nche se gli
indiani comprendevano abbastanza bene il comportamento del bisonte,
alcuni elementi sfuggivano loro. Principale tra questi c'era il
problema dei movimenti. A volte i bisonti coprivano le praterie in
ogni direzione a perdita d'occhio, ma altrettanto improvvisamente
sparivano da una regione, costringendo i cacciatori a lasciare il
campo e a cercarli. Alcune tribù credevano che la terra
semplicemente li inghiottisse e li risputasse fuori a intervalli
irregolari. Anche oggi non sappiamo molto sui movimenti delle
mandrie originarie. Erano veramente migratorie, che si spostavano a
sud d'inverno e a nord d'estate, o erano semplicemente nomadi, che
vagavano dovunque potessero trovare foraggio fresco?
I tori stavano
separati dalle vacche e dai vitelli durante l'autunno, l'inverno e
la primavera. I gruppi vacca-vitello sono più piccoli in inverno,
quando il rischio dei predatori è maggiore e i leader tendono ad
essere vecchie vacche e non tori. La stagione degli amori comincia
in estate, con il culmine verso la prima settimana di luglio. I tori
si uniscono ai gruppi vacca-vitello in questo periodo, formando le
mandrie più grandi dell'anno. I primi tori che si uniscono alle
mandrie per gli amori estivi sono subadulti o adolescenti.
Presumibilmente i primi odori delle vacche ricettive li attira ma
quando le vacche singole sono diventate veramente ricettive questi
adolescenti devono cedere il passo a tori più grossi e più
aggressivamente maturi. Questi tori più vecchi annunciano la loro
presenza e respingono i rivali muggendo, un suono che assomiglia al
ruggito di un leone africano più che al solito muggito o belato di
un membro dei bovini. Una volta che un toro maturo trova una vacca
in estro forma un "legame di propensione", rimanendo con lei e
respingendo i rivali finchè non si accoppia. Un maschio dominante
può formare parecchi legami in serie durante una stagione, ma non
forma mai un harem, come fa per esempio un cervo.
Nella mandria
vi era una gerarchia per cui ogni individuo sub-dominante cedeva il
passo a quello dominante, vacca o toro, al suo avvicinarsi. I
bisonti lottavano tra loro solo raramente ed in genere durante la
calura estiva ove i maschi si scontravano con enormi testate per
decidere dell'accoppiamento. Solo raramente lo scontro era grave in
quanto i maschi più deboli facevano atto di sottomissione alla prima
sbuffata del dominante, per esempio un toro di otto-nove anni del
peso di circa 1800 libbre. Ottenuta la vittoria il toro doveva
attendere la compiacenza della giovenca per poter copulare in quanto
la vittoria non assicurava l'accoppiata. In genere la vacca ci
metteva un giorno o due per decidersi, mentre nel frattempo lui
doveva scacciare tutti gli eventuali pretendenti e corteggiarla
assiduamente.
Durante questo
periodo il toro perdeva dalle 200 alle 300 libbre, mentre la lingua
penzolava fuori per la sete dal momento che non osava
allontanarsi,neppure per bere. Se i suoi sforzi erano premiati vi
era l'accoppiamento che non durava più di una manciata di secondi. A
ottobre i tori avevano acquistato il loro peso forma e la grande
mandria cominciava a dividersi in gruppi di femmine e maschi
separati per trascorrere l'inverno.
I vitelli dei
bisonti nascevano in primavera dopo una gestazione ci circa nove
mesi. Le madri partorivano i piccoli in una macchia separata dal
resto della mandria e nel giro di un'ora e mezza circa, dopo il
primo pasto, il vitello era in grado di saltellare intorno alla
madre, mentre a sei mesi poteva superare i grossi tori nella corsa.
Le giovenche tentavano di svezzare i piccoli prima della nasciata
del successivo vitello, ma spesso i torelli non si staccavano dalla
madre fino a quattro anni e le vitelline fino a tre, quando a loro
volta cominciavano a partorire. Le corna cominciavano a crescere ad
un mese di età e si sviluppavano annualmente. Anche il ricco e
soffice pelo invernale si sfaldava in primavera inoltrata per
ricrescere ogni autunno.