La battaglia di Carthage: origini
l Missouri era uno stato diviso e come tale si
presenta all'irruzione della tempesta secessionista che sconvolge
tutta l'America. Dal Missouri arrivarono nel 1854 quelle centinaia
di "border ruffians" (come erano chiamati ai tempi) filosudisti che
misero a ferro e a fuoco il Kansas uccidendo, derubando, stuprando e
facendo di tutto per impedire che l'elettorato del Kansas facesse
passare una Costituzione anti-schiavista. Nel Missouri, però, c'era
anche un forte sentimento unionista specie nei ceti meno abbienti e
nella ricca comunità di origini tedesche che popolava molti villaggi
dello Stato.
I due personaggi politici missouriani che
incarnavano così caratteristicamente questa drammatica divisione
erano il governatore Claiborne Fox Jackson e il rappresentante del
Congresso Francis Preston Blair. Jackson era un Democratico,
accanito sostenitore della schiavitù, ex-comandante guerrigliero dei
"border ruffians" con i quali fece parecchio casino qualche anno
prima in Kansas; Blair era un personaggio totalmente diverso come
temperamento: serio, tranquillo, studioso, ma non per questo meno
tenace del suo rivale.
Blair aveva ottenuto, grazie ai suoi buoni
uffici a Washington, di promuovere a capitano dell'arsenale US in St.
Louis il capitano Nathaniel Lyon, altro pittoresco personaggio:
profondi occhi azzurri, arruffata barba rossa, pare che Lyon avesse
un grosso ascendente sui suoi uomini.
Blair infatti lo scelse per questo suo carisma
e anche per il suo acceso e a volte persino eccessivo amore per
l'Unione, non fidandosi invece della lealtà dell'ambiguo e
filo-schiavista governatore Jackson. In effetti quest'ultimo
individuo non aveva perso tempo nell'affermare, durante il suo
discorso inaugurale, il 5.01.1861 che "origine comune, aspirazioni,
gusti, modi di vita e costumi legano insieme in un'unica fratellanza
gli Stati del Sud. Il Missouri dovrebbe rilasciare una tempestiva
dichiarazione della sua volontà di affiancarsi agli altri Stati del
Sud che possiedono schiavi".
Detta così, suonava come una dichiarazione di
secessione; e difatti il nostro Jackson come da copione seguito da
tutti gli Stati che avevano dichiarato secessione, riunisce una
Convenzione per promuovere un'ordinanza di secessione ma, al
contrario di quanto avvenne negli altri Stati, la Convenzione
statale del Missouri bocciò clamorosamente la sua mozione.
Il testardo Jackson non si arrende e, fallita
la via diplomatica, sceglie quella delle armi. Scrive a Jefferson
Davis per ottenere artiglieria e munizioni (e le ottiene qualche
settimana dopo sotto forma di scatoloni arrivanti da Baton Rouge,
La, con sopra scritto "marmo" ma in realtà contenenti 4 cannoni e
relativo munizionamento). Inoltre allestisce un campo
d'addestramento per la milizia statale del Missouri (non più di 700
uomini alla mano): questo campo, posto in una radura poco fuori St. Louis, verrà chiamato "Camp Jackson" e le sue vie verranno
intitolate a Jefferson Davis, Beaureguard e così via.
Questa ostentazione di forza bruta e di boria nella testa di Jackson
doveva probabilmente servire a intimidire Blair e Lyon ma in realtà
ottenne l'effetto inverso.
Messosi con la consueta tenacia ad arruolare
più volontari possibili per poter competere con la milizia di
Jackson, Lyon trova uomini soprattutto tra la popolazione immigrata
di lingua tedesca, particolarmente fedele all'Unione e continuamente
vessata dagli atteggiamenti razzisti dei piantatori filo-sudisti.
Temendo un colpo di mano dei miliziani di
Jackson contro l'arsenale di St. Louis, Blair e Lyon cominciano a
far trasferire più casse di munizioni possibili da questo arsenale
al più sicuro Illinois (e qua in genere si cita uno degli episodi
più famosi riguardo all'astuzia di Lyon: intendo dire quello delle
"casse truccate" per trarre in inganno i filoconfederati).
Finito questo compito e dopo un'ispezione in
incognito a Camp Jackson (altro celebre episodio: Lyon che si
traveste da "vecchia suocera" per poter gironzolare nel campo nemico
indisturbato) Lyon decide di partire all'attacco. Infatti con 4
reggimenti delle sue nuove reclute tedesche e 2 compagnie di
regolari, l'energico nordista circonda il 9 luglio1861 il campo dei
miliziani di Jackson e li arresta in massa senza sparare un colpo.
Scoppia il finimondo nella città. Mentre Lyon marcia con i suoi
prigionieri tra le case di St. Louis, dalle finestre parte qualche
grido; dopo qualche minuto una gigantesca folla si assembla sui
marciapiedi della città: erano i più accesi filo-confederati della
zona che inizialmente si limitarono a gridare insulti tipo:
"Bastardi tedeschi!" nei confronti delle giovani reclute, poi
l'adrenalina crebbe e si ebbero autentiche ovazioni ai leader della
Confederazione, acclamati come eroi. Come spesso accade in questi
casi, dalle parole si passò ai fatti e la folla mise mano a pietre e
mattoni bersagliando soprattutto i tedeschi; qualcuno perse la
pazienza... partì un colpo e poi fu il caos totale, una gigantesca
rissa da saloon allargata a una città intera.
