L'immortale
a
soluzione per economizzare e ammodernare contemporaneamente
l’arsenale fu quindi quella di indire un concorso per un sistema
meccanico atto a trasformare a retrocarica le armi giacenti nei
magazzini.
Detto
concorso venne vinto, non senza controversie e strascichi legali,
dal maestro armaiolo della Springfield Armory, Erskine Allin, che
brevettò il suo sistema il 19 settembre 1865.
Il
“Sistema di Conversione Allin” prevedeva una fresatura nella parte
posteriore della canna, che scopriva una porzione della culatta
nella quale veniva innestato un blocco otturatore che poteva venire
ribaltato completamente (da qui il nome trapdoor – botola, in
italiano - che abbiamo parafrasato in botola infernale a causa
dell’elevato volume di fuoco che poteva generare) scoprendo una
camera nella quale doveva essere inserita la cartuccia. Il
ribaltamento avveniva tramite una piccola leva posta in prossimità
del cane che era modificato, non dovendo più colpire la capsula di
innesco, ma lanciare un lungo percussore su di una cartuccia
metallica, inizialmente a percussione anulare e quasi subito
sostituita con una a percussione centrale. L’apertura della “botola”
azionava un estrattore che espelleva il bossolo esploso, lasciando
libera la camera nella quale inserire la nuova cartuccia; per
azionare il meccanismo di apertura, il cane doveva essere
posizionato a “mezza monta” o monta di sicurezza, per venir poi
armato completamente prima dello sparo, ovviamente dopo aver
richiuso il blocco otturatore.
Non che il
sistema fosse scevro da difetti: i primi 5.005 fucili modificati,
che mantenevano il calibro .58”, avevano una munizione a percussione
anulare, con bossolo di rame, considerata poco potente, il
percussore senza molla, l’estrattore piuttosto debole e la chiusura
dell’otturatore non completamente affidabile.
Si passò
quindi al modello successivo, “Model 1866 U.S. Rifle Allin
Conversion” che sparava una cartuccia a percussione centrale calibro
.50” con il bossolo più resistente, fatto di rame e zinco (lega
Bloomfield), contenente 70 grani di polvere nera, dietro una palla
da 450 grani. Per ottenere quest’arma, le canne dei vecchi fucili
calibro .58” venivano alesate fino a portale al diametro interno di
.64”, per potervi inserire e “brasare” una riduzione rigata idonea
appunto per sparare la nuova cartuccia calibro .50”.
Oltre a
questa modifica, fu leggermente allungato il blocco otturatore ed il
debole estrattore venne sostituito con uno più robusto, azionato da
una molla a U.
I primi
cinque pezzi, da usare per le prove uscirono il 30 giugno 1866 ed
avendo avuto le stesse un esito positivo, venne dato il via alla
trasformazione di 52.300 fucili, di cui 49.257 furono completati nel
1867. Proprio di questo lotto facevano parte le armi protagoniste
del famoso scontro di cui abbiamo accennato all’inizio di questo
articolo.
La
cartuccia 50/70 (dove 50 indica il calibro e 70 la quantità di
polvere nera misurata in grani) divenne la munizione d’ordinanza
dell’ esercito americano, fino all’introduzione della 45/70 che
produsse un’ulteriore modifica ai TRAPDOOR.
Già dal
modello 1868 le canne erano costruite ex novo e non più “ritubate”
ed un’apposita commissione di ufficiali dell’U.S. Army, denominata
“Commissione Terry”, dopo aver effettuato prove su di un centinaio
di tipi di fucili a retrocarica, alcuni anche di fabbricazione
europea, stabilì, il 3 settembre 1872, di continuare a dotare
l’esercito delle armi con sistema Allin monocolpo, seppur con un
calibro ulteriormente ridotto, proprio il .45”, sempre spinto da 70
grani di polvere nera. Il 28 maggio 1873 la “Springfield Armory”
riceveva l’ordine per l’inizio della produzione della nuova arma:
l’U.S. Model 1873; le carabine di questo tipo furono date in
dotazione anche ai Cavalleggeri di CUSTER che le usarono nella
sfortunata (per loro) battaglia di Little Bighorn.
Ci stiamo
ormai allontanando dalla data dell’episodio che ha dato lo spunto a
quest’articolo, ma vale la pena ricordare che la produzione di armi
utilizzanti il sistema Allin sopravvisse anche alla morte del suo
inventore, avvenuta nel 1879. Erskine Allin si spense quindi senza
vedere il tramonto della sua “creatura” multiforme (oltre 20 modelli
tra fucili, fucili per cadetti, carabine, carabine da ufficiale e
fucili a canna liscia) che avvenne molti anni dopo, esattamente nel
1892, con l’adozione, da parte dell’esercito americano del fucile a
ripetizione manuale con otturatore girevole-scorrevole
Krag-Jorgensen model 1892 calibro 30-40.
Ma il
TRAPDOOR non era ancora veramente uscito di scena e lo ritroviamo
nelle mani dei volontari, durante la guerra ispano-americana
combattuta a Cuba nel 1898, a dimostrazione di quanto fosse ancora
apprezzato il “vecchio” sistema Allin e la sua munizione in 45/70,
che anche oggi ha i suoi estimatori.
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