Su
La battaglia
Conclusione

 


A cura di Antonio Gatti

La battaglia di Carthage: origini

I

l Missouri era uno stato diviso e come tale si presenta all'irruzione della tempesta secessionista che sconvolge tutta l'America. Dal Missouri arrivarono nel 1854 quelle centinaia di "border ruffians" (come erano chiamati ai tempi) filosudisti che misero a ferro e a fuoco il Kansas uccidendo, derubando, stuprando e facendo di tutto per impedire che l'elettorato del Kansas facesse passare una Costituzione anti-schiavista. Nel Missouri, però, c'era anche un forte sentimento unionista specie nei ceti meno abbienti e nella ricca comunità di origini tedesche che popolava molti villaggi dello Stato.

I due personaggi politici missouriani che incarnavano così caratteristicamente questa drammatica divisione erano il governatore Claiborne Fox Jackson e il rappresentante del Congresso Francis Preston Blair. Jackson era un Democratico, accanito sostenitore della schiavitù, ex-comandante guerrigliero dei "border ruffians" con i quali fece parecchio casino qualche anno prima in Kansas; Blair era un personaggio totalmente diverso come temperamento: serio, tranquillo, studioso, ma non per questo meno tenace del suo rivale.

Blair aveva ottenuto, grazie ai suoi buoni uffici a Washington, di promuovere a capitano dell'arsenale US in St. Louis il capitano Nathaniel Lyon, altro pittoresco personaggio: profondi occhi azzurri, arruffata barba rossa, pare che Lyon avesse un grosso ascendente sui suoi uomini.

Blair infatti lo scelse per questo suo carisma e anche per il suo acceso e a volte persino eccessivo amore per l'Unione, non fidandosi invece della lealtà dell'ambiguo e filo-schiavista governatore Jackson. In effetti quest'ultimo individuo non aveva perso tempo nell'affermare, durante il suo discorso inaugurale, il 5.01.1861 che "origine comune, aspirazioni, gusti, modi di vita e costumi legano insieme in un'unica fratellanza gli Stati del Sud. Il Missouri dovrebbe rilasciare una tempestiva dichiarazione della sua volontà di affiancarsi agli altri Stati del Sud che possiedono schiavi".

Detta così, suonava come una dichiarazione di secessione; e difatti il nostro Jackson come da copione seguito da tutti gli Stati che avevano dichiarato secessione, riunisce una Convenzione per promuovere un'ordinanza di secessione ma, al contrario di quanto avvenne negli altri Stati, la Convenzione statale del Missouri bocciò clamorosamente la sua mozione.

Il testardo Jackson non si arrende e, fallita la via diplomatica, sceglie quella delle armi. Scrive a Jefferson Davis per ottenere artiglieria e munizioni (e le ottiene qualche settimana dopo sotto forma di scatoloni arrivanti da Baton Rouge, La, con sopra scritto "marmo" ma in realtà contenenti 4 cannoni e relativo munizionamento). Inoltre allestisce un campo d'addestramento per la milizia statale del Missouri (non più di 700 uomini alla mano): questo campo, posto in una radura poco fuori St. Louis, verrà chiamato "Camp Jackson" e le sue vie verranno intitolate a Jefferson Davis, Beaureguard e così via.
Questa ostentazione di forza bruta e di boria nella testa di Jackson doveva probabilmente servire a intimidire Blair e Lyon ma in realtà ottenne l'effetto inverso.

Messosi con la consueta tenacia ad arruolare più volontari possibili per poter competere con la milizia di Jackson, Lyon trova uomini soprattutto tra la popolazione immigrata di lingua tedesca, particolarmente fedele all'Unione e continuamente vessata dagli atteggiamenti razzisti dei piantatori filo-sudisti.

Temendo un colpo di mano dei miliziani di Jackson contro l'arsenale di St. Louis, Blair e Lyon cominciano a far trasferire più casse di munizioni possibili da questo arsenale al più sicuro Illinois (e qua in genere si cita uno degli episodi più famosi riguardo all'astuzia di Lyon: intendo dire quello delle "casse truccate" per trarre in inganno i filoconfederati).

Finito questo compito e dopo un'ispezione in incognito a Camp Jackson (altro celebre episodio: Lyon che si traveste da "vecchia suocera" per poter gironzolare nel campo nemico indisturbato) Lyon decide di partire all'attacco. Infatti con 4 reggimenti delle sue nuove reclute tedesche e 2 compagnie di regolari, l'energico nordista circonda il 9 luglio1861 il campo dei miliziani di Jackson e li arresta in massa senza sparare un colpo. Scoppia il finimondo nella città. Mentre Lyon marcia con i suoi prigionieri tra le case di St. Louis, dalle finestre parte qualche grido; dopo qualche minuto una gigantesca folla si assembla sui marciapiedi della città: erano i più accesi filo-confederati della zona che inizialmente si limitarono a gridare insulti tipo: "Bastardi tedeschi!" nei confronti delle giovani reclute, poi l'adrenalina crebbe e si ebbero autentiche ovazioni ai leader della Confederazione, acclamati come eroi. Come spesso accade in questi casi, dalle parole si passò ai fatti e la folla mise mano a pietre e mattoni bersagliando soprattutto i tedeschi; qualcuno perse la pazienza... partì un colpo e poi fu il caos totale, una gigantesca rissa da saloon allargata a una città intera.

