Springfield Trapdoor
ell'ampio
resoconto che dedichiamo in questo sito alla cosiddetta “battaglia
dei cassoni dei carri”, nel corso della quale gli indiani si
trovarono per la prima volta di fronte ad un volume di fuoco, da
parte dei soldati americani, che stravolse completamente la loro
tattica di assalto. I Nativi, infatti, usavano mandare avanti un
gruppo di guerrieri più giovani, quelli che dovevano dimostrare il
loro coraggio, i quali portavano il primo assalto facendo scaricare
le armi degli avversari (che erano ad un colpo solo e ad
avancarica), per cui la seconda ondata di guerrieri esperti, che
avanzava subito dopo, si trovava davanti ad un volume di fuoco quasi
inesistente (ci voleva almeno mezzo minuto per ricaricare un fucile
ad avancarica, per di più in posizione scomoda, dovendosi riparare
dal lancio di frecce e da colpi di armi da fuoco). Cosa significava,
infatti, caricare un’arma ad avancarica? La sequenza era: alzare il
cane dell’arma a “mezza monta” o monta di sicurezza, estrarre dalla
giberna la cartuccia (cartoccio di carta contenente la polvere da
sparo e la palla di piombo), strappare, in genere con i denti, il
cartoccio e versare la polvere nella canna, inserirvi la palla e
spingerla fino in fondo, utilizzando la bacchetta-calcatoio in
dotazione all’arma che doveva essere estratta da un incastro sotto
la canna stessa, infilare nuovamente la bacchetta
nell’alloggiamento, armare completamente il cane, porre la capsula
d’innesco sopra il luminello (piccolo cono sul quale si abbatte il
cane, che è collegato, tramite un forellino, con il fondo della
canna dove c’è la polvere, la capsula, quando percossa dal cane,
produce una fiammata atta ad accendere la polvere da sparo); a quel
punto l’arma era pronta per sparare. Se ci avete messo un “momento”
a leggerlo, pensate quanto ci voleva a farlo nella realtà e questo
valeva per le armi militari perché, per quelle da caccia o da
duello, l’operazione era ancora un pochino più complicata, ma di
questo parleremo eventualmente un’altra volta.
Chi fu
dunque il vero protagonista di quello scontro e perché lo abbiamo
soprannominato “la botola infernale” ? Per avere queste risposte,
dobbiamo tornare indietro di qualche anno, alla Guerra Civile
Americana (1861-65), che vide un notevole sviluppo tecnico negli
armamenti sia individuali che di gruppo, come, ad esempio, i cannoni
a canna rigata, le prime mitragliatrici e, soprattutto, per quanto
riguarda il nostro argomento, le armi individuali (fucili e
carabine) a retrocarica.
Già prima
degli anni ’40 avevano cominciato a girare sistemi per il
caricamento dalla parte posteriore della canna (culatta) e, durante
la Guerra di Secessione, la Cavalleria ebbe a disposizione parecchie
decine di tipi differenti di carabine, che però avevano in comune la
caratteristica di poter essere caricate posteriormente, con grande
vantaggio per i tempi e per la semplicità, soprattutto a cavallo.
La quasi
totalità di queste carabine utilizzava ancora una cartuccia di carta
combustibile o di lino, mentre l’innesco era dato dalla stessa
capsula utilizzata nelle armi ad avancarica, un esempio classico fu
lo SHARPS, divenuto successivamente una delle armi preferite dai
cacciatori di bisonti. Facevano eccezione l’Henry e lo Spencer,
progenitori del Winchester, che usavano una cartuccia metallica a
percussione anulare, erano a ripetizione ed usavano il meccanismo a
leva per portare il successivo colpo in canna (per intenderci, l’Henry
è quello che usa Kevin Costner per sparare al bisonte nel film
“Balla coi Lupi”, mentre lo Spencer è quello usato da Clint Estwood
nella scena finale de “Gli Spietati”).
La
situazione era notevolmente diversa per la fanteria che era armata
con il Moschetto SPRINGFIELD calibro .58” ad avancarica a canna
rigata, con il Fucile Harpers-Ferry calibro ..69”, sempre ad
avancarica, del quale vi erano modelli a canna rigata e modelli a
canna liscia, o con altri moschetti a canna liscia. All’inizio
della guerra, le tattiche non differivano molto da quelle delle
guerre napoleoniche ed erano basate su assalti alla baionetta, dopo
che erano stati sparati 15 o 20 colpi a distanza relativamente
ravvicinata, dove la precisione contava meno del numero di armi che
sparavano.
L’uso
ampiamente diffuso di armi a canna rigata, modificò rapidamente il
tipo di tattica, perché la distanza alla quale il bersaglio poteva
venir colpito era decisamente maggiore ed i Generali si accorsero
presto di quanto alte fossero le perdite prima di venire a contatto
con il nemico, soprattutto se lo stesso era ben trincerato. I fucili
a canna liscia furono quindi gradatamente sostituiti con quelli
rigati, per cui, alla fine della guerra, gli arsenali del Nord,
vincitore, erano pieni di fucili ad avancarica che si avviavano a
divenire, in breve tempo, obsoleti.
Tra gli
“alti papaveri” del Dipartimento della difesa e dell’Esercito
americano, giravano, all’epoca, due considerazioni di fondo: la
prima era che grandi investimenti, per modernizzare gli arsenali,
non erano al momento proponibili ad un governo che usciva da una
sanguinosa e costosa guerra; la seconda, forse più una
giustificazione, era che un soldato è portato a sprecare le
munizioni se usa un’arma a ripetizione, mentre mira molto più
attentamente se ha a disposizione un solo colpo per volta. Non che
durante la Guerra civile non si fossero verificate situazioni in cui
i soldati avevano scaricato troppo frettolosamente le armi a
ripetizione, o avevano buttato via le troppe munizioni necessarie ad
alimentarle, per alleggerirsi durante le marce forzate, ma questo
non giustifica sicuramente il fatto che fino al 1892 l’esercito
americano ebbe in dotazione un’arma individuale monocolpo, proprio
lo SPRINGFIELD TRAPDOOR di cui stiamo trattando, quando gli
avversari “tradizionali” i pellirosse, potevano armarsi con fucili e
carabine a ripetizione. Vale infatti la pena ricordare che Oliver
Winchester brevetterà nel 1866, dopo aver acquistato il brevetto
dell’Henry, il primo modello della serie di armi a ripetizione a
leva, che sono considerate le armi che conquistarono il West. La
WINCHESTER acquisterà anche, nel 1869, i brevetti dello SPENCER, a
quel punto solo per eliminare la concorrenza di un altro sistema a
leva, ma la Cavalleria americana non avrà mai in dotazione un
qualsiasi modello di Winchester, anche se qualche film ha
rappresentato i Cavalleggeri con tali armi.
|