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L'esilio ed il ritorno a casa

P

er i Cheyenne settentrionali le battaglie al War Bonnet Creek in Nebraska e quella di Dull Knife in Wyoming a luglio e a settembre del 1876, furono quelle che ebbero le maggiori e peggiori conseguenze. Fu proprio in seguito a questi due terribili episodi guerreschi che la caccia delle "giacche blu", i soldati statunitensi, si fece serrata e costante, giorno dopo giorno, senza mai una sola pausa.

Ai due capi più importanti, Dull Knife e Little Wolf, non restò altra strada, la primavera dopo, che ricercare un contatto in qualche modo amichevole con le truppe che li cercavano, sperando in una resa non troppo disonorevole e, soprattutto, con condizioni umane.

Il contatto ci fu a Fort Robinson in Nebraska ove gli Cheyenne si arresero all'esercito.

Nella mente degli indiani vi era la malcelata speranza di essere trasferiti e destinati presso la riserva dei loro eterni alleati Sioux nel loro antico rifugio, le Colline Nere, ma questo desiderio non era destinato a realizzarsi. Vennero invece mandati nel Territorio Indiano, per unirli ai loro parenti del sud, nella riserva dei Cheyenne e degli Arapaho, vicino a Fort Reno.

Apparentemente la scelta fatta dai bianchi poteva avere un qualche senso o, comunque, alcune motivazioni molto pratiche.

Anzitutto gli Cheyenne del Nord venivano uniti alle bande del Sud che da tempo avevano scelto la pista dell'uomo bianco e vivevano in pace in Oklahoma. In secondo luogo vi erano fortissime ragioni di opportunità che inducevano i vincitori ad impedire che potesse rinsaldarsi ancora una volta la forte alleanza militare tra società guerrieri Sioux e Cheyenne.

Comunque, su quelle sterili pianure settentrionali era difficile coltivare, specie per un popolo che praticava in prevalenza la caccia, e con le misere razioni che passava il governo non c'era abbastanza cibo neanche per quelli che abitavano già prima in quei luoghi.

La nostalgia per la loro terra e l'impossibilità di cacciare il bisonte, la mancanza di tutti i punti di riferimento a cui gli Cheyenne del Nord erano abituati da lunghissimi decenni, la diversità di clima, resero difficilissima la vita in quelle terre così calde ed umide. In più i Cheyenne settentrionali furono colpiti da un'epidemia di malaria che si rivelò devastante.

Dull Knife, Little Wolf ed altri decisero quindi di non attendere oltre e, passato un anno dalla deportazione, stabilirono di tornare nel territorio del Tongue River nello Wyoming e nel Montana. Alcune armi che erano state smontate e custodite da più persone vennero precipitosamente rimontate e rese disponibili per i guerrieri. I poverissimi bagagli furono preparati con gran cura e rapidità e quando tutto fu pronto, durante la notte del 9 settembre 1877, 297 tra uomini, donne e bambini, si misero in marcia lasciandosi dietro le abitazioni vuote.

In una fuga epica e tragica durata sei settimane, attraverso terre già occupate e sviluppate dall'uomo bianco, con ranch, fattorie, strade e ferrovie, i Cheyenne si sottrassero a oltre 10.000 soldati e 3.000 civili che li inseguivano. Alcune volte vennero attaccati, e qualcuno di loro fu ucciso o catturato, ma la maggioranza riuscì a fuggire. Molto importante fu lo spirito di sacrificio di quelli, guerrieri e talvolta donne coraggiose, che di volta in volta sacrificavano la propria vita per consentire al resto della banda di spostarsi e sfuggire all'inseguimento dei soldati.

Si formarono due gruppi: i più forti con Little Wolf continuarono in direzione del Tongue River, mentre gli anziani, malati ed esausti, sotto la guida di Dull Knife, raggiunsero la riserva di Nuvola Rossa a Fort Robinson in Nebraska per chiedere vitto e alloggio al vecchio capo dei Sioux.

Il gruppo di Dull Knife fu catturato durante un'incursione di una unità di cavalleria comandata dal capitano John Johnson e fu scortato al forte. Le terre che erano intorno al forte vennero tolte ai Sioux.
Dull Knife espresse il desiderio che il suo popolo venisse destinato presso la nuova riserva di Nuvola Rossa nel Sud Dakota. Dopo diversi ritardi burocratici ed alcuni mesi trascorsi in apparente tranquillità, senza mai creare alcuna tensione, gli Cheyenne vennero a sapere che sarebbe stati rimandati tutti nel Territorio Indiano.

Gli ufficiali bianchi temevano che esaudendo i desideri dei Cheyenne, tutto il sistema basato sulle riserve ne avrebbe potuto risentire ed essere minacciato. Non avrebbero tardato tutti gli altri gruppi tribali ad avanzare preferenze quanto mai legittime di reintegrazione nei territori di provenienza.

In seguito i Cheyenne iniziarono una fuga con successo ma, in uno scontro con le truppe, molti di loro vennero uccisi, compresi donne e bambini e la figlia di Dull Knife. Questi, intanto, insieme alla sua famiglia, raggiunse la riserva di Nuvola Rossa a Pine Ridge, dove però venne fatto prigioniero.

Intanto, Little Wolf e il suo gruppo si era nascosto, durante i lunghi mesi invernali, a Chokecherry Creek, presso i Niobrara, finché vennero scoperti, fatti arrendere da un'unità di Fort Keogh in Montana, comandata dal capitano William Clark, e portati allo stesso forte.

Infine, dopo un ulteriore ritardo burocratico, gli Cheyenne videro appagato il loro desiderio originario di avere una riserva sul Tongue River.

Comunque tra guerre, malattie e la povertà della riserva, erano rimasti ormai solamente 80 Cheyenne settentrionali. La stessa sorte ebbero quelli meridionali, decimati dopo gli avvenimenti di Sand Creek e Washita.

Il "Popolo Eletto" era stato ferito dalla forza di una nazione in espansione che voleva mostrare la sua potenza.

[continua]

Decimati. Tra guerre, malattie e la povertà della riserva, erano rimasti ormai solamente 80 Cheyenne settentrionali. La stessa sorte ebbero quelli meridionali.

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Sotto: Dull Knife e Little Wolf

Sotto: un ritratto di Nuvola Rossa

Gruppo di prigionieri Cheyenne

 

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