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A cura di Sergio Mura

Il Rosebud

N

el corso dei primissimi mesi del 1876 fu chiaro a tutti - ad eccezione degli indiani considerati ostili dal governo degli stati Uniti - che si stava muovendo la più grande forza militare contro gli ultimi resistenti delle pianure del nord-ovest.

L'ingiunzione a tutte le bande ancora fuori dagli stretti ambiti delle riserve a farvi rientro o ad entrarvi (magari per la prima volta, abbandonando la vita libera) fu la mossa decisiva. Una mossa che considerava solo le istanze della gente bianca e del governo americano, ma assai poco rispettosa delle usanze e delle esigenze delle tribù indiane. L'ordine, infatti, fu emesso in tempi molto rapidi, prevedendo l'obbedienza degli indiani in pochissime settimane, cosa impossibile on l'inverno alle porte.

In aperto contrasto con il Trattato di Fort Laramie, furono mandati i soldati nella Grande Riserva Sioux per dare la caccia a coloro che "si ostinavano a non ascoltare la voce della ragione rifiutando 5.000.000 di dollari", in particolare agli Hunkpapa di Toro Seduto, agli Oglala di Cavallo Pazzo ed alle altre bande che con questi due grandi guerrieri volevano condividere la vita libera di sempre.

Cavallo Pazzo unì le sue forze a quelle di Toro Seduto il quale, senza alcun timore, in seguito ebbe a dire al Governo: "Se avete un uomo che dice la verità, mandatemelo ed io l’ascolterò."

La risposta dei militari non si fece attendere a lungo. Secondo il Generale Sherman l’uomo che corrispondeva alla descrizione fatta dagli indiani era George Crook, il più grande avversario dei nativi nella storia americana, ma anche l’unico capo bianco a cui gli indiani credevano. Egli, tuttavia fu mandato non per trattare la pace, ma per fare la guerra.

Di ritorno da una grande campagna contro gli Apache, alla domanda se non fosse duro iniziare un’altra campagna contro gli indiani rispose: "Sì, è duro! Ma la cosa più dura è andare a combattere coloro che sono nel giusto."

Buona lettura!

[continua]

 

Nel giusto. Di ritorno da una grande campagna contro gli Apache, alla domanda se non fosse duro iniziare un’altra campagna contro gli indiani Crook rispose: "Sì, è duro! Ma la cosa più dura è andare a combattere coloro che sono nel giusto."

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Sotto: Toro Seduto

Generale Crook

Generale Sherman

 

 

 

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