Il piano
l piano predisposto dall'esercito era semplice:
dispiegare una forza militare imbattibile e metterla a capo di
ufficiali di tutto rispetto, esperti di guerre indiane e di comando
in tempo di battaglia. Questa forza radunava le migliori guarnigioni
della frontiera e fu divisa in tre enormi colonne che avanzavano
verso l'obiettivo indiano da tre diverse direzioni, da est, sud ed
ovest. Gli "ostili" al seguito di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo non
avrebbero mai e poi mai avuto alcuna possibilità di fuga o di
salvezza. Avrebbero incassato la più sonora sconfitta della loro
storia ed avrebbero fatto un mesto ingresso nelle tristi riserve del
Dakota.
Queste, almeno, erano le intenzioni degli
strateghi dell'esercito. E l'occasione era unica! La fortissima
spinta derivante dall'ennesima crisi dei mercati finanziari, la
perdita di un'infinità di posti di lavoro, i ritardi nell'avanzata
delle ferrovie e delle strade, tutto questo rappresentava un
validissimo biglietto da visita verso la conquista delle Black Hills
(in cui era stato trovato l'oro e sulle quali era in corso una
continua guerra tra gruppi organizzati di minatori abusivi e
guerrieri indiani che difendevano i confini del loro territorio di
caccia), specialmente nei confronti di un'opinione pubblica che era
- almeno all'est - poco propensa a nuovi atti di forza contro gli
indiani che tutti sapevano essere nel giusto. Diversa era invece la
posizione dell'opinione pubblica dell'ovest, specialmente nei posti
prossimi alla frontiera. Queste persone non tolleravano che bande
armate di indiani potessero circolare liberamente in un'immensa
miniera d'oro (le Black Hills), impedendo ai minatori ed alle loro
famiglie di tentare la via per la ricchezza individuale e del paese.
La voglia di rompere i trattati ed il muso agli indiani era tale che
persino l'esercito - dopo qualche timido tentativo - non riuscì più
ad impedire ai bianchi di penetrare nelle grande riserva Sioux,
installandosi alla ricerca dell'oro.
Tutto era pronto per l'azione e mentre le altre
2 colonne dell'esercito procedevano verso il luogo dell'incontro (e
della battaglia che si presumeva finale...), quella del Generale
Crook era accampata in attesa degli ultimi rinforzi.
[continua]
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