Su
La trave...

 


A cura di Sergio Mura

I cacciatori di Adobe Walls

F

inite le celebrazioni, gli indiani decisero di attaccare le postazioni dei cacciatori ad Adobe Walls. Superato quell’ostacolo allora ritenuto piccolo (c’erano, infatti, circa 30 cacciatori), la grande coalizione si sarebbe riversata a nord per dare vita ad una grande razzia in tutto il Panhandle.

Poco prima dell’alba del 27 giugno 1874 circa 700 audaci guerrieri indiani appartenenti alla coalizione guidata da Quanah si appostarono tra gli alberi ai lati della vecchia stazione postale. La postazione dei cacciatori era costituita da tre vecchi edifici che stavano sull’Adove Walls Creek dentro i quali stavano riposando, ignari del pericolo che correvano, i cacciatori di bisonti.

Si sa, la storia è fatta anche di incredibili coincidenze che il destino pare si diverta a tramare. Quel mattino i cacciatori sarebbero stati tutti trucidati nel sonno, poiché non avevano predisposto neppure un  minimo servizio di sentinella. Invece una delle travi del tetto di una delle tre costruzioni si ruppe rumorosamente svegliando Billy Dixon che, vistosi sveglio e senza che vi fosse una ragione precisa, decise di uscire all’aperto.

Riuscì così a vedere nel grigiore del primo mattino centinaia e centinaia di guerrieri che strisciavano avanzando rapidamente verso la stazione postale. In un balzo Billy corse a dare l’allarme ai suoi compagni che, ben armati com’erano, riuscirono a spezzare l’ordine del primo attacco.

Tra i cacciatori vi era anche un certo Bat Masterson a cui la storia riservava una certa fama come sceriffo.

Lo stesso Billy Dixon, con un potente fucile da caccia dotato di mirino telescopico, uccise un guerriero indiano, sbalzandolo violentemente da cavallo, da oltre un miglio di distanza. Il guerriero - come ammise Dixon - era in un gruppo che comprendeva altri 15 cavalieri ed il colpo lo uccise casualmente.

Quanah provò e riprovò a gettare i suoi uomini all’attacco e riuscì persino a portarli a ridosso della palizzata che difendeva Adobe Walls, ma quei 30 cacciatori armati di ottimi fucili Sharp riuscirono ad uccidere molti assalitori. Si stava ripetendo quello che aveva scoperto a sue spese Nuvola Rossa durante la Battaglia dei Carri: centinaia di indiani coraggiosi non riescono a sconfiggere la potenza delle armi da fuoco usate da uomini esperti e ben riparati da postazioni difendibili.

Dopo tre giorni di assedio e di continui tentativi di attacco Quanah decise che evidentemente la magia di Isa-Tai non aveva funzionato e si ritirò con i suoi guerrieri. La battaglia di Adobe Walls era finita ed i cacciatori, per un caso assolutamente fortuito e provvidenziale (per loro!), contarono tre soli morti. Tutti gli altri si diedero da fare a mozzare la testa dei guerrieri indiani i cui corpi erano rimasti in prossimità delle loro postazioni e ad appenderla sui pali che cingevano la stazione postale.

La grande razzia non finì quel giorno. Gli indiani si gettarono con tutte le loro forze nelle pianure meridionali dal Texas al Colorado. I morti non si contarono da entrambe le parti ed alla fine venne il momento di una forte iniziativa militare che provò la strategia della terra bruciata. I soldati incendiarono i campi, uccisero le mandrie dei cavali indiani. Si spinsero persino verso Palo Duro, un burrone fino ad allora sconosciuto ai bianchi, in prossimità del quale trovarono un grosso accampamento di Comanche, Cheyenne e Kiowa. Gli indiani furono dispersi ed i soldati uccisero oltre 1000 cavalli. Arrivò l’autunno, una stagione in cui gli indiani smettevano le attività guerresche ma i soldati non gli diedero tregua e continuarono ad inseguirli ovunque, senza dar loro il tempo di reintegrare le scorte e riposarsi. A questo punto gli indianid ecisero di rientrare nelle riserve, prima alla spicciolata e poi in massa.

Per ultimi arrivarono i Quahadi di Quanah Parker. Il primo guerriero del gruppo arrivò nella riserva in aprile del 1875 mentre Quanah ed il resto della tribù arrivarono a Fort Sill il 2 giugno.

Si chiudeva tragicamente il tempo della libertà degli indiani delle pianure meridionali.

 

Quanah. A Fort Parker i Comanche non persero la ghiotta occasione di rapire alcune donne di cui 5 vennero mantenute prigioniere. Tra queste donne vi era anche una certa Cynthia Ann Parker a cui il destino aveva riservato di divenire madre di Quanah, il futuro capo dei Comanche Quahadi.

***

 

 

Benvenuti! www.farwest.it ® è una comunità di appassionati di old west americano. Tutto il materiale pubblicato proviene dai visitatori. Eventualmente nel sito fosse presente qualche testo appartenente ad altri, è sufficiente segnalarlo perché venga immediatamente eliminato. Tutti i diritti sono riservati ai titolari del materiale.