Una scusa per iniziare...
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Crook fu inviato in Arizona nel 1871, subito dopo la strage di
Camp Grant a danno degli innocenti Aravaipa del capo Esh Ki Min
Zhin. Crook ricevette il grado di brigadiere generale, e una
volta arrivato in Arizona, ricevette tutti i suoi sotto posti
raccogliendo tutte le informazioni possibili sul territorio e
chi lo abitava, delineando da subito ben precisi piani di guerra
volti alla sottomissione degli ostili. Immediatamente si schierò
dalla parte di coloro che avevano massacrato i pacifici apache
di Camp Grant e contro il tenente Whitman che aveva cercato di
proteggere quegli indiani, e divenne il paladino di tutti coloro
che vedevano nello sterminio l'unica soluzione al problema della
convivenza con gli apache.
Crook ideò una formidabile macchina da guerra, le cui strategie
sarebbero state seguite persino durante la seconda guerra
mondiale, nella guerra contro i Giapponesi in Birmania e Nuova
Guinea. Principali elementi di questa strategia erano
l'arruolamento degli scout Apache e l'utilizzo dei muli nei
convogli militari.
George Crook,
gli scout e un mulo
Fu facile arruolare molti scout, principalmente tra gli Apache
Cibecue e del White mountain; essi non sentivano forti legami
con i Tonto, e i loro capi avevano deciso di rimanere in pace
con gli invasori americani. I guerrieri erano attratti anche
dalla paga, dall'uniforme e dal fucile e munizioni loro
consegnato. Essere scout permetteva anche una vantaggiosa
promozione sociale e di risolvere il problema della sussistenza
dei familiari. Gli scouts vennero inquadrati per periodi di 6
mesi in compagnie di 25 uomini, guidate da scout bianchi
professionisti, scelti tra i più esperti abitanti della
frontiera (tra questi si ricordano in particolare Al Sieber e
Archie Mc Intosh)
Vi erano al seguito di Crook anche indiani di altre nazioni, ma
questi avevano i loro difetti: i Paiute, benchè abili, si
sentivano smarriti lontano dal natio Nevada; i Pima erano
detestati, oltre che dagli Apache, anche dagli ufficiali. Questo
perchè erano codardi con i nemici adulti, ma profondamente
feroci nei confronti delle donne e bambini e per l'usanza di
ritornare in massa ai loro villaggi per purificarsi con bagni di
vapore dopo l'uccisione di un nemico.
Solo gli scout Apache sembravano soddisfare appieno l'esercito,
tra questi si distingueva Alchisay, figlio del capo Pedro dei
White Mountain e destinato a diventare capo anch'esso. Secondo
Bourke, l'aiutante di campo di Crook, si distingueva come "un
vero e proprio Adone per il viso, una massa di muscoli e di
nervi, un coraggio magnifico, una grande sagacia e una fedeltà
pari a quella di un molosso irlandese. peccato che fosse un
selvaggio". Secondo pilastro della strategia di Crook fu
l'attenzione rivolta all'equipaggiamento dei convogli militari;
sia i muli sia i mulattieri erano oggetto della massima premura.
Il generale vedeva la guerra sulla frontiera essenzialmente come
una questione di logistica, un mulo valeva dieci soldati e il
conduttore meritava ogni riguardo perchè maestro nel sistemare
un carico su un basto, cioè 145 Kg di carico sapientemente
distribuiti sulla schiena dell'animale. Crook scelse un'elite di
mulattieri sulla base della loro fedeltà e del loro amore per
l'animale, li conobbe personalmente e intrattenne con loro
rapporti cordiali, sempre attento ai suoi cari muli, dei quali
poteva elencare abitudini e caratteristiche fisiche. Tutte le
attenzioni che avrebbe dedicato a questo aspetto della logistica
ne faranno un modello, tanto che il suo sistema venne imposto
dallo stato maggiore a tutte le guarnigioni del west.
Il pretesto
per preparare la campagna contro i Tonto fu dato a Crook da un
preciso episodio: il 5 novembre 1871, a 10 Km dal centro minerario
di Wickemburg, un gruppo di assalitori attaccò una diligenza che
trasportava nove passeggeri. Sette di essi morirono, un altro spirò
per le ferite riportate e ci fu un solo superstite.
All'inizio furono sospettati della strage alcuni banditi messicani,
ma quando il 9 novembre il capitano Charles Meinhold, comandante del
posto militare che vigilava sulla riserva di Date Creek (dove
vivevano i Mohave), consegnò il suo rapporto, concluse per la
colpevolezza degli Indiani, senza poter affermare se si trattasse
degli indiani della riserva o di altri. Questo massacro ebbe una
vasta eco a Washington, e rafforzò i fautori della guerra contro gli
Apache.
Crook colse la
palla al balzo, e scrisse: “Non ho il minimo dubbio nella mia
capacità di ottenere una pace durevole con gli Apache in poco tempo;
una pace che non solo farà risparmiare milioni di dollari al Tesoro
americano ma che salverà anche le vite di molti bianchi e Indiani
innocenti".
Il governo assicurò il brigadiere-generale di appoggiare totalmente
le "operazioni aggressive" che quest'ultimo progettava. Quindi Crook
lanciò un ultimatum ai ribelli, ingiungendo loro di presentarsi alle
autorità militari prima della metà di febbraio del 1872, altrimenti
avrebbe aperto il fuoco contro di loro.
Nel settembre
1872, per provare i suoi piani d'azione, Crook lanciò alcuni soldati
contro gli Apache-Mohave della riserva di Date Creek, presunti
colpevoli della strage della diligenza. Alcuni indiani furono
accerchiati e uccisi (Crook, che era in prima linea, rischiò
seriamente di essere ucciso: il tenente Ross deviò la canna del
fucile di un Apache che lo stava prendendo di mira) ma la
maggioranza riuscì a scappare. Il capitano Julius Wilmot Mason e gli
scout di Al Sieber partirono al loro inseguimento, ne abbatterono
una quarantina e catturarono gli altri.
Questa era la prova della validità degli scout e della velocità dei
trasporti militari approntata da Crook; la pace sembrò quindi
regnare ad ovest della valle del fiume Verde, solo alcune bande di
irriducibili vagavano nelle zone trascurate dalla colonizzazione e
dalle operazioni militari.
[continua]
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