La grande fuga
l 13 settembre i Cheyenne attraversarono il Cimarron a 240
chilometri a nord di Fort Reno e si appostarono in una posizione
difensiva in cui 4 canyons si intersecavano e dove i cespugli di
cedro fornivano un ottimo riparo per i guerrieri.
I soldati li raggiunsero infatti proprio lì, e mandarono una guida
Arapaho chiamato Uomo Fantasma nei canyons, per parlamentare. Questi
cercò di dissuadere i capi cheyenne dal proseguire quella marcia,
tentando di convincerli a fare ritorno nella riserva dalla quale
erano partiti. Ma i capi cheyenne furono irremovibili, e lo stesso
Piccolo Lupo riferì alla guida Arapaho che non volevano combattere,
che non avrebbero fatto del male a nessun Bianco, ma che erano tutti
decisi a continuare quel viaggio verso la loro antica patria, nella
quale sarebbero rimasti. A questo punto Uomo Fantasma tornò dai
soldati, e anche Piccolo Lupo pensò di cavalcare verso i soldati per
parlar loro di persona, a viso aperto. Ma, prima che egli fosse
abbastanza vicino per parlare, squillò una tromba e i soldati
avanzarono aprendo il fuoco. I Cheyenne caricarono e affrontarono le
giacche azzurre in un lungo combattimento che si protrasse dalle 4
del pomeriggio fino a quando fu buio. Qualche fucilata fu scambiata
infine alle prime luci dell'alba, quando tutti i soldati si volsero
e se ne andarono lasciando sul campo i cadaveri di un soldato, un
sergente e infine l'Arapaho Uomo Fantasma. Cinque Cheyenne vennero
feriti in questo primo scontro con l'esercito.
Quella notte i Cheyenne restarono al campo, mangiarono e riposarono,
poi ripartirono verso nord. Dopo due giorni, furono raggiunti da
altri soldati che montavano cavalli grigi. Ci fu un altro
combattimento in seguito al quale un soldato venne ucciso, e gli
altri furono respinti in direzione di Dodge City, dando la
possibilità ai Cheyenne di riprendere il faticoso cammino.
Tuttavia, da questo momento in poi, gli scontri si susseguirono e
furono all'ordine del giorno, ma i Cheyenne riuscivano sempre ad
avere la meglio e a scappare. Non solo i soldati, ma anche ranchers,
cowboys, coloni e persino i commercianti erano sulle loro tracce.
Diecimila soldati e tremila civili non davano tregua ai Cheyenne in
fuga.
Nel corso di un'incursione, i giovani guerrieri cheyenne, capeggiati
da Gobba di Toro, figlio maggiore di Coltello Spuntato, razziarono
un branco di cavalli. Fu proprio lo stesso Gobba di Toro a
consegnare uno dei cavalli catturati a sua madre Donna Bassa. Ma
proprio mentre Donna Bassa stava afferrando la corda del cavallo
consegnatole, dalle colline giunse il segnale che i soldati si
stavano avvicinando. Così, le donne, i vecchi e i bambini si
affrettarono con i fardelli. Donna Bassa tentò di montare sul
cavallo, ma questi scartò e s'impennò di colpo, e la sventurata
Donna Bassa finì sotto i suoi zoccoli. Poco dopo morì, e questo fu
un duro colpo per tutti i Cheyenne, non solo per Coltello Spuntato e
la sua famiglia. Adesso la sua unica moglie restava Donna Pawnee, la
graziosa prigioniera catturata in un accampamento Pawnee molti
inverni addietro, e che aveva cagionato il suicidio della prima
moglie quando Coltello Spuntato aveva deciso di farne una sposa.
