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A cura di Domenico Rizzi

La guerra dei sette anni

I

l 18 maggio 1756 l’Inghilterra dichiarò lo stato di guerra, schierandosi con Federico II di Prussia contro la Francia e l’Austria alleate.

I Francesi replicarono il 9 giugno con un’analoga dichiarazione, inviando in Nordamerica 3.500 uomini al comando di un generale molto abile, il marchese Louis Joseph de Montcalm.

La Gran Bretagna si affidò a strateghi come il trentenne generale Jeffrey Amherst, governatore della Virginia e il suo collega John Abercrombie, che avrebbero dovuto espugnare le roccaforti di Louisbourg, Ticonderoga e Fort Duquesne. Se i Francesi vantavano le migliori fortificazioni e un maggior appoggio delle tribù indiane, gli Inglesi potevano contare su una consistente armata di 50.000 uomini, questa volta guidata da comandanti esperti e meno imprudenti di Braddock.

Agli inizi fu la Francia a farsi temere, conquistando nel 1757, per merito di Montcalm, Fort Oswego e Fort William Henry, ma poi le cose cominciarono a volgere a favore della Gran Bretagna.

Il 26 luglio 1758 Amherst prese d’assalto con 20.000 uomini la fortezza di Louisbourg, che proteggeva l’accesso alla baia di San Lorenzo e la conquistò. Nonostante il fallimento del generale Abercrombie, che aveva cercato inutilmente di impadronirsi di Fort Ticonderoga, sapientemente difesa dallo stesso Montcalm, i Britannici registrarono altri successi. Il generale John Forbes si impossessò facilmente di Fort Duquesne, evacuato senza combattere dai Francesi. Quando sopraggiunsero le truppe coloniali filo-inglesi, comandate dal colonnello Henry Bouquet, trovarono l’avamposto abbandonato e ne presero possesso.

L’anno dopo sarebbe stato decisivo per le sorti della guerra.

Amherst marciò contro Ticonderoga e Crown Point con 11.000 soldati e ausiliari, mentre il giovane generale James Wolfe puntava verso Quebec con un’altra armata. Le prime due fortezze francesi vennero abbandonate dalle guarnigioni in evidente inferiorità numerica, che le fecero saltare in aria per non consegnarle al nemico.

L’assedio di Quebec richiese invece alcuni mesi di assedio e il sacrificio sia di Wolfe che del suo avversario Montcalm, caduti entrambi durante i combattimenti. Tuttavia, quattro giorni dopo la decisiva vittoria inglese del 13 settembre 1759 alle Pianure di Abraham, la città venne espugnata. L’anno dopo anche Montrèal subì la stessa sorte, ponendo praticamente fine all’avventura francese nel Nuovo Mondo.

[continua]

 

E' guerra. I Francesi replicarono il 9 giugno con un’analoga dichiarazione, inviando in Nordamerica 3.500 uomini al comando di un generale molto abile, il marchese Louis Joseph de Montcalm.

 

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