Su

 


A cura di Luana Leonini ("Indiani d'America") che ringraziamo

Un triste, lungo epilogo

P

oco dopo la conclusione della Guerra Civile, l'esercito organizzò un'offensiva contro gli indiani delle Pianure centrali, nota come Campagna di hancock del 1867. Il generale Winfield Scott Hancock istituì il suo comando a Fort Larned lungo il sentiero di Santa Fe nel Kansas occidentale.
Dopo un incontro senza esiti con i capi Cheyenne meridionali, Tall Bull e White Horse, Hancock iniziò una campagna che fu un altro fallimento.

Il comandante sul campo di Hancock era il giovane ufficiale di cavalleria George Armstrong Custer. La carriera di Custer come nemico degli indiani cominciò con un insuccesso e terminò nove anni dopo con il terribile disastro di Little Bighorn.

Durante l'estate e la campagna di Hancock, Custer con il suo Settimo Cavalleria cacciò gli Cheyenne e i loro alleati Sioux, attraverso il Kansas occidentale, il Colorado nord-orientale ed il Nebraska sud-occidentale. Egli riuscì a bruciare un villaggio sul Pawnee Fork, ma nulla di più, dato che gli indiani erano sempre più sfuggenti ed effettuavano scorrerie contro stazioni di posta, diligenze, treni e operai delle ferrovie a loro piacimento.

I gruppi di guerrieri fecero anche delle incursioni contro Fort Wallace in diverse occasioni, e in questo forte finì l'esercito di Custer il 13 luglio, essendo uomini e cavalli troppo stanchi per poter continuare.

Quell'autunno, i sostenitori della pace in seno al governo dichiararono che le campagne di Hancock e di Bozeman a nord erano state un fallimento e sostennero che la politica di oppressione attuata dai militari aveva solo peggiorato la situazione.

Istituirono quindi una commissione di pace con il risultato della firma di due trattati: il Trattato di Medicine Lodge nel 1867 nel Kansas e il Trattato di Fort Laramie nel 1868 nel Wyoming.

Nel primo i Sioux ottennero una riserva sulle pianure settentrionali, dal territorio del Powder River fino al Missouri; nel secondo gli Cheyenne e gli Arapaho ottennero la riserva combinata sul Territorio Indiano, come avvenne anche nel caso dei Comanche, dei Kiowa e dei Kiowa-Apache.

Con tutto questo la pace non era ancora arrivata alle pianura. Mentre continuava l'invasione dell'uomo bianco nei territori indiani, continuavano però anche le scorribande degli insorti.

Fu quindi la volta del generale Philip Sheridan di lottare contro gli indiani delle Pianure.

Comandante designato della Divisione del Missouri nel settembre del 1867, si mise ad organizzare una campagna per la successiva estate, viste le continue agitazioni degli indiani.

L'incidente che scatenò una nuova ondata di violenza fu il rifiuto degli ufficiali di distribuire armi e munizioni per la caccia ai Cheyenne meridionali, a causa di una razzia precedente su un villaggio da parte degli indiani Kaw.

Dopo che un gruppo di circa 200 Cheyenne, di cui molti facevano parte della "Società del Soldato Cane" (Dog Soldiers), ebbe dato sfogo alla propria rabbia attaccando gli insediamenti lungo i fiumi Sabine e Solomon nel Kansas, altri guerrieri si unirono a loro, tra cui alcuni Sioux meridionali, per compiere insieme degli attacchi di frontiera.

L'esercito scese in campo con vigore. Il 17 settembre un reparto di 50 uomini sotto il comando del maggiore George Forsyth seguì un gruppo di guerrieri. Il nucleo maggiore degli indiani (circa 600 uomini) intervenne e cacciò i soldati fino alla biforcazione dell'Arikara col Republican River, per poi attaccarli subito dopo. I soldati si ritirarono su un isolotto in mezzo al letto asciutto del fiume.

Per una settimana resistettero ai ripetuti attacchi degli indiani Cheyenne comandati da Tall Bull, Bull Bear, White Horse e Sioux comandati da Pawnee Killer, finché arrivarono i soccorsi che respinsero gli indiani.

L'inverno dopo Sheridan lanciò una campagna maggiore, in cui tre colonne confluirono sugli insorti: la prima partita da Fort Bascom nel Nuovo Messico, sotto la guida del maggiore Evans, la seconda partita da Fort Lyon, Colorado, e comandata dal maggiore Eugene Carr e la terza da Fort Dodge nel Kansas sotto il comando del colonnello Alfred Sully. Il Settimo Cavalleria di Custer faceva parte di quella terza colonna.

L'impegno più famoso della campagna di Sheridan fu la battaglia sul fiume Washita a novembre avanzato.