La "battaglia di St. Louis" durò anche tutta la
notte e parecchi soldati di origine germanica furono linciati
sommariamente. I tedeschi furono però supportati da ampie folle
filo-unioniste che non tardarono ad unirsi allo scontro. Quando
tutto si calmò si scoprì che quella giornata di follia era costata
la vita a 29 persone compreso un bambino nelle braccia della madre;
i feriti, anche gravi, furono centinaia.
Intanto il buon Claiborne Jackson,
tempestivamente fuggito alla cattura e rifugiatosi a Jefferson City
(capitale dello stato) riesce a ottenere dalla legislatura
missouriana un provvedimento per mantenere il Missouri in stato di
guerra (senza però precisare contro chi, anche se ovviamente era il
segreto di Pulcinella): il comportamento fin troppo deciso
dell'audace Lyon aveva infatti gettato molti tiepidi unionisti nelle
braccia della secessione. Tra i convertiti figurava anche Sterling
Price, che più tardi nella guerra assumerà un ruolo piuttosto
importante negli scacchieri del West e guiderà l'ultima grande
offensiva confederata volta a liberare il Trans-Mississippi dalla
presenza US.
Per l'intanto Price fu nominato da Jackson
comandante delle milizie pro-sudiste che l'instancabile governatore
stava di nuovo pazientemente raccogliendo.
L'11 giugno i moderati tentarono l'ultima carta
per mantenere la pace all'interno dello Stato quanto mai diviso: fu
organizzato un incontro tra Jackson e Price da una parte e Lyon e
Blair dall'altra.
Jackson e Price proposero che avrebbero smantellato tutte le loro
milizie e vietato alle truppe confederate di entrare nello Stato, a
patto che Blair e Lyon facciano lo stesso con le truppe unioniste.
Questa richiesta era inaccettabile per l'Unione, abbandonando di
fatto il Missouri alla tirannia di Jackson senza più la
minima possibilità di intervento nazionale. Dopo quattro ore di
proposte e controproposte, Lyon si alzò seccato e disse, nel suo
solito stile focoso: "Piuttosto che concedere al Missouri anche per
un solo momento il diritto di dettar legge al mio governo, io
preferirei vedere voi, e ogni uomo donna e bambino in questo Stato,
morto e sepolto. Tutto ciò significa guerra".
E guerra fu.
Solo 4 giorni dopo egli occupò Jefferson City e
costrinse la legislatura dello Stato a fuggire e a diventare, di
fatto, itinerante. L'inseguimento proseguì anche nei giorni
successivi pressato incessantemente da Lyon che a Boonville, con un
improvviso agguato costrinse Price e Jackson a fuggire ancora più a
Sud.
Di fatto Lyon aveva liberato quasi tutto il
Missouri senza il minimo aiuto esterno (purtroppo per l'Unione
questo abile comandante morirà a Wilson's Creek un paio di mesi più
tardi. Dico "quasi" perchè ora la milizia di Price e il governo
gironzolante di Jackson si erano stabiliti nell'angolino
sud-occidentale del Missouri, confinante con il confederatissimo
Arkansas dal quale speravano di ricevere aiuti e soprattutto nel
quale avrebbero potuto ritirarsi in caso di bisogno.
Per ripulire del tutto ogni sacca di resistenza filo-confederata
nello Stato il nostro Lyon, comandante della così chiamata "Army of
the West", dispaccia varie spedizioni a destra e a manca. Una di
queste la cosiddetta "Southwest Expedition" al comando del generale
di brigata (US Volunteers) Thomas W. Sweeny, è incaricata di
dirigersi a Sud. Dopo aver abbandonato Rolla (il capolinea della
SouthWest Pacific Railroad che passa per St. Louis) Sweeny si dirige
decisamente a Sud, verso Springfield dove stabilisce il suo Quartier
Generale, mentre manda i colonnelli Salomon e Sigel a intercettare
le forze di Price.
Franz Sigel era un ufficiale americano di
origine tedesca e durante la guerra comandò diversi contingenti
formati da americani di origine teutonica; uomo molto simpatico e
militare energico, era però famoso per i suoi disastri e nel 1864
riuscì persino a perdere una battaglia contro il super-alcoolizzato
John Breckiridge (battaglia di New Market), al che i suoi soldati
storpiarono il celebre motivetto cantato dagli unionisti tedeschi,
"I fights mit Sigel" in "I fights no more mit Sigel" o "Who runs mit
Sigel".
A Carthage la sua leadership fu pessima nella
prima parte della battaglia, ma condusse poi un'ottima ritirata,
provocando perdite significative ai miliziani della coppia Price/Jackson.
[Continua]
|