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A cura di Cristiano Sacco

La grande fuga

I

l 13 settembre i Cheyenne attraversarono il Cimarron a 240 chilometri a nord di Fort Reno e si appostarono in una posizione difensiva in cui 4 canyons si intersecavano e dove i cespugli di cedro fornivano un ottimo riparo per i guerrieri.
I soldati li raggiunsero infatti proprio lì, e mandarono una guida Arapaho chiamato Uomo Fantasma nei canyons, per parlamentare. Questi cercò di dissuadere i capi cheyenne dal proseguire quella marcia, tentando di convincerli a fare ritorno nella riserva dalla quale erano partiti. Ma i capi cheyenne furono irremovibili, e lo stesso Piccolo Lupo riferì alla guida Arapaho che non volevano combattere, che non avrebbero fatto del male a nessun Bianco, ma che erano tutti decisi a continuare quel viaggio verso la loro antica patria, nella quale sarebbero rimasti. A questo punto Uomo Fantasma tornò dai soldati, e anche Piccolo Lupo pensò di cavalcare verso i soldati per parlar loro di persona, a viso aperto. Ma, prima che egli fosse abbastanza vicino per parlare, squillò una tromba e i soldati avanzarono aprendo il fuoco. I Cheyenne caricarono e affrontarono le giacche azzurre in un lungo combattimento che si protrasse dalle 4 del pomeriggio fino a quando fu buio. Qualche fucilata fu scambiata infine alle prime luci dell'alba, quando tutti i soldati si volsero e se ne andarono lasciando sul campo i cadaveri di un soldato, un sergente e infine l'Arapaho Uomo Fantasma. Cinque Cheyenne vennero feriti in questo primo scontro con l'esercito.
Quella notte i Cheyenne restarono al campo, mangiarono e riposarono, poi ripartirono verso nord. Dopo due giorni, furono raggiunti da altri soldati che montavano cavalli grigi. Ci fu un altro combattimento in seguito al quale un soldato venne ucciso, e gli altri furono respinti in direzione di Dodge City, dando la possibilità ai Cheyenne di riprendere il faticoso cammino.
Tuttavia, da questo momento in poi, gli scontri si susseguirono e furono all'ordine del giorno, ma i Cheyenne riuscivano sempre ad avere la meglio e a scappare. Non solo i soldati, ma anche ranchers, cowboys, coloni e persino i commercianti erano sulle loro tracce. Diecimila soldati e tremila civili non davano tregua ai Cheyenne in fuga.

Nel corso di un'incursione, i giovani guerrieri cheyenne, capeggiati da Gobba di Toro, figlio maggiore di Coltello Spuntato, razziarono un branco di cavalli. Fu proprio lo stesso Gobba di Toro a consegnare uno dei cavalli catturati a sua madre Donna Bassa. Ma proprio mentre Donna Bassa stava afferrando la corda del cavallo consegnatole, dalle colline giunse il segnale che i soldati si stavano avvicinando. Così, le donne, i vecchi e i bambini si affrettarono con i fardelli. Donna Bassa tentò di montare sul cavallo, ma questi scartò e s'impennò di colpo, e la sventurata Donna Bassa finì sotto i suoi zoccoli. Poco dopo morì, e questo fu un duro colpo per tutti i Cheyenne, non solo per Coltello Spuntato e la sua famiglia. Adesso la sua unica moglie restava Donna Pawnee, la graziosa prigioniera catturata in un accampamento Pawnee molti inverni addietro, e che aveva cagionato il suicidio della prima moglie quando Coltello Spuntato aveva deciso di farne una sposa.