A Camp Supply, nella parte nord-occidentale del Territorio Indiano, Sheridan trasferì il comando della sua colonna principale da Sully a Custer. Questi, che era interessato a mettere alla prova se stesso dopo il disastro della campagna di Hancock dell'anno prima, si mosse con la cavalleria durante una bufera. Alcuni scout Osage scoprirono tracce fresche e condussero gli uomini di Custer ad un accampamento indiano sul fiume Washita. coperto dal buio, Custer schierava i suoi 800 uomini in quattro gruppi intorno all'accampamento indiano per sferrare l'attacco all'alba.

Ad insaputa di Custer, e forse di poca importanza per lui se l'avesse saputo, davanti a lui c'era la gente della tribù di Black Kettle. Benché testimone del massacro di Sand Creek compiuto da Chevington, Black Kettle non aveva mai mosso guerra all'uomo bianco. Infatti aveva guidato il suo popolo a sud del Territorio Indiano per evitare ulteriori lotte in Colorado e in Kansas.

Alcuni dei giovani guerrieri dell'accampamento, dei quali avevano seguito le tracce gli Osage, avevano compiuto razzie ai danni dei bianchi, ma Black Kettle aveva cercato di tenerli sotto controllo. Anzi, una settimana prima, si era recato a Fort Cobb per rassicurare il generale William Hazen che desiderava la pace. Ma il suo destino era quello di morire per mano dell'uomo bianco.

Così, al sorgere del sole, i soldati invasero l'accampamento. Gli indiani sorpresi si radunarono per quanto poterono, riuscendo ad uccidere cinque soldati e ferendone 14. Altri 15 vennero tagliati fuori dalla colonna principali e uccisi in seguito. Ma gli indiani persero il loro capo, Black Kettle, insieme ad altri 100 guerrieri ed ebbero un numero maggiore di feriti. Benché Custer si vantasse come se fosse stata una vittoria importante, in effetti era solamente riuscito a decimare un gruppo di indiani prevalentemente pacifici in una strage del tipo di Sand Creek, ad eccezione della presenza di alcuni guerrieri e del fatto che donne e bambini non furono uccisi ma fatti prigionieri.

Il giorno di Natale, qualche settimana dopo, la colonna di Evans, a sud, lottava contro i Comanche a Soldier Spring.

La campagna di Sheridan continuò nella primavera e nell'estate successive e gli indiani vennero braccati sempre più dalle forze dei bianchi.

Nei pressi di Sweetwater Creek, nella pianura delimitata dalla striscia di terreno sporgente del Texas, Custer concordò attraverso negoziati e minacce la resa dei Cheyenne meridionali nel marzo del 1869. I loro capi, Little Robe e Medicine Arrows, promisero di ritornare nella riserva. I "Soldati Cane" di Tall Bull fuggirono verso nord allo scopo di raggiungere i loro parenti settentrionali nel territorio del Powder River. Il loro cammino fu interrotto a Summit Spring, nel Colorado nord-orientale, da una unità di cavalleria comandata dal maggiore Carr. I suoi scout erano alcuni Pawnee e Buffalo Bill Cody. In un attacco di sorpresa all'accampamento dei Cheyenne, gli uomini di Carr uccisero quasi 50 indiani e ne catturarono altri 117. Tall Bull trovò la morte nella lotta insieme ad altri "Soldati Cane".
I Cheyenne meridionali e gli Arapaho meridionali ormai erano di fatto vinti.

Alcuni di loro che fuggirono verso nord presso i loro parenti settentrionali continuarono la lotta e vennero infine sconfitti insieme ai Sioux. Altri si unirono ai Comanche e ai Kiowa in un attacco a cacciatori di bufali presso Adobe Walls nel Texas, durante la Guerra del Red River nel 1874-75. Ma per i Cheyenne le Pianure centrali non sarebbero stati mai più come una volta.

Come già detto, i Cheyenne settentrionali furono coinvolti nelle Guerre dei Sioux nelle Pianure del nord e trionfarono con loro nella battaglia sul Bozeman Trail del 1866-68 e a Little Bighorn durante l'insurrezione dei Sioux del 1876-77.

I Sioux subirono anche una serie di contraccolpi dopo la battaglia di Little Bighorn fino alla sconfitta definitiva.

[continua]

Decimati. Tra guerre, malattie e la povertà della riserva, erano rimasti ormai solamente 80 Cheyenne settentrionali. La stessa sorte ebbero quelli meridionali.

***

Sotto: Dull Knife e Little Wolf

 

Benvenuti! www.farwest.it ® è una comunità di appassionati di old west americano. Tutto il materiale pubblicato proviene dai visitatori. Eventualmente nel sito fosse presente qualche testo appartenente ad altri, è sufficiente segnalarlo perché venga immediatamente eliminato. Tutti i diritti sono riservati ai titolari del materiale.