Malgrado questo doloroso evento, i Cheyenne dovettero riprendere la
marcia. Superato il fiume Platte, ebbe luogo una separazione che
sarebbe stata determinante per il futuro del popolo degli Uomini. La
separazione avvenne a causa di una divergenza di opinioni in merito
alla direzione da prendere. Coltello Spuntato disse che avrebbero
dovuto raggiungere Nuvola Rossa nella sua agenzia, e chiedere al
grande capo Oglala cibo e ospitalità. Erano tutti stanchi, laceri e
affamati, e avevano bisogno di riposo, poiché non era possibile
proseguire il viaggio. Piccolo Lupo invece voleva andare nel
territorio cheyenne, nella valle del fiume Tongue, dove avrebbero
potuto trovare carne e pelli in abbondanza. Alla fine fu raggiunta
una soluzione: quelli che desideravano proseguire fino al fiume
Tongue (circa 130 persone) seguirono Piccolo Lupo, mentre quelli che
erano stanchi di fuggire (150 persone), si diressero verso l'agenzia
di Nuvola Rossa, a Fort Robinson, seguendo Coltello Spuntato.
Il 23 ottobre il gruppo di Coltello Spuntato si trovava a due giorni
di cammino da Fort Robinson, quando all'improvviso una bufera di
neve si abbatté su di loro. Subito dopo, ecco apparire come fantasmi
i soldati di cavalleria, che circondarono i Cheyenne. Coltello
Spuntato ebbe un breve colloquio con il capo dei soldati, e li
informò che l'unica cosa che voleva era raggiungere Nuvola Rossa a
Fort Robinson. Il capitano disse a Coltello Spuntato che l'agenzia
di Nuvola Rossa era stata spostata a nord, nel Dakota, e che nel
Nebraska non vi erano dunque più riserve, ma Fort Robinson non era
stato ancora chiuso, e quindi i soldati erano disposti a condurvi i
Cheyenne, dove avrebbero trovato cibo e riparo.
Durante la notte i guerrieri decisero di smontare i loro migliori
fucili e pistole, lasciando intatti solo quelli rotti ed inservibili
da consegnare nel caso in cui i soldati li avessero disarmati.
Trascorsero la notte a nascondere i fucili, dando le canne alle
donne affinché le nascondessero sotto le gonne o dietro la schiena,
legando le molle, i percussori, gli aghi e le cartucce e altri
piccoli pezzi e nascondendoli nelle culle dei bambini, attorno al
collo, persino posti sui mocassini affinchè sembrassero ornamenti.
Come i Cheyenne avevano previsto, infatti, il mattino dopo fu
ordinato ai Cheyenne di consegnare le armi, e così fu fatto.
Verso il tramonto del 25 ottobre i Cheyenne raggiunsero Fort
Robinson e vennero alloggiati in baracche di legno dove, come prima
cosa, essi rimontarono le armi e le nascosero sotto il pavimento. Fu
consentito ai Cheyenne di rifocillarsi, di scaldarsi accanto al
fuoco, e nei giorni successivi fu data ad alcuni guerrieri la
possibilità di uscire per andare in cerca di selvaggina. Si
cominciarono ad instaurare dei rapporti amichevoli tra i Cheyenne e
i soldati, nell'attesa che da Washington arrivasse l'ordine di
trasferire i Cheyenne presso i Sioux o di rimandarli al sud.
Nel mese di dicembre giunse a Fort Robinson il capo Nuvola Rossa, il
quale sedette in consiglio con Coltello Spuntato e gli altri capi
cheyenne. Queste furono le parole di Nuvola Rossa in occasione di
quell'incontro: "I nostri cuori sono addolorati per voi. Molti della
nostra gente sono fra i vostri morti. Ciò ha amareggiato i nostri
cuori. Ma cosa possiamo fare? Il Grande Padre di Washington è
onnipotente, e il suo popolo riempie tutta la terra. Dobbiamo fare
quello che egli dice. Lo abbiamo pregato di permettervi di venire a
vivere con noi. Speriamo che vi lasci venire. Ogni cosa che noi
abbiamo, la divideremo con voi. Ma ricordate di fare tutto quello
che egli ordina. Non possiamo aiutarvi. La neve è alta sulle
colline. I nostri cavalli sono magri. La selvaggina è scarsa. Non
potete resistere, e nemmeno noi. Così ascoltate il vostro vecchio
amico e fate senza lamentarvi quello che il Grande Padre vi dice.".
