di raccolta del bestiame era stato concluso positivamente e gli animali si trovavano all’interno degli appositi corral.

Dunque, O.K. ha un’origine autenticamente “western”, databile ad almeno 120 anni fa e il Vietnam, come sappiamo, è un evento troppo recente perché possa costituire una spiegazione credibile della parola “O.K.”. Vale comunque la pena di rammentare che tale modo di dire compare già in alcuni film statunitensi prodotti molto tempo prima del conflitto vietnamita e spesso addirittura anteriori alla Seconda Guerra Mondiale.

La versione riportata venne inoltre pubblicata in un numero del periodico “True West” verso la metà degli Anni Cinquanta, circa dieci anni prima che gli Americani iniziassero le ostilità con i Vietcong.  

E’ inoltre un fatto storicamente provato che a Tombstone, in Arizona, esisteva già il famoso “O.K. Corral” nel 1881, situato fra Allen Street, Fremont Street, la Terza e la Quarta Strada. In questa località, il 26 ottobre di quell’anno ebbe luogo la più celebre sfida della storia della Frontiera, tra i fratelli Wyatt, Virgil e Morgan Earp affiancati da John “Doc” Holliday e la banda dei Clanton e Mc Laury. Si concluse in meno 30 secondi, lasciando sul terreno i cadaveri di Frank e Tom Mc Laury e di Billy Clanton, il più giovane dei fratelli del bandito Ike Clanton.

I QUARTIERI A LUCI ROSSE

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, anche l’espressione “a luci rosse” – che evoca misteriosi postriboli del lontano Oriente – ha la sua incontestabile origine nel West e precisamente nelle cosidette “cow-town”, le “città del bestiame” del Kansas.

Questo curioso modo di dire nacque infatti in una cittadina assurta a grande notorietà per la sua vita turbolenta negli anni Sessanta-Settanta dell’Ottocento.  

Come si sa, dopo la Guerra di Secessione gli allevatori di “longhorn” del Texas conducevano la maggior parte delle loro mandrie nel Kansas, dove i “cow-boy”, una volta consegnato il bestiame e ricevuta la paga, si abbandonavano per giorni alla baldoria più sfrenata. Oltre alle interminabili partite a poker, “monte” e “faraone” e a colossali sbornie, i mandriani cercavano compagnia femminile nelle sale da ballo e nei “saloon”, ma anche nei bordelli. In alcune città, come Ellsworth, Newton  Abilene e Dodge City, le autorità pubbliche vietavano alle prostitute – chiamate anche “Dirty Dove”, cioè “sporche colombe” – di esercitare la loro  professione nei centri urbani, riservando loro un quartiere periferico che assunse nomi diversi a seconda della località. A Newton l’area in cui sorgeva il bordello ebbe la suggestiva denominazione di Hyde Park.

A Dodge City, una cittadina di tre o quattromila abitanti, tale zona ospitò invece la cosidetta “Casa a Luci Rosse”, perché la porta d’ingresso del fabbricato a due piani in cui lavoravano le “donnine” era provvista di un vetro colorato che, riflettendo la luce dell’interno, assumeva una tinta vermiglia.

In questo bordello ogni prostituta disponeva di una propria stanza (con appesa all’uscio l’etichetta del nome con cui esercitava) di una branda, un piccolo scrittoio, un appendiabiti, un catino, una brocca d’acqua, un pezzo di sapone ed alcune salviette. Il costo di una prestazione sessuale “ordinaria” era di 2-3 dollari, salvo richieste “particolari” che facevano alzare sensibilmente il prezzo.   

La promiscuità della clientela, la scarsa igiene e l’assenza di controlli sanitari favorivano, ovviamente, il diffondersi delle malattie veneree, che colpivano un elevatissimo numero di mandriani, soldati, avventurieri e cittadini “perbene” amanti della trasgressione.

IL PRIMO FILM WESTERN

Meno di un decennio dopo il tramonto della Frontiera, convenzionalmente stabilito nell’anno 1894, comparvero le prime rappresentazioni cinematografiche dedicate alla storia e alla leggenda del  West.

La nascita ufficiale del genere “western” è unanimemente attribuita dalla critica al film “The Great Train Robbery” (L’assalto al treno”) diretto da Edwin S. Porter nell’autunno 1903 e prodotto dalla Edison. In realtà, un’altra opera meno nota - “Kit Carson”, diretto da Wallace Mc Cutcheon per la American Mutoscope e Biograph - lo precedette di pochissimi mesi.

Si trattava di 11 episodi indipendenti, per una durata complessiva di una ventina di minuti, dedicati alle presunte avventure del celebre esploratore, contenenti scene d’azione talvolta violente, come la scotennatura di un Bianco ad opera dei Pellirosse. La maggior parte delle sequenze venne girata in “esterni” con macchine da presa fisse, ma le imprese descritte nel film sono per lo più immaginarie.

Cristopher Carson, detto Kit, nacque nel 1809 e si spense nel 1868 a Fort Lyon, Colorado, in seguito ad un colpo apoplettico. A detta di Buffalo Bill – che battezzò Kit Carson Cody uno dei propri figli, in suo onore – fu “il più grande esploratore della Frontiera”.e molte curiosità generate dallo studio della storia del west restano spesso insoddisfatte per via della difficoltà a reperire documenti o ad approfondire le fonti. Proviamo a soddisfarne alcune.

 

Curiosità. Molte curiosità generate dallo studio dlla storia del west restano spesso insoddisfatte per via della difficoltà a reperire documenti o ad approfondire le fonti.

 

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