Su Ultimo atto Dopo la morte
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Approfondimento storico e montaggio
di Massimo Rossi |
La storia vera
a vita certamente preparò Hickok molto presto
ad affrontare le pressioni della fama e del rischio di affrontare la
morte ogni giorno. Nacque a Troy Grove, nell’Illinois, il 27 maggio
del 1837, e fu battezzato James Butler Hickok da suo padre Alonzo,
un diacono della Chiesa Presbiteriana. Gli Hickok furono i
discendenti della famiglia Hiccocks di Stratford-onAvon, nel
Warwickshire, Inghilterra, parenti di William Shakespeare. Una parte
della famiglia emigrò in America nel 1635.
Alonzo Hickok nacque nel Vermont nel 1801 e sposò Polly Butler nel
1827 (sembra che Gorge W. Bush, 41° Presidente degli Stati Uniti,
sia un discendente della madre di Hickok). La coppia ebbe cinque
bambini oltre a James Butler, tre ragazzi e due ragazze. Alonzo e
Polly Hickok si trasferirono nell’Illinois nel 1833, ed alla fine si
stabilirono a Troy Grove (all’epoca conosciuta come Homer), nella
contea di LaSalle, lungo le alture del Little Vermillion Creek. A
Troy Grove aprirono un emporio, il Green Mountain House, che andò
abbastanza bene all’inizio ma fallì durante la crisi finanziaria del
paese nel 1837. La famiglia si convertì allora all’agricoltura ed
all’allevamento.
Per molti anni Alonzo Hickok si adoperò per aiutare gli schiavi
fuggitivi a raggiungere la libertà. I suoi figli spesso lo
assistevano in questo lavoro, e fu durante tale periodo che il
giovane James cominciò a sviluppare il coraggio, l'astuzia e
l’intraprendenza che ne caratterizzarono gli anni a venire. A James
piaceva stare solo ed adorava le armi da fuoco. Così, mentre il
resto della famiglia lavorava nella fattoria, egli si aggirava nei
boschi, perfezionando la sua abilità nel tiro andando a caccia e
provvedendo così ad una gran varietà di carne fresca per la
famiglia.
Hickok
lasciò Troy Grove a 18 anni per cominciare la sua vita nell'Ovest.
Vita che cambiò drasticamente nel 1855 quando Hickok si scontrò in
una rissa con tale Charlie Hudson e, credendo di averlo ucciso,
fuggì nel Kansas dove si unì ai Kansas "Free Staters" per combattere
la sanguinosa guerra di confine tra Kansas e Missouri. Nonostante il
suo coinvolgimento nella sparatoria a Rock Creek nel 1861 e la sua
attività nella guerra civile, la vita di Hickok non fu consacrata
all’immortalità fino a che uccise Dave Tutt nel 1865. Da quel
momento tutto cambiò. Nella primavera del 1866, Hickok fece da guida
al Generale William T. Sherman durante il suo tour nell'Ovest. Tra
il 1867-68, Hickok fece da scout sia per il Generale Winfield Scott
Hancock sia per il Colonnello George Armstrong Custer. Custer fu
impressionato da Hickok e più tardi scrisse di lui: "Sia a piedi che
a cavallo egli rappresentava uno dei più perfetti esempi di
prestanza fisica che io non abbia mai visto. Sul suo coraggio non ci
potevano essere dubbi. La sua abilità nell'uso della carabina e
della pistola era infallibile. …. Non parlava mai di se stesso a
meno che non gli si chiedesse di farlo. La sua conversazione non
sconfinava mai nel volgare o nel blasfemo. La sua influenza fra gli
abitanti della frontiera era sconfinata; la sua parola era legge; e
molte erano le liti personali ed i disordini fra i suoi camerati che
riusciva a controllare semplicemente dicendo -'questa questione è
andata già abbastanza oltre'-, se necessario, faceva seguito il
minaccioso avvertimento che “se la lite continuerà ancora dovrà
essere appianata con me…'-. Wild Bill portava sempre due splendidi e
grossi revolver con il manico in avorio. Non fu mai visto senza di
loro. So per certo che ha ucciso almeno mezza dozzina di uomini,
altri sono stati seriamente feriti, eppure egli è sempre uscito
illeso da ogni scontro."
