volte, nelle
notti di luna piena passando per le sterminate pianure del midwest,
può capitare all’improvviso di sentire tra il silenzio di quei
luoghi un rumore sordo nel cielo. Nessuno ci fa caso, ma se chiedete
a qualcuno del posto vi sentirete rispondere che è Jesse che cavalca
ancora sul suo destriero, il volto coperto e le pistole in pugno,
ultimo difensore degli ideali del Sud.
Questa
romantica rappresentazione, figlia della leggenda del desperado
fuorilegge, ha radici profonde nella realtà drammatica degli Stati
Uniti attorno agli anni 1850-1860. Furono quelli gli anni in cui
maggiormente si fecero sentire le differenze tra il Nord
industrializzato e il Sud prevalentemente agricolo. La rivoluzione
industriale infatti, che all’inizio dell’ottocento investì gli stati
americani, accentuò ancora di più il divario già esistente tra due
realtà e modi di vita diversi.
Gli stati del
Sud che vivevano quasi esclusivamente sulle esportazioni dei
prodotti delle piantagioni, videro aumentare la richiesta del cotone
da parte dei mercati europei. Dalle 178.000 balle di cotone
esportate nei primi anni dell’ottocento, si passò ai 4 milioni di
balle nel 1860. In tali condizioni, la mano d’opera negra diventava
indispensabile. Il Nord invece, come risaputo, optava per la
liberalizzazione degli schiavi. I motivi che portarono alla guerra
comunque, erano motivi soprattutto economici. L’economia del Sud che
produceva solo cotone e tabacco, si trovò a dipendere quasi
esclusivamente dagli stati del nord. Oltretutto, l’elezione di un
repubblicano e antischiavista come Lincoln a presidente degli Stati
Uniti, fece temere una dipendenza ancora maggiore verso l’economia
del nord. Per queste ragioni alcuni stati tra i quali l’Alabama, la
Georgia, la Florida, la Louisiana e il Texas optarono per la
secessione. A questi stati si aggiunsero il Tennesse, la Carolina
del Sud, l’Arkansas e la Virginia. Venne emanata una nuova
costituzione ed eletto un nuovo presidente : Jefferson Davis. Le
prime cannonate su Fort Sumter nella Carolina del Sud, portarono
inevitabilmente alla guerra. Nel 1861, allo scoppio della guerra di
secessione, i fratelli James, Frank e Jesse, erano due giovani di 18
e 14 anni rispettivamente. Erano nati nel 1843 e 1847 nella contea
di Clay (Missouri) da una famiglia benestante di simpatie
filo-sudiste. I due ragazzi erano figli del reverendo Robert James e
Zerelda Cole originari del Kentucky. Dopo pochi anni il padre di
Jesse abbandonò la famiglia per trasferirsi in California dove pare
morì in uno di quei campi auriferi che nel 1849 attirarono migliaia
di cercatori d’oro. La madre si risposò una seconda volta e poi una
terza con Reuben Samuel un medico anch’egli originario del Kentucky.
Poco distante dalla fattoria dei James abitavano gli Younger e a
circa mezza giornata di cavallo stavano i Dalton. Insomma una specie
di triangolo della criminalità organizzata. La madre dei Dalton,
Adeline Younger, era sorella del colonnello Henry Younger padre dei
fuorilegge. I Dalton e gli Younger erano quindi legati da stretta
parentela. Sebbene ancora giovane, Frank aveva già avuto il suo
battesimo del fuoco partecipando alla battaglia di Wilson Creek.
Venne fatto prigioniero e comunque liberato per intercessione della
madre Zerelda con la promessa che non avrebbe più preso le armi
contro l’Unione. Promessa vana poiché Frank James andò dritto ad
unirsi alle bande di William Quantrill dove già si trovava Coleman
Younger. Nel giugno del 1863 la milizia nordista si presentò alla
fattoria dei James per scoprire i movimenti di Frank e sapere
qualcosa di più su William Quantrill.
Non avendo
ricevuto risposta, i nordisti se la presero col dott. Samuel che
quasi impiccarono e con Jesse che a quel tempo era appena un ragazzo
gracile di sedici anni. Vennero arrestate la madre e la sorella
Susan che rischiò seriamente di morire in prigione per malattia.
Jesse allora ruppe gli indugi e raggiunse il fratello Frank
chiedendo di essere arruolato sotto la bandiera di Quantrill.
Il capo
guerrigliero lo squadrò per un istante, scosse la testa e gli fece
capire che era ancora troppo giovane per la vita della guerriglia.
Fu “ Bloody” Bill Anderson a prenderlo con sé.
Il soprannome
di Anderson, “sanguinario”, era tutto un programma. Incuteva terrore
solamente a vederlo. Portava almeno dieci pistole in tutte le parti
del corpo assieme alle orecchie e alle ciocche di capelli che usava
tagliare ai nemici che uccideva. Il generale Sterling Price, pur
considerando indispensabile il ruolo dei guerriglieri, si dimostrò
disgustato da quegli irregolari tagliagole.
Alla scuola di
Bill Anderson, George Todd, John Jarrett, George Shepherd e
Quantrill, Jesse James fece il suo apprendistato fatto di rapine,
soprusi e uccisioni. Sembra che Jesse partecipasse il 13 agosto 1863
al sacco di Lawrence (Kansas) al fianco di Quantrill, suo fratello
Frank , Cole e Jim Younger. Quel giorno perirono più di 150 persone
comprese donne e ragazzi. Dall’altra parte, quella unionista, le
stesse atrocità venivano compiute da bande di guerriglieri note col
nome di “Jayhawkers” al comando del colonnello Charles R. Jennison.
Nel 1864, a
fianco di George Todd, di suo fratello Frank e degli Younger, Jesse
partecipò al massacro di Centralia contro un treno che trasportava
una ottantina di soldati federali.
Il treno fermo
sui binari venne attaccato da entrambi i lati da un’orda urlante di
guerriglieri coi capelli al vento, due colt navy in mano e le
briglia dei cavalli tra i denti. Le loro facce, truci, esprimevano
tutto il loro odio verso i federali e i loro cavalli erano bardati
di trofei umani come usava fare Bill Anderson. Non venne risparmiato
nessuno e il treno fu rispedito al nord in una folle corsa senza
alcuno a bordo. Nel 1865 le sorti della guerra pendevano chiaramente
dalla parte dell’Unione e il 9 aprile 1865 il generale Lee
consegnava la sua spada al generale Grant ad Appomattox (Virginia).
Perduta la guerra, i guerriglieri tornarono alle loro case. Anche
Jesse accettò la resa e con gli uomini rimasti decise di recarsi a
Lexington (Missouri) e consegnarsi al maggiore J. B. Rogers,
commissario dell’Unione. Sulla strada di Lexington però i
guerriglieri subirono un’imboscata nel corso della quale Jesse venne
ferito gravemente a un polmone.
La ferita era
talmente grave che non venne neanche presa in considerazione l’idea
di un condono.
I federali,
sicuri della sua morte, lo caricarono su di un carro e lo lasciarono
partire per il Nebraska dove in quel momento si trovava la madre. In
quei mesi di convalescenza, Jesse trovò il tempo di innamorarsi di
Zerelda Mimms la donna che avrebbe sposato nove anni dopo.