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L'immortale


a cura di Riccardo Rosso

Springfield Trapdoor

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ell'ampio resoconto che dedichiamo in questo sito alla cosiddetta “battaglia dei cassoni dei carri”, nel corso della quale gli indiani si trovarono per la prima volta di fronte ad un volume di fuoco, da parte dei soldati americani, che stravolse completamente la loro tattica di assalto. I Nativi, infatti, usavano mandare avanti un gruppo di guerrieri più giovani, quelli che dovevano dimostrare il loro coraggio, i quali portavano il primo assalto facendo scaricare le armi degli avversari (che erano ad un colpo solo e  ad avancarica), per cui la seconda ondata di guerrieri esperti, che avanzava subito dopo, si trovava davanti ad un volume di fuoco quasi inesistente (ci voleva almeno mezzo minuto per ricaricare un fucile ad avancarica, per di più in posizione scomoda, dovendosi riparare dal lancio di frecce e da colpi di armi da fuoco). Cosa significava, infatti, caricare un’arma ad avancarica? La sequenza era: alzare il cane dell’arma a “mezza monta” o monta di sicurezza, estrarre dalla giberna la cartuccia (cartoccio di carta contenente la polvere da sparo e la palla di piombo), strappare, in genere con i denti, il cartoccio e versare la polvere nella canna, inserirvi la palla e spingerla fino in fondo, utilizzando la bacchetta-calcatoio in dotazione all’arma che doveva essere estratta da un incastro sotto la canna stessa, infilare nuovamente la bacchetta nell’alloggiamento, armare completamente il cane, porre la capsula d’innesco sopra il luminello (piccolo cono sul quale si abbatte il cane, che è collegato, tramite un forellino, con il fondo della canna dove c’è la polvere, la capsula, quando percossa dal cane, produce una fiammata atta ad accendere la polvere da sparo); a quel punto l’arma era pronta per sparare. Se ci avete messo un “momento” a leggerlo, pensate quanto ci voleva a farlo nella realtà e questo valeva per le armi militari perché, per quelle da caccia o da duello, l’operazione era ancora un pochino più complicata, ma di questo parleremo eventualmente un’altra volta.

Chi fu dunque il vero protagonista di quello scontro e perché lo abbiamo soprannominato “la botola infernale” ? Per avere queste risposte, dobbiamo tornare indietro di qualche anno, alla Guerra Civile Americana (1861-65), che vide un notevole sviluppo tecnico negli armamenti sia individuali che di gruppo, come, ad esempio, i cannoni a canna rigata, le prime mitragliatrici e, soprattutto, per quanto riguarda il nostro argomento, le armi individuali (fucili e carabine) a retrocarica.

Già prima degli anni ’40 avevano cominciato a girare sistemi per il caricamento dalla parte posteriore della canna (culatta) e, durante la Guerra di Secessione, la Cavalleria ebbe a disposizione parecchie decine di tipi differenti di carabine, che però avevano in comune la caratteristica di poter essere caricate posteriormente, con grande vantaggio per i tempi e per la semplicità, soprattutto a cavallo.

La quasi totalità di queste carabine utilizzava ancora una cartuccia di carta combustibile o di lino, mentre l’innesco era dato dalla stessa capsula utilizzata nelle armi ad avancarica, un esempio classico fu lo SHARPS, divenuto successivamente una delle armi preferite dai cacciatori di bisonti. Facevano eccezione l’Henry e lo Spencer, progenitori del Winchester, che usavano una cartuccia metallica a percussione anulare, erano a ripetizione ed usavano il meccanismo a leva per portare il successivo colpo in canna (per intenderci, l’Henry è quello che usa Kevin Costner per sparare al bisonte nel film “Balla coi Lupi”, mentre lo Spencer è quello usato da Clint Estwood nella scena finale de “Gli Spietati”).

La situazione era notevolmente diversa per la fanteria che era armata con il Moschetto SPRINGFIELD calibro .58” ad avancarica a canna rigata, con il Fucile Harpers-Ferry calibro ..69”, sempre ad avancarica, del quale vi erano modelli a canna rigata e modelli a canna liscia, o  con altri moschetti a canna liscia.   All’inizio della guerra, le tattiche non differivano molto da quelle delle guerre napoleoniche ed erano basate su assalti alla baionetta, dopo che erano stati sparati 15 o 20 colpi a distanza relativamente ravvicinata, dove la precisione contava meno del numero di armi che sparavano.

L’uso ampiamente diffuso di armi a canna rigata, modificò rapidamente il tipo di tattica, perché la distanza alla quale il bersaglio poteva venir colpito era decisamente maggiore ed i Generali si accorsero presto di quanto alte fossero le perdite prima di venire a contatto con il nemico, soprattutto se lo stesso era ben trincerato. I fucili a canna liscia furono quindi gradatamente sostituiti con quelli rigati, per cui, alla fine della guerra, gli arsenali del Nord, vincitore, erano pieni di fucili ad avancarica che si avviavano a divenire, in breve tempo,  obsoleti.

Tra gli “alti papaveri” del Dipartimento della difesa e dell’Esercito americano, giravano, all’epoca, due considerazioni di fondo: la prima era che grandi investimenti, per modernizzare gli arsenali,  non erano al momento proponibili ad un governo che usciva da una sanguinosa e costosa guerra; la seconda, forse più una giustificazione, era che un soldato è portato a sprecare le munizioni se usa un’arma a ripetizione, mentre mira molto più attentamente se ha a disposizione un solo colpo per volta. Non che durante la Guerra civile non si fossero verificate situazioni in cui i soldati avevano scaricato troppo frettolosamente le armi a ripetizione, o avevano buttato via le troppe munizioni necessarie ad alimentarle, per alleggerirsi durante le marce forzate, ma questo non giustifica sicuramente il fatto che fino al 1892 l’esercito americano ebbe in dotazione un’arma individuale monocolpo,  proprio lo SPRINGFIELD TRAPDOOR di cui stiamo trattando, quando gli avversari “tradizionali” i pellirosse, potevano armarsi con fucili e carabine a ripetizione. Vale infatti la pena ricordare che Oliver Winchester brevetterà nel 1866, dopo aver acquistato il brevetto dell’Henry, il primo modello della serie di armi a ripetizione a leva, che sono considerate le armi che conquistarono il West. La WINCHESTER acquisterà anche, nel 1869, i brevetti dello SPENCER, a quel punto solo per eliminare la concorrenza di un altro sistema a leva, ma la Cavalleria americana non avrà mai in dotazione un qualsiasi modello di Winchester, anche se qualche film ha rappresentato i Cavalleggeri con tali armi.

 

La novità. ...Nel corso della cosiddetta “battaglia dei cassoni dei carri” gli indiani si trovarono per la prima volta di fronte ad un volume di fuoco, da parte dei soldati americani, che stravolse completamente la loro tattica di assalto.

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Sotto: Un soldato con il fucile Springfield Trapdoor

 

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