Le descrizioni di Custer, che apparvero nel suo libro del 1874 “La
mia vita sulle pianure”, contribuirono ad alimentare la leggenda di
Wild Bill, disegnandolo come una persona di estrema maturità e con
il pieno controllo di se stesso. Inoltre, la sua capacità nel sedare
le liti guidò la successiva fase della sua vita: l’applicazione
della legge. Hickok lavorò di tanto in tanto come vice sceriffo tra
il 1867 ed il 1870, ma fu in Hays City, Kansas, che egli riuscì
veramente a provare il suo valore come tutore della legge. Il 23
agosto 1869, Hickok vinse le elezione straordinarie indette per
completare il mandato, non ancora scaduto, dello sceriffo di Ellis
County, e decise di stabilire il suo quartier generale ad Hays.
Poco dopo l'elezione, Hickok sparò a Bill Mulvey (o Melvin), un tipo
poco raccomandabile di St. Joseph nel Montana, il quale dopo essersi
ubriacato al Drum’s Saloon, cominciò a terrorizzare Hays, sparando a
lampioni e finestre. Quando Hickok gli intimò di consegnare la sua
arma da fuoco, Mulvey la ripose nella fondina e tentò di estrarre.
Egli non aveva mai curato il cuoio della sua fondina, così morì con
una pallottola nel petto, vittima della sua trascuratezza e del suo
micidiale avversario. Appena un mese più tardi, Hickok stava sedando
dei disordini in un saloon, ma Samuel Strawhun tentò di colpirlo.
Stesso risultato. Hickok impugnò le sue Colt e, prima che Strawhun
riuscisse a premere il grilletto, gli piantò due pallottole in
corpo. Hickok salvò anche un carrettiere dell'esercito da un
linciaggio ad Hays, ed il comandante di Fort Hays gliene fu grato.
Fu in questo periodo che Hickok cominciò a preoccuparsi della sua
sicurezza personale, prese l’abitudine di camminare al centro della
strada, controllando sia davanti sia dietro di sé e non permettendo
ad alcuno di avvicinarsi troppo. All’inizio i giornali locali
scrivevano “Hays City è sotto l’attenta sorveglianza di Wild Bill, è
tranquilla e le cose vanno bene”. Ma le persone di Ellsworth County
non sembravano apprezzare i metodi usati da Hickok per far
rispettare la legge. Perse, così, le regolari elezioni di novembre a
favore del suo vice, Peter Lanihan.
Hickok lasciò il suo ultimo segno ad Hays durante l’estate del 1870.
La notte del 17 luglio due soldati del 7° Cavalleria, Jerry Lonergan
e John Kile, apparentemente lo aggredirono in un Saloon. Secondo uno
dei racconti, Kile tentò di sparare un colpo ma la cartuccia non
esplose. Prima che Lonergan potesse sparare, o che Kile potesse
premere di nuovo il grilletto, Hickok esplose due colpi: uno
frantumò il ginocchio di Lonergan e l’altro ferì Kile, che morí il
giorno dopo.
Quando Hickok fu eletto sceriffo di Abilene, il 15 Aprile 1871 ad un
salario di 150$ al mese, egli offriva, a coloro che causavano guai
una scelta: "Lascia la città sul treno diretto a est, sul treno
diretto a ovest, o punta dritto a nord domattina." Ad eccezione di
rari casi, i cowboy del Texas, generalmente gli elementi più
violenti in città, decidevano di seguire l'avvertimento. In realtà,
i numerosi giocatori d'azzardo e prostitute di Abilene dettero ad
Hickok ed i suoi uomini più guai dei cowboy. Infatti Hickok iniziò
subito ad ostacolare le abitudini poco pulite di molti giocatori
d’azzardo, comunemente tollerate nei saloon. Quando i giocatori
cominciavano ad essere troppo brilli, Hickok interrompeva le partite
al fine di impedire loro di perdere tutti i propri averi, annebbiati
dai fumi dell’alcool. Il maggiore McCoy disse di Hickok “Egli era
l’uomo più onesto che non abbia mai visto”.
Un Texano, comunque, fece infuriare Hickok. Fu John Wesley Hardin,
uno dei più prolifici e mortali pistoleri degli annali dell'Old
West. Hardin seguí l'assassino di un suo compagno Texano per Sumner
City, Kansas, lo uccise, e poi si spostò ad Abilene dove uccise un
altro uomo senza ragione: russava addormentato sul tavolo di un
saloon e lo disturbava. Hardin fuggì quando un furioso Hickok andò a
cercarlo. Hardin più tardi sostenne che Hickok tentò di disarmarlo.
