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La fuga

 


A cura di Cristiano Sacco

Autunno Cheyenne

N

ei primi giorni dell'aprile 1877, quasi mille Cheyenne settentrionali, affamati, stanchi e seminudi, erano giunti dalla regione dello Yellowstone a Fort Robinson, nel Nebraska nord-occidentale, arrendendosi all'Uomo Bianco di fronte alle false promesse di cibo e di rifugio, e persino di un'agenzia nel loro stesso territorio di caccia.
Presto si diffuse però una comunicazione secondo la quale tutti i Cheyenne settentrionali avrebbero dovuto trasferirsi nel Territorio Indiano, cioè in Oklahoma, per ricongiungersi con i loro parenti Cheyenne meridionali, in modo che si sarebbe venuta a creare un'unica riserva per tutti i Cheyenne.
Tale comunicazione fu accolta con disappunto dagli Indiani, che rifiutarono di partire finché l'agente annunciò che non avrebbe più distribuito razioni di cibo lì, nel Nebraska. Così, al solo scopo di avere carne da mettere in pentola, i Cheyenne cedettero e acconsentirono, anche perchè il generale George Crook (detto Tre Stelle), li aveva rassicurati sul fatto che se il Territorio Indiano non fosse stato di loro gradimento, avrebbero potuto fare ritorno al nord in qualunque momento.
Così, con i soldati che li precedevano e altri che li seguivano, i circa mille Cheyenne settentrionali si incamminarono attraverso il Nebraska e il Kansas, per scendere ad unirsi ai loro parenti meridionali.
Alla testa della fila cavalcavano i due capi principali: Piccolo Lupo e Coltello Spuntato. Il primo era stato un guerriero di grande importanza e di grande audacia, e persino ora, all'età di 57 inverni, era ancora energico e vigoroso, e aveva fama d'essere il corridore più rapido di tutta la tribù. Lo accompagnavano le due mogli: Donna Placida e Penna d'Aquila sulla Testa, i due figli guerrieri: Pawnee e Coscia di Legno, e infine la giovane figlia, Colei che Cammina Graziosamente.
Il capo Coltello Spuntato (nome attribuitogli dai Sioux), il cui nome cheyenne era Stella del Mattino, benché in gioventù avesse fatto parte della società militare dei Soldati del Cane, tuttavia si era spesso schierato in favore della pace. Con lui c'erano le due mogli: Donna Bassa e Donna Pawnee, i due figli guerrieri Gobba di Toro e Piccola Gobba, e infine le cinque figlie, giovani e belle, che i soldati avevano soprannominato "Principesse".

Il viaggio verso sud durò una settantina di giorni, e procedette tranquillo, eccezion fatta per alcuni giovani che avevano deciso di fare marcia indietro e tornare a nord.
Il gruppo arrivò a destinazione il 5 agosto 1877, a Fort Reno e Darlington, l'agenzia dei Cheyenne e anche degli Arapaho meridionali, in quello che oggi è l'Oklahoma. A Fort Reno li aspettava Tre Dita Ranald MacKenzie (aveva perso l'indice nella Guerra Civile), che sequestrò loro armi e cavalli, anche se alcune armi smontate furono nascoste sotto le gonne in pelle di cervo delle donne. McKanzie affidò infine i Cheyenne alle cure dell'agente John D. Miles.
Il giorno dopo i Cheyenne meridionali diedero il benvenuto ai Cheyenne settentrionali con un banchetto, e fu in questa circostanza che Piccolo Lupo e Coltello Spuntato si accorsero che c'era qualcosa che non andava. Infatti quello non fu un banchetto a base di carni arrostite e succulente; al contrario, si trattava di una pentola di minestra acquosa. Non c'era molto cibo in quella regione desolata: né selvaggina, né acqua pulita da bere, e l'agente non aveva razioni sufficienti da mettere a disposizione degli Indiani. Inoltre quell'estate fu particolarmente calda, e l'aria pullulava di mosche, zanzare e polvere.
Sul finire dell'estate i Cheyenne settentrionali, abituati al clima fresco del Montana, cominciarono ad ammalarsi, colpiti dalle febbri e dalla malaria. In ogni tenda c'erano almeno una o due persone malate, e 41 ne morirono nel corso dell'inverno.
Anche se c'era un medico, l'Indian Bureau non gli forniva medicine a sufficienza, e i rifornimenti che avrebbero dovuto essere pronti per l'uso in estate, arrivarono solo nel gennaio successivo. Inoltre, gli Indiani erano malnutriti dal momento che ricevevano solo tre quarti delle razioni, e il cibo era di qualità talmente cattiva che avevano ben ragione di lamentarsi.
Dopo un anno trascorso nell'Indian Territory, i Cheyenne erano decisi a tornare indietro nel loro amato paese, e cominciarono a chiedere di esservi riportati. Di questo triste periodo, Piccolo Capo disse: "Molti si sono ammalati, e alcuni sono morti. Sono stato io stesso ammalato per lungo tempo quando sono stato là. Malato di nostalgia, di tristezza, e malato in ogni modo. Continuavo a pensare al mio paese natale, e a tutto quello che avevamo lassù, dove non ero mai affamato,ma, quando volevo da mangiare, andavo fuori e cacciavo il bisonte. Mi sento male quando penso a questo, e non posso fare a meno di pensarci".

