Il popolo Sioux
robabilmente “conoscete il Popolo degli
indiani delle Praterie con i nomi che gli hanno dato i bianchi:
Cheyenne, Crow, Sioux ecc. In questo libro imparerete a conoscerli
con i loro veri nomi, come Popolo della Freccia Dipinta, Popolo
della Piccola Aquila Nera e Popolo dei Fratelli.” Questo scrive
Hyemeyohsts Storm nell’introduzione del suo libro Sette Frecce, da
poco uscito in traduzione italiana (Corbaccio, € 22,00). Storm
è figlio di un tedesco e di un’indiana Crow con ascendenze Cheyenne.
La sua voce è molto autorevole nel movimento indiano, fin dagli anni
Settanta. Storm è venuto a Milano a
presentare il suo libro e al
termine, non si sapeva più come chiamare correttamente il Popolo
delle Pianure: Lakota, Dakota, Nakota, finché Storm ci ha corretto:
"Sioux!" Nessun Lakota (parola che
significa "fratelli, alleati, amici") si offende, infatti, a
sentirsi chiamare Sioux (che significa l’esatto contrario:
"serpenti", nell’accezione di "nemici"). Questo
secondo termine, infatti, non ha alcuna connotazione negativa per
loro: i Sioux, ultimi arrivati nelle Grandi Pianure, erano realmente
i nemici di tutti ed erano anche fieri di esserlo. Anche i termini
Apache e Comanche significano la stessa cosa: nemici. Era questa una
qualifica comune per indicare popolazioni guerriere.
La famiglia tribale dei Sioux si divide in tre
gruppi: i Dakota (detti anche Santee) a Est del Missouri
(nell’attuale Minnesota), i Nakota (o Yanktonai) all’estremo sud
est del Sud Dakota, e i Lakota (o Teton), il raggruppamento più
numeroso, a ovest del Missouri. Ciascuno di questi tre grandi gruppi
è diviso in bande. Per limitarsi a quelle dei Lakota, le principali
sono sette (le più famose, gli Oglala e i Brulé). Tra loro, i
Lakota si chiamano con i nomi delle rispettive bande o sottobande o
clan "trasversali" rispetto alle bande. Ad esempio,
Nuvola Rossa (che vedete nella foto), celebre leader degli Oglala,
era considerato da molti di loro unicamente il capo delle cosiddette
Facce Cattive. Come potete intuire, inoltrarsi in queste
differenze per uno scrupolo di esattezza, equivale a farsi una
passeggiata in un campo minato. A seconda delle varie circostanze,
abbiamo dunque usato termini più generali e conosciuti (come Sioux)
oppure più specifici (come Lakota o Oglala).
Durante il tardo secolo XVII e i primi anni del XVIII, i popoli dei
Sioux migrarono dalle terre dove i loro avi si erano stabiliti, più
di un secolo prima, verso il corso superiore del Mississippi. Il
fatto che i loro nemici tradizionali, gli Ojibway e altri del ceppo
algonchino, avessero ricevuto armi da fuoco dai mercanti francesi,
li costrinse a muovere verso ovest. I tre maggiori gruppi di Sioux
si stabilirono in nuovi territori: i Santee nella zona del
Mississippi che divenne poi lo stato del Minnesota, gli Yankton
lungo il fiume Missouri, i Teton nelle Badlands e nelle Colline Nere
del Sud Dakota. Quei popoli così diversi che erano stati vittime dei
fucili francesi, ricevettero a loro volta le armi da fuoco e molti
di loro montarono il "Cane Sacro", come chiamavano il cavalli, ed
allargarono i loro territori per tutte le Pianure settentrionali.
Furono anche dei guerrieri molto validi e costituirono sempre un
freno all'espansione dei bianchi nel XIX secolo. |