Tuttavia i Cheyenne speravano fortemente che l'ordine del Grande
Padre sarebbe stato di potersi unire ai Sioux, e di restare pertanto
al nord, nel paese in cui erano nati. "Se saremo costretti a tornare
a sud, ci uccideremo l'un l'altro con i nostri coltelli", fece
sapere Coltello Spuntato al capitano di Fort Robinson, Henry Wessels.
Il 3 gennaio 1879 i Cheyenne videro d'un tratto le proprie speranze
andare in frantumi. Giunse infatti al capitano Wessels un messaggio
dal dipartimento della Guerra, che conteneva il da farsi: gli
Indiani sarebbero stati rimandati a sud. Si trattava di un ordine
che doveva essere eseguito immediatamente, senza tener conto della
stagione invernale. Il capitano Wessels mandò a chiamare Coltello
Spuntato, Maiale Selvatico e Vecchio Corvo, e lesse loro il
dispaccio. I Cheyenne accolsero la notizia in un silenzio mortale;
solo la luce selvaggia dei loro occhi lasciava intravedere la rabbia
contenuta nei loro cuori. Coltello Spuntato rispose: "Se il Grande
Padre Bianco vuole che moriamo, così sia. Ma moriremo qui, dove
siamo, e, se necessario, di nostra mano". Al che Wessels minacciò i
Cheyenne di togliere loro il combustibile, il cibo e l'acqua, se si
fossero rifiutati di partire.
Ed infatti passarono 5 giorni senza mangiare nè bere, scarsamente
protetti. Giorno e notte si udiva il loro canto di morte. I Cheyenne
avevano deciso di morire di freddo e di fame piuttosto che
sottomettersi.
Infine, il 9 gennaio Wessels convocò Coltello Spuntato e gli altri
capi nel suo quartier generale. Coltello Spuntato non si mosse, ma
Vecchio Corvo, Maiale Selvativo e Forte Mano Sinistra andarono con i
soldati. Dopo pochi minuti, Forte Mano Sinistra uscì correndo, e
urlò affinchè il suo popolo sapesse cos'era accaduto: Maiale
Selvatico era stato arrestato all'interno della baracca, ma aveva
tirato fuori un coltello nel tentativo di difendersi e aveva
pugnalato un soldato, e si era persino ferito lui stesso.
Dalle baracche si alzò il grido di guerra degli uomini, il pianto
delle donne, il gemito dei bambini, e poco dopo i soldati
procedettero a barricare l'edificio e a distribuire delle sentinelle
tutt'intorno.
Fu il momento di recuperare da sotto il pavimento le armi che i
Cheyenne avevano nascosto. Divelsero le assi del pavimento, e si
armarono con i 5 fucili e le 11 pistole nascoste. Affamati, stanchi,
male armati, intirizziti per il freddo in seguito alla nevicata
della sera precedente, il Popolo degli Uomini si preparò alla sua
ultima disperata resistenza.
Verso le 22 si udì uno sparo provenire dalla baracca in cui erano
ammassati i Cheyenne, mentre la sentinella che si trovava all'angolo
della caserma faceva un tuffo nella neve. Era stato Capelli
Arruffati a frantumare il vetro della finestra e a sparare. Altre
fucilate,ed eccoche altri 2 soldati caddero, e 2 nel corpo di
guardia rimasero feriti. I Cheyenne si riversarono fuori dalla
finestra, e cominciarono a correre in direzione del fiume White.
Quindici centimetri di neve coprivano il suolo. Non c'erano nuvole
in cielo, la luna era piena ed era chiaro quasi quanto di giorno. I
soldati, a loro volta, si precipitarono seminudi fuori dai loro
alloggiamenti. Fu in quel momento che cominciò la carneficina, e
molti Indiani non poterono andare molto lontano. Il vecchio Uomo
Seduto, per esempio, saltò dalla finestra, ma urtando il suolo si
ruppe una gamba, e rimase a terra. Un soldato corse da lui,
puntandogli contro la canna del fucile, e fece fuoco facendogli
volare via la parte superiore della testa. Più tardi, fu trovato
giacente nella neve, con una parte del cranio accanto a lui, e pezzi
di cervello sparsi tutt'attorno. Molti furono i Cheyenne che caddero
durante la fuga, e quando gli uomini cadevano, pensavano le loro
donne a recuperare le armi e a continuare la lotta, cobattendo come
i loro guerrieri. Fu così che venne uccisa una delle figlie di
Coltello Spuntato, combattendo in prima fila. E così altri ancora
furono colpiti dalle pallottole dei soldati. Anche il figlio minore
di Coltello Spuntato, Piccola Gobba, venne ucciso.