Secondo la storia di Hardin, egli tese ad Hickok le sue pistole
dalla parte del calcio e quando furono vicini, Hardin fece girare
improvvisamente le armi nelle sue mani, impietrendo Wild Bill,
disarmandolo e facendolo desistere da ogni intenzione. Nel tempo
Hardin riportò questa sua versione dei fatti nella sua autobiografia
del 1895, quando Hickok era già morto. Sembra piuttosto inverosimile
che un uomo dell'esperienza di Hickok potesse cadere in un tranello
così banale e conosciuto,
Ben Thompson, un altro pericoloso bandito del Texas, frequentò il
Bull Head saloon di Abilene e, nonostante non gli piacesse affatto
Hickok, non ebbero mai occasione di misurarsi per testare la loro
abilità con le armi. Phil Coe, co-proprietario del Bull Head, si
trovò in una disputa con Hickok quando tutti e due cercavano di
accaparrarsi le attenzioni di miss Jessie Hazel, proprietaria di un
costoso “bordello” in città. In questo caso Hickok perse e la
signora decise di partire con Coe per il Texas. La sera del 5
ottobre 1871, prima della partenza, Coe ed alcuni altri Texani
parteciparono ad una sparatoria. Quando Hickok li affrontò in
strada, Coe commise un errore. Tutti e due gli uomini si spararono
due volte da una distanza di pochi metri. Coe mancò tutti e due i
colpi, ma Hickok infilò entrambi i proiettili nello stomaco del
Texano, che morì due giorni più tardi.
Sebbene Hickok possa aver provato piacere nello sparare a Coe,
quella fu comunque una tragica sera per lui. Proprio mentre sparava
a Coe, un altro uomo, impugnando un revolver, corse rapidamente
verso di loro. Pensando che fosse uno degli amici di Coe, Hickok
sparò ancora due volte e lo uccise. Quell’uomo era, invece, il suo
vice e carissimo amico, Mike Williams. Wild Bill Hickok, il killer
freddo come la pietra, pianse apertamente mentre portava Williams
nell’Alamo Saloon e lo posò su un tavolo da biliardo, dove poco dopo
morì. Hickok pagò le spese funebri per Williams, il quale
probabilmente fu l'ultimo uomo che uccise.
Nel dicembre 1871, il consiglio comunale di Abilene decise di non
aver più bisogno dei costosi servizi dello Sceriffo Hickok e lo
scaricò. Egli si diresse in Colorado e poi a Kansas City, dove perse
tutto il suo denaro ai tavoli da gioco. Ormai destituito, accettò
un’offerta per apparire in scena nel “Sidney Barnett Wild West
Show”, comparendo in due spettacoli a Niagara Falls, N.Y., il 28 e
30 agosto del 1872, ma odiava questi spettacoli per cui lasciò
praticamente subito.
La primavera successiva, girarono voci nel paese secondo le quali
Hickok sarebbe stato assassinato a Fort Dodge, nel Kansas, per mano
di alcuni Texani. Rispose scrivendo alcune lettere a diversi
giornali. In una lettera in particolare si rivolse al famoso
scrittore Ned Buntline: "Ned Buntline sta tentando di assassinarmi
da anni. Avendo finora fallito, sta tentando con alcuni Texani."
Nonostante Hickok avesse una vera avversione nei confronti della
scena, "Buffalo Bill" Cody riuscì a persuaderlo ad unirsi al suo
gruppo teatrale nell’Est nel settembre 1873. Hickok girò con Cody
per cinque mesi poi lasciò tutto per tornare nell’Ovest. In quel
periodo iniziò ad indossare degli occhiali, a suo dire necessari a
causa della forte illuminazione delle scene. In realtà Hickok aveva
seri problemi alla vista. A Cheyenne si fece visitare da un oculista
e la diagnosi fu impietosa: imminente cecità da glaucoma. Questo
condizionò tutto il resto della sua vita.
Tra il 1874 ed il 1875, Hickok trascorse parte del suo tempo a
Cheyenne, Wyoming Territory. Fu lì che incontrò Agnes Lake, una
signora che aveva già incontrato diversi anni prima ad Abilene. La
signora Lake era rimasta vedova nel 1869 quando il marito William
Lake Thatcher (un artista del circo) fu ucciso in un litigio con un
tale nel Missouri. Agnes Lake aveva raggiunto fama internazionale
come amazzone, funambola, ballerina e domatrice di leoni. Quando
Hickok la incontrò ad Abilene, nel 1871, era la proprietaria del
circo. Il 5 marzo 1876, non molto tempo dopo essersi incontrati di
nuovo a Cheyenne, Wild Bill e Agnes si sposarono. La cerimonia ebbe
luogo a Cheyenne, nella casa di S.L. Moyer, e fu officiata dal Rev.
