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A cura di Stefano Jacurti

Prima parte

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na figura carismatica della guerra civile a cavallo fu  il Generale Stuart, abile cavaliere, temerario e una spina nel fianco dell’Unione, uno dei migliori uomini dell’arma di cavalleria del conflitto. Fu capace di imprese eccezzionali come l’avanscoperta nei confronti dell’armata di MacClellan che lo portò alla testa dei suoi uomini percorrere quasi un giro a 360° gradi intorno all’esercito Unionista e riferire sulle sue posizioni.Una sorta di rally a cavallo tra le linee dell’Unione disturbando continuamente l’esercito di MacClellan e riferendo sempre in anticipo al Generale Lee gli spostamenti del nemico.

Ma un altro scontro coinvolse l’arma di cavalleria. Fu sempre a Gettysburg nella battaglia principale, il 1 luglio 1863 e questa volta toccò al generale Buford e ai suoi uomini farsi in quattro e rimboccarsi le maniche in una accanita resistenza contro le forze confederate trasformandosi come camaleonte in una micidiale fanteria seppur disponendo di solo 3500 uomini e pochi pezzi di artiglieria trainata contro la divisione confederata di Heth forte di 8000 uomini.  Buford saggiamente occupò prima dei