Malgrado questo doloroso evento, i Cheyenne dovettero riprendere la marcia. Superato il fiume Platte, ebbe luogo una separazione che sarebbe stata determinante per il futuro del popolo degli Uomini. La separazione avvenne a causa di una divergenza di opinioni in merito alla direzione da prendere. Coltello Spuntato disse che avrebbero dovuto raggiungere Nuvola Rossa nella sua agenzia, e chiedere al grande capo Oglala cibo e ospitalità. Erano tutti stanchi, laceri e affamati, e avevano bisogno di riposo, poiché non era possibile proseguire il viaggio. Piccolo Lupo invece voleva andare nel territorio cheyenne, nella valle del fiume Tongue, dove avrebbero potuto trovare carne e pelli in abbondanza. Alla fine fu raggiunta una soluzione: quelli che desideravano proseguire fino al fiume Tongue (circa 130 persone) seguirono Piccolo Lupo, mentre quelli che erano stanchi di fuggire (150 persone), si diressero verso l'agenzia di Nuvola Rossa, a Fort Robinson, seguendo Coltello Spuntato.
Il 23 ottobre il gruppo di Coltello Spuntato si trovava a due giorni di cammino da Fort Robinson, quando all'improvviso una bufera di neve si abbatté su di loro. Subito dopo, ecco apparire come fantasmi i soldati di cavalleria, che circondarono i Cheyenne. Coltello Spuntato ebbe un breve colloquio con il capo dei soldati, e li informò che l'unica cosa che voleva era raggiungere Nuvola Rossa a Fort Robinson. Il capitano disse a Coltello Spuntato che l'agenzia di Nuvola Rossa era stata spostata a nord, nel Dakota, e che nel Nebraska non vi erano dunque più riserve, ma Fort Robinson non era stato ancora chiuso, e quindi i soldati erano disposti a condurvi i Cheyenne, dove avrebbero trovato cibo e riparo.
Durante la notte i guerrieri decisero di smontare i loro migliori fucili e pistole, lasciando intatti solo quelli rotti ed inservibili da consegnare nel caso in cui i soldati li avessero disarmati. Trascorsero la notte a nascondere i fucili, dando le canne alle donne affinché le nascondessero sotto le gonne o dietro la schiena, legando le molle, i percussori, gli aghi e le cartucce e altri piccoli pezzi e nascondendoli nelle culle dei bambini, attorno al collo, persino posti sui mocassini affinchè sembrassero ornamenti. Come i Cheyenne avevano previsto, infatti, il mattino dopo fu ordinato ai Cheyenne di consegnare le armi, e così fu fatto.

Verso il tramonto del 25 ottobre i Cheyenne raggiunsero Fort Robinson e vennero alloggiati in baracche di legno dove, come prima cosa, essi rimontarono le armi e le nascosero sotto il pavimento. Fu consentito ai Cheyenne di rifocillarsi, di scaldarsi accanto al fuoco, e nei giorni successivi fu data ad alcuni guerrieri la possibilità di uscire per andare in cerca di selvaggina. Si cominciarono ad instaurare dei rapporti amichevoli tra i Cheyenne e i soldati, nell'attesa che da Washington arrivasse l'ordine di trasferire i Cheyenne presso i Sioux o di rimandarli al sud.
Nel mese di dicembre giunse a Fort Robinson il capo Nuvola Rossa, il quale sedette in consiglio con Coltello Spuntato e gli altri capi cheyenne. Queste furono le parole di Nuvola Rossa in occasione di quell'incontro: "I nostri cuori sono addolorati per voi. Molti della nostra gente sono fra i vostri morti. Ciò ha amareggiato i nostri cuori. Ma cosa possiamo fare? Il Grande Padre di Washington è onnipotente, e il suo popolo riempie tutta la terra. Dobbiamo fare quello che egli dice. Lo abbiamo pregato di permettervi di venire a vivere con noi. Speriamo che vi lasci venire. Ogni cosa che noi abbiamo, la divideremo con voi. Ma ricordate di fare tutto quello che egli ordina. Non possiamo aiutarvi. La neve è alta sulle colline. I nostri cavalli sono magri. La selvaggina è scarsa. Non potete resistere, e nemmeno noi. Così ascoltate il vostro vecchio amico e fate senza lamentarvi quello che il Grande Padre vi dice.".
Tuttavia i Cheyenne speravano fortemente che l'ordine del Grande Padre sarebbe stato di potersi unire ai Sioux, e di restare pertanto al nord, nel paese in cui erano nati. "Se saremo costretti a tornare a sud, ci uccideremo l'un l'altro con i nostri coltelli", fece sapere Coltello Spuntato al capitano di Fort Robinson, Henry Wessels.
Il 3 gennaio 1879 i Cheyenne videro d'un tratto le proprie speranze andare in frantumi. Giunse infatti al capitano Wessels un messaggio dal dipartimento della Guerra, che conteneva il da farsi: gli Indiani sarebbero stati rimandati a sud. Si trattava di un ordine che doveva essere eseguito immediatamente, senza tener conto della stagione invernale. Il capitano Wessels mandò a chiamare Coltello Spuntato, Maiale Selvatico e Vecchio Corvo, e lesse loro il dispaccio. I Cheyenne accolsero la notizia in un silenzio mortale; solo la luce selvaggia dei loro occhi lasciava intravedere la rabbia contenuta nei loro cuori. Coltello Spuntato rispose: "Se il Grande Padre Bianco vuole che moriamo, così sia. Ma moriremo qui, dove siamo, e, se necessario, di nostra mano". Al che Wessels minacciò i Cheyenne di togliere loro il combustibile, il cibo e l'acqua, se si fossero rifiutati di partire.
Ed infatti passarono 5 giorni senza mangiare nè bere, scarsamente protetti. Giorno e notte si udiva il loro canto di morte. I Cheyenne avevano deciso di morire di freddo e di fame piuttosto che sottomettersi.
Infine, il 9 gennaio Wessels convocò Coltello Spuntato e gli altri capi nel suo quartier generale. Coltello Spuntato non si mosse, ma Vecchio Corvo, Maiale Selvativo e Forte Mano Sinistra andarono con i soldati. Dopo pochi minuti, Forte Mano Sinistra uscì correndo, e urlò affinchè il suo popolo sapesse cos'era accaduto: Maiale Selvatico era stato arrestato all'interno della baracca, ma aveva tirato fuori un coltello nel tentativo di difendersi e aveva pugnalato un soldato, e si era persino ferito lui stesso.