F.W. Warren della Chiesa Episcopale Metodista. Subito dopo la luna
di miele di due settimane a Cincinnati, ospiti nella casa del genero
di Agnes Lake, Gilbert Robinson, Hickok partì per le Black Hills
determinato a guadagnare abbastanza denaro attraverso il gioco
d’azzardo e la prospettiva di trovare dell’oro, per dare al suo
matrimonio delle buone basi finanziarie. I due sposini non ebbero
più modo di rivedersi.
Harry Young, barista del Carl Mann Saloon No. 10 di Deadwood, più
tardi scrisse dell'arrivo di Hickok: " Circa a metà di luglio, il
mio vecchio amico Wild Bill arrivò a Deadwood. E’ difficile
immaginare qualcosa di più curioso dell’immagine di Hickok a
cavallo. Non era mai stato a nord di Cheyenne prima d’ora, sebbene
molti a Deadwood ne conoscevano la reputazione. Un gran numero di
pistoleri erano in città ed il suo arrivo causò quasi commozione ed
agitazione. Hickok cavalcò fino al saloon dove stavo lavorando, e
conobbe il proprietario, Carl Mann. Mann lo salutò con molto
entusiasmo e gli chiese di fare del Saloon il suo quartier generale.
Questo significava denaro per Mann. Hickok acconsentì."
Una volta a Deadwood, Hickok si accampò nei sobborghi della città
con i suoi cari amici "California Joe" Anderson, "Colorado Charlie"
Utter e Steve Utter. Trascorse con loro un po’ di tempo, ma, come al
solito, il fascino dei tavoli da gioco era più forte. La presenza di
Hickok in diversi Saloon rappresentò una minaccia per i fuorilegge
presenti in città. Deadwood, così come Abilene diversi anni prima,
era dominata da banditi, giocatori d'azzardo ed ogni tipo di
truffatore conosciuto. Essi festeggiavano sull'oro dei minatori
onesti, e non volevano nessuna pulizia della città per mano di
Hickok o chiunque altro.
Tim Brady e Johnny Varnes, due leader dei bassifondi di Deadwood,
promossero una congiura per uccidere Hickok, in modo che non potesse
essere nominato sceriffo. Il lavoro fu offerto a Jim Levy e Charlie
Storms, due noti banditi, ma non accettarono. Avendo avuto notizie
sui problemi di vista di Hickok, forse avrebbero fatto bene ad
accettare.
Appena alcuni mesi prima, Hickok commentò con un conoscente: "I miei
occhi stanno andando veramente male. I giorni delle grandi
sparatorie sono finiti." Hickok, vedendoci sempre meno ed avendo
intuito aria di guai intorno a sé, fece affidamento sulla sua
reputazione per tenere la situazione sotto controllo. La reputazione
di Hickok funzionò da deterrente e lavorò sui sei banditi del
Montana che dicevano di volerlo uccidere. Hickok, accompagnato dalle
sue Colt gemelle, parlò loro con la sua franchezza usuale: "Io
capisco che dei pistoleri del Montana possano avere qualche problema
nei miei confronti, ma vi vorrei far osservare che se non saranno
fermati, presto ci saranno un certo numero di funerali economici a
Deadwood. Non sono venuto in questa città in cerca di fama e
notorietà, ma nemmeno per sopportare gli insulti, voglio solo vivere
in pace."
Hickok non cercava né fama né amore, e non ebbe nessuno rapporto
“romantico” con Martha Jane Cannary, la famosa Calamity Jane. Egli
voleva semplicemente tornare al più presto da sua moglie con un po’
di denaro in tasca, come provato da alcune frasi della lettera che
le scrisse da Deadwood il 17 luglio 1876 : “Mia adorata moglie Agnes...
Vivo solo per il tuo amore… Ed allora saremo felici. J.B. Hickok”
La lettera di Hickok del 1° agosto fu a dir poco profetica, forse
più di quanto Hickok non si sarebbe mai aspettato: “Cara Agnes, se
dovesse accadere che non ci incontrassimo mai più, mentre sparerò il
mio ultimo colpo, sussurrerò con delicatezza il nome di mia moglie e
perfino i saluti per i miei nemici, poi mi tufferò e tenterò di
nuotare verso l’altra sponda. J.B. Hickok - Wild Bill” |
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Hickok. Era alto un metro e ottanta, un’altezza
non comune per l’epoca, e per di più indossava stivali con
tacchi di tre centimetri.
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Sotto: alcuni bei ritratti di Wild Bill in vari momenti della sua vita
Wild Bill ed i suoi amici
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