Tra gli stessi Cheyenne cominciò ben presto a serpeggiare una grande tensione; alcuni uomini commisero l'azione sconvolgente di picchiare le loro mogli e i loro bambini, e alcune donne divennero le prostitute dei soldati, cosa che non era mai accaduta prima in una tribù come quella, le cui donne erano state descritte dal generale Crook come le più caste che avesse mai conosciuto.
Il 4 luglio 1878, Piccolo Lupo, ormai esasperato per quella situazione, andò dall'agente John Miles e gli disse: "Siamo cresciuti al nord, tra i pini e le montagne, dove stavamo tutti bene, non c'erano malattie e pochi di noi morivano. Da quando siamo in questo paese, invece, qualcuno di noi muore tutti i giorni. Questo non è un buon posto per noi, e noi vogliamo tornare nella nostra patria, tra le montagne. Se tu non hai il potere di darci il permesso di andarcene, lascia che qualcuno di noi vada a Washington a dire loro come vanno le cose qui, oppure scrivi a Washington per chiedere il permesso di lasciarci andare al nord". La risposta dell'agente fu: "Io non posso fare questo adesso. Restate qui ancora per un altro anno, e poi vedremo cosa si potrà fare per voi". Piccolo Lupo replicò che questo non era possibile, perchè di lì ad un anno sarebbero morti tutti.

Poco tempo dopo, l'agente mandò a chiamare nuovamente Piccolo Lupo, perchè 3 giovani Cheyenne erano scappati, e ora voleva che Piccolo Lupo gli consegnasse 10 uomini da tener prigionieri fino a che i 3 giovani non fossero stati ripresi e portati indietro dai soldati. L'intelligente risposta di Piccolo Lupo fu: "Non farò quello che chiedi. Se fai seguire quei 3 uomini, non li troverai. Tre uomini che stanno muovendosi in questo paese possono nascondersi in modo da non essere trovati. Non li avrai mai indietro, e quindi io non avrò mai indietro i miei 10 guerrieri. Li terrai per sempre prigionieri". L'agente minacciò Piccolo Lupo che non avrebbe distribuito più le razioni di cibo se non fossero stati consegnati quei 10 uomini, e che li avrebbe fatti morire di fame. Al che, i Cheyenne rafforzarono i loro propositi di lasciare la riserva e di partire verso il nord, pur sapendo quanto il viaggio sarebbe stato lungo e rischioso, con il pericolo dell'esercito che avrebbe fatto di tutto per fermarli.

E la mattina del 9 settembre, alle prime luci dell'alba, un gruppo di 300 Cheyenne abbandonò dietro di sé le impalcature dei tipi, e si diresse verso il nord attraverso le colline di sabbia. I guerrieri erano una settantina, tra i quali i capi Piccolo Lupo e Coltello Spuntato, e i valorosi condottieri Maiale Selvatico, Capelli Arruffati e Forte Mano Sinistra.

[continua]

 

La decisione. La mattina del 9 settembre, alle prime luci dell'alba, un gruppo di 300 Cheyenne abbandonò dietro di sé le impalcature dei tipi, e si diresse verso il nord attraverso le colline di sabbia. I guerrieri erano una settantina, tra i quali i capi Piccolo Lupo e Coltello Spuntato, e i valorosi condottieri Maiale Selvatico, Capelli Arruffati e Forte Mano Sinistra.

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Sotto: Little Wolf (Piccolo Lupo) e Dull Knife (Coltello Spuntato)

George Crook

Ranald MacKenzie

 

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