Dalle baracche si alzò il grido di guerra degli uomini, il pianto delle donne, il gemito dei bambini, e poco dopo i soldati procedettero a barricare l'edificio e a distribuire delle sentinelle tutt'intorno.
Fu il momento di recuperare da sotto il pavimento le armi che i Cheyenne avevano nascosto. Divelsero le assi del pavimento, e si armarono con i 5 fucili e le 11 pistole nascoste. Affamati, stanchi, male armati, intirizziti per il freddo in seguito alla nevicata della sera precedente, il Popolo degli Uomini si preparò alla sua ultima disperata resistenza.
Verso le 22 si udì uno sparo provenire dalla baracca in cui erano ammassati i Cheyenne, mentre la sentinella che si trovava all'angolo della caserma faceva un tuffo nella neve. Era stato Capelli Arruffati a frantumare il vetro della finestra e a sparare. Altre fucilate,ed eccoche altri 2 soldati caddero, e 2 nel corpo di guardia rimasero feriti. I Cheyenne si riversarono fuori dalla finestra, e cominciarono a correre in direzione del fiume White. Quindici centimetri di neve coprivano il suolo. Non c'erano nuvole in cielo, la luna era piena ed era chiaro quasi quanto di giorno. I soldati, a loro volta, si precipitarono seminudi fuori dai loro alloggiamenti. Fu in quel momento che cominciò la carneficina, e molti Indiani non poterono andare molto lontano. Il vecchio Uomo Seduto, per esempio, saltò dalla finestra, ma urtando il suolo si ruppe una gamba, e rimase a terra. Un soldato corse da lui, puntandogli contro la canna del fucile, e fece fuoco facendogli volare via la parte superiore della testa. Più tardi, fu trovato giacente nella neve, con una parte del cranio accanto a lui, e pezzi di cervello sparsi tutt'attorno. Molti furono i Cheyenne che caddero durante la fuga, e quando gli uomini cadevano, pensavano le loro donne a recuperare le armi e a continuare la lotta, cobattendo come i loro guerrieri. Fu così che venne uccisa una delle figlie di Coltello Spuntato, combattendo in prima fila. E così altri ancora furono colpiti dalle pallottole dei soldati. Anche il figlio minore di Coltello Spuntato, Piccola Gobba, venne ucciso.
Quando spuntò il mattino, i soldati ammassarono 65 prigionieri, alcuni dei quali feriti, e li ricondussero a Fort Robinson. Altri 50 erano stati ammazzati. Soltanto 38, fra i Cheyenne che erano fuggiti, erano ancora vivi e liberi. Tra questi, 32 si diressero verso il nord, attraverso le colline, inseguiti da 4 compagnìe di cavalleria e da una batteria di artiglieria da montagna. Altri 6 erano nascosti tra le rocce, a pochi chilometri da Fort Robinson. Si trattava di Coltello Spuntato, la moglie rimastagli, Donna Pawnee, il figlio sopravvisuto Gobba di Toro con la moglie Foglia Rossa, un nipote e un ragazzino tredicenne.