La "battaglia di St. Louis" durò anche tutta la notte e parecchi soldati di origine germanica furono linciati sommariamente. I tedeschi furono però supportati da ampie folle filo-unioniste che non tardarono ad unirsi allo scontro. Quando tutto si calmò si scoprì che quella giornata di follia era costata la vita a 29 persone compreso un bambino nelle braccia della madre; i feriti, anche gravi, furono centinaia.

Intanto il buon Claiborne Jackson, tempestivamente fuggito alla cattura e rifugiatosi a Jefferson City (capitale dello stato) riesce a ottenere dalla legislatura missouriana un provvedimento per mantenere il Missouri in stato di guerra (senza però precisare contro chi, anche se ovviamente era il segreto di Pulcinella): il comportamento fin troppo deciso dell'audace Lyon aveva infatti gettato molti tiepidi unionisti nelle braccia della secessione. Tra i convertiti figurava anche Sterling Price, che più tardi nella guerra assumerà un ruolo piuttosto importante negli scacchieri del West e guiderà l'ultima grande offensiva confederata volta a liberare il Trans-Mississippi dalla presenza US.

Per l'intanto Price fu nominato da Jackson comandante delle milizie pro-sudiste che l'instancabile governatore stava di nuovo pazientemente raccogliendo.

L'11 giugno i moderati tentarono l'ultima carta per mantenere la pace all'interno dello Stato quanto mai diviso: fu organizzato un incontro tra Jackson e Price da una parte e Lyon e Blair dall'altra.
Jackson e Price proposero che avrebbero smantellato tutte le loro milizie e vietato alle truppe confederate di entrare nello Stato, a patto che Blair e Lyon facciano lo stesso con le truppe unioniste. Questa richiesta era inaccettabile per l'Unione, abbandonando di fatto il Missouri alla tirannia di Jackson senza più la minima possibilità di intervento nazionale. Dopo quattro ore di proposte e controproposte, Lyon si alzò seccato e disse, nel suo solito stile focoso: "Piuttosto che concedere al Missouri anche per un solo momento il diritto di dettar legge al mio governo, io preferirei vedere voi, e ogni uomo donna e bambino in questo Stato, morto e sepolto. Tutto ciò significa guerra".

E guerra fu.

Solo 4 giorni dopo egli occupò Jefferson City e costrinse la legislatura dello Stato a fuggire e a diventare, di fatto, itinerante. L'inseguimento proseguì anche nei giorni successivi pressato incessantemente da Lyon che a Boonville, con un improvviso agguato costrinse Price e Jackson a fuggire ancora più a Sud.

Di fatto Lyon aveva liberato quasi tutto il Missouri senza il minimo aiuto esterno (purtroppo per l'Unione questo abile comandante morirà a Wilson's Creek un paio di mesi più tardi. Dico "quasi" perchè ora la milizia di Price e il governo gironzolante di Jackson si erano stabiliti nell'angolino sud-occidentale del Missouri, confinante con il confederatissimo Arkansas dal quale speravano di ricevere aiuti e soprattutto nel quale avrebbero potuto ritirarsi in caso di bisogno.
Per ripulire del tutto ogni sacca di resistenza filo-confederata nello Stato il nostro Lyon, comandante della così chiamata "Army of the West", dispaccia varie spedizioni a destra e a manca. Una di queste la cosiddetta "Southwest Expedition" al comando del generale di brigata (US Volunteers) Thomas W. Sweeny, è incaricata di dirigersi a Sud. Dopo aver abbandonato Rolla (il capolinea della SouthWest Pacific Railroad che passa per St. Louis) Sweeny si dirige decisamente a Sud, verso Springfield dove stabilisce il suo Quartier Generale, mentre manda i colonnelli Salomon e Sigel a intercettare le forze di Price.

Franz Sigel era un ufficiale americano di origine tedesca e durante la guerra comandò diversi contingenti formati da americani di origine teutonica; uomo molto simpatico e militare energico, era però famoso per i suoi disastri e nel 1864 riuscì persino a perdere una battaglia contro il super-alcoolizzato John Breckiridge (battaglia di New Market), al che i suoi soldati storpiarono il celebre motivetto cantato dagli unionisti tedeschi, "I fights mit Sigel" in "I fights no more mit Sigel" o "Who runs mit Sigel".

A Carthage la sua leadership fu pessima nella prima parte della battaglia, ma condusse poi un'ottima ritirata, provocando perdite significative ai miliziani della coppia Price/Jackson.

[Continua]

 

Divisioni. Il Missouri era uno stato diviso e come tale si presenta all'irruzione della tempesta secessionista che sconvolge tutta l'America. Dal Missouri arrivarono nel 1854 quelle centinaia di "border ruffians" filosudisti che misero a ferro e a fuoco il Kansas, facendo di tutto per impedire che l'elettorato del Kansas facesse passare una Costituzione anti-schiavista.

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Sotto: Claiborne Fox Jackson

Nathaniel Lyon

Francis Preston Blair

Jefferson Davis

 

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