Gli Apache durante la Civil War
a Civil War ebbe inizio il 12 aprile 1861 con
l'attacco portato dai Confederati a Fort Summer ed ebbe termine il 9
aprile 1865 con la resa del Generale Lee. Poco prima della caduta di
Fort Sumter, la guerra Apache ebbe il momento più sanguinoso.
All'epoca vi erano solo due forti nella Gadsden
Purchase, Fort Brecknridge - sito nelle vicinanze dell'Arivaipa
Canyon e del fiume Pedro - e Fort Buchanan, costruito sul fiume
Sonora. Entrambi, come accadeva quasi sempre nel vecchio west, non
erano veri e propri forti, ma solo degli avamposti. Fort Buchanan,
ad esempio, era senza palizzata e fatto di poche case dislocate su
un'area abbastanza vasta.
Benché i soldati dell'Unione e i Confederati
operassero in Arizona e nel Nuovo Messico, durante la Civil War non
vi furono grossi scontri tra loro.
Gli Apache si trovarono tuttavia nel mezzo
delle due fazioni e, dovendo preoccuparsi di trovare il necessario
per vivere, proseguirono le loro tipiche incursioni, persino contro
i due eserciti.
Il Colonnello Canby, divenne Comandante del
Dipartimento del Nuovo Messico l'11 giugno del 1861. Già in luglio
riferì che in Arizona le razzie degli Apache si facevano sempre più
insistenti e appena un mese più tardi che tutta la zona meridionale,
sempre a causa degli Apache, viveva in condizioni di disagio
intollerabile. In dicembre riferì che le razzie erano ulteriormente
aumentate di intensità.
Secondo il Tenente Colonnello Baylor,
Governatore Confederato dell'Arizona, la situazione era persino più
grave. Baylor fece riferimento preciso alla morte del Tenente Mays e
dei suoi 14 soldati, fatto occorso dopo che questi avevano eseguito
un’incursione in un accampamento Apache.
Nel settembre 1961 Canby comunicò quanto segue:
“Non ci sono truppe sufficienti per proteggere i civili.”
Il 10 ottobre successivo, Baylor inviò 100
uomini al comando del Maggiore Waller per proteggere e soccorrere i
minatori di Pinos Altos, minacciati dagli Apache Gila.
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