Maiale Selvatico, Vecchio Corvo e Forte Mano Sinistra restarono prigionieri e furono consegnati al tenente Chase in manette. I Cheyenne restarono dunque privi della guida dei loro 3 migliori e più forti guerrieri. Fu Capelli Arruffati, pertanto, a condurli nella lotta. Egli ed un pugno di guerrieri Soldati Cane cercarono di respingere i soldati, consentendo alle donne e ai bambini di mettersi in salvo. Tuttavia Capelli Arruffati venne ferito e riportato al forte, dove venne curato dal dottore.

Per diversi giorni i cavalleggeri inseguirono gli ultimi Cheyenne in fuga, e li intrappolarono nei pressi di Hat Creek Bluffs, uccidendoli tutti tranne 9.
Coltello Spuntato e la sua famiglia riuscirono ad eludere incolumi l'inseguimento da parte dei soldati, e raggiunsero Pine Ridge, la nuova agenzia di Nuvola Rossa dopo 18 giorni di cammino in cui si nutrirono soltanto di qualche radice.

Ma cos'era accaduto, nel frattempo, a Piccolo Lupo, dopo la separazione con Coltello Spuntato?

L'astuto capo dei Cheyenne si era spinto ancora più a nord, e in prossimità di Fort Robinson aveva messo in atto un colpo ardito, impadronendosi dei cavalli di ricambio dei soldati. L'esercito lo aveva inseguito per tutta la notte, ma egli era riuscito a far perdere le proprie tracce.
I Cheyenne di Piccolo Lupo avevano trascorso l'inverno tra le foreste del Montana, lontano dai Bianchi. Con l'arrivo della primavera, Piccolo Lupo aveva avuto un incontro con il tenente Clark, ed era stato dato il permesso ai Cheyenne di restare al nord. Venne finalmente creata la riserva Tongue River, istituita proprio per i Cheyenne, e in cui entarono a far parte anche Coltello Spuntato e il suo gruppo, riserva che era costata tutto quel gran dolore, e tutti quei lutti. Qui, Piccolo Lupo e i suoi guerrieri, che si erano arruolati come esploratori, furono di grande utilità nel rintracciare le poche bande rimaste di Sioux ostili. C'era voluto del tempo, ma i Cheyenne settentrionali erano finalmente a casa.

Coltello Spuntato morì verso il 1883 ed è sepolto su un'alta collina vicino alla valle del fiume Rosebud.
Piccolo Lupo visse invece nella Tongue River Indian Reservation, in Montana, per circa 30 anni, spirando nel 1904. Invecchiò, divenne debole, cieco e povero, e fu persino destituito dalla sua carica di capo dopo aver ammazzato, sotto effetto dell'alcool, un membro della sua tribù, Alce Magro, dopo che questi, per tutta una vita aveva insidiato le sue mogli e sua figlia Colei che Cammina Graziosamente. Malgrado tutto, egli restò un grande uomo fino alla fine dei suoi giorni.

 

Fort Robinson. Verso il tramonto del 25 ottobre i Cheyenne raggiunsero Fort Robinson e vennero alloggiati in baracche di legno dove, come prima cosa, essi rimontarono le armi e le nascosero sotto il pavimento. Fu consentito ai Cheyenne di rifocillarsi, di scaldarsi accanto al fuoco, e nei giorni successivi fu data ad alcuni guerrieri la possibilità di uscire per andare in cerca di selvaggina.

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Sotto: Dodge City

Henry Walton Wessels

Nuvola Rossa

 

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