Quando spuntò il mattino, i soldati ammassarono 65 prigionieri,
alcuni dei quali feriti, e li ricondussero a Fort Robinson. Altri 50
erano stati ammazzati. Soltanto 38, fra i Cheyenne che erano
fuggiti, erano ancora vivi e liberi. Tra questi, 32 si diressero
verso il nord, attraverso le colline, inseguiti da 4 compagnìe di
cavalleria e da una batteria di artiglieria da montagna. Altri 6
erano nascosti tra le rocce, a pochi chilometri da Fort Robinson. Si
trattava di Coltello Spuntato, la moglie rimastagli, Donna Pawnee,
il figlio sopravvisuto Gobba di Toro con la moglie Foglia Rossa, un
nipote e un ragazzino tredicenne.
Maiale Selvatico, Vecchio Corvo e Forte Mano Sinistra restarono
prigionieri e furono consegnati al tenente Chase in manette. I
Cheyenne restarono dunque privi della guida dei loro 3 migliori e
più forti guerrieri. Fu Capelli Arruffati, pertanto, a condurli
nella lotta. Egli ed un pugno di guerrieri Soldati Cane cercarono di
respingere i soldati, consentendo alle donne e ai bambini di
mettersi in salvo. Tuttavia Capelli Arruffati venne ferito e
riportato al forte, dove venne curato dal dottore.
Per diversi giorni i cavalleggeri inseguirono gli ultimi Cheyenne in
fuga, e li intrappolarono nei pressi di Hat Creek Bluffs,
uccidendoli tutti tranne 9.
Coltello Spuntato e la sua famiglia riuscirono ad eludere incolumi
l'inseguimento da parte dei soldati, e raggiunsero Pine Ridge, la
nuova agenzia di Nuvola Rossa dopo 18 giorni di cammino in cui si
nutrirono soltanto di qualche radice.
Ma cos'era accaduto, nel frattempo, a Piccolo Lupo, dopo la
separazione con Coltello Spuntato?
L'astuto capo dei Cheyenne si era spinto ancora più a nord, e in
prossimità di Fort Robinson aveva messo in atto un colpo ardito,
impadronendosi dei cavalli di ricambio dei soldati. L'esercito lo
aveva inseguito per tutta la notte, ma egli era riuscito a far
perdere le proprie tracce.
I Cheyenne di Piccolo Lupo avevano trascorso l'inverno tra le
foreste del Montana, lontano dai Bianchi. Con l'arrivo della
primavera, Piccolo Lupo aveva avuto un incontro con il tenente Clark,
ed era stato dato il permesso ai Cheyenne di restare al nord. Venne
finalmente creata la riserva Tongue River, istituita proprio per i
Cheyenne, e in cui entarono a far parte anche Coltello Spuntato e il
suo gruppo, riserva che era costata tutto quel gran dolore, e tutti
quei lutti. Qui, Piccolo Lupo e i suoi guerrieri, che si erano
arruolati come esploratori, furono di grande utilità nel
rintracciare le poche bande rimaste di Sioux ostili. C'era voluto
del tempo, ma i Cheyenne settentrionali erano finalmente a casa.
Coltello Spuntato morì verso il 1883 ed è sepolto su un'alta collina
vicino alla valle del fiume Rosebud.
Piccolo Lupo visse invece nella Tongue River Indian Reservation, in
Montana, per circa 30 anni, spirando nel 1904. Invecchiò, divenne
debole, cieco e povero, e fu persino destituito dalla sua carica di
capo dopo aver ammazzato, sotto effetto dell'alcool, un membro della
sua tribù, Alce Magro, dopo che questi, per tutta una vita aveva
insidiato le sue mogli e sua figlia Colei che Cammina Graziosamente.
Malgrado tutto, egli restò un grande uomo fino alla fine dei suoi
giorni.
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