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a cura di Riccardo Rosso

L'immortale

L

a soluzione per economizzare e ammodernare contemporaneamente l’arsenale fu quindi quella di indire un concorso per un sistema meccanico atto a trasformare a retrocarica le armi giacenti nei magazzini.

Detto concorso venne vinto, non senza controversie e strascichi legali, dal maestro armaiolo della Springfield Armory, Erskine Allin, che brevettò il suo sistema il 19 settembre 1865.

Il “Sistema di Conversione Allin” prevedeva una fresatura nella parte posteriore della canna, che scopriva una porzione della culatta nella quale veniva innestato un blocco otturatore che poteva venire ribaltato completamente (da qui il nome trapdoor – botola, in italiano -  che abbiamo parafrasato in botola infernale a causa dell’elevato volume di fuoco che poteva generare) scoprendo una camera nella quale doveva essere inserita la cartuccia. Il ribaltamento avveniva tramite una piccola leva posta in prossimità del cane che era modificato, non dovendo più colpire la capsula di innesco, ma lanciare un lungo percussore su di una cartuccia metallica, inizialmente a percussione anulare e quasi subito sostituita con una a percussione centrale. L’apertura della “botola” azionava un estrattore che espelleva il bossolo esploso, lasciando libera la camera nella quale inserire la nuova cartuccia; per azionare il meccanismo di apertura, il cane doveva essere posizionato a “mezza monta” o monta di sicurezza, per venir poi armato completamente prima dello sparo, ovviamente dopo aver richiuso il blocco  otturatore.

Non che il sistema fosse scevro da difetti: i primi 5.005 fucili modificati, che mantenevano il calibro .58”, avevano una munizione a percussione anulare, con bossolo di rame, considerata poco potente, il percussore senza molla, l’estrattore piuttosto debole e la chiusura dell’otturatore non completamente affidabile.

Si passò quindi al modello successivo, “Model 1866 U.S. Rifle Allin Conversion” che sparava una cartuccia a percussione centrale calibro .50” con il bossolo più resistente, fatto di rame e zinco (lega Bloomfield), contenente 70 grani di polvere nera, dietro una palla da 450 grani. Per ottenere quest’arma, le canne dei vecchi fucili calibro .58” venivano alesate fino a portale al diametro interno di .64”, per potervi inserire e “brasare” una riduzione rigata idonea appunto per sparare la nuova cartuccia  calibro .50”.

Oltre a questa modifica, fu leggermente allungato il blocco otturatore ed il debole estrattore venne sostituito con uno più robusto, azionato da una molla a U.

I primi cinque pezzi, da usare per le prove uscirono il 30 giugno 1866 ed avendo avuto le stesse un esito positivo, venne dato il via alla trasformazione di 52.300 fucili, di cui 49.257 furono completati nel 1867. Proprio di questo lotto facevano parte le armi protagoniste  del famoso scontro di cui abbiamo accennato all’inizio di questo articolo.

La cartuccia 50/70 (dove 50 indica il calibro e 70 la quantità di polvere nera misurata in grani) divenne la munizione d’ordinanza dell’ esercito americano, fino all’introduzione della 45/70 che produsse un’ulteriore modifica ai TRAPDOOR.

Già dal modello 1868 le canne erano costruite ex novo e non più “ritubate” ed un’apposita commissione di ufficiali dell’U.S. Army, denominata “Commissione Terry”, dopo aver effettuato prove su di un centinaio di tipi di fucili a retrocarica, alcuni anche di fabbricazione europea, stabilì, il 3 settembre 1872, di continuare a dotare l’esercito delle armi con sistema Allin monocolpo, seppur con un calibro ulteriormente ridotto, proprio il .45”, sempre spinto da 70 grani di polvere nera. Il 28 maggio 1873 la “Springfield Armory” riceveva l’ordine per l’inizio della produzione della nuova arma: l’U.S. Model 1873; le carabine di questo tipo furono date in dotazione anche ai Cavalleggeri di CUSTER che le usarono nella sfortunata (per loro) battaglia di Little Bighorn.

Ci stiamo ormai allontanando dalla data dell’episodio che ha dato lo spunto a quest’articolo, ma vale la pena ricordare che la produzione di armi utilizzanti il sistema Allin sopravvisse anche alla morte del suo inventore, avvenuta nel 1879. Erskine Allin si spense quindi senza vedere il tramonto della sua “creatura” multiforme (oltre 20 modelli tra fucili, fucili per cadetti, carabine, carabine da ufficiale e fucili a canna liscia) che avvenne molti anni dopo, esattamente nel 1892, con l’adozione, da parte dell’esercito americano del fucile a ripetizione manuale con otturatore girevole-scorrevole Krag-Jorgensen model 1892 calibro 30-40.

Ma il TRAPDOOR non era ancora veramente uscito di scena e lo ritroviamo nelle mani dei volontari, durante la guerra ispano-americana combattuta a Cuba nel 1898, a dimostrazione di quanto fosse ancora apprezzato il “vecchio” sistema Allin e la sua munizione in 45/70, che anche oggi ha i suoi estimatori.

 

Eterno. ...Ma il Trapdoor non era ancora veramente uscito di scena e lo ritroviamo nelle mani dei volontari, durante la guerra ispano-americana combattuta a Cuba nel 1898.

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Sotto: Il modello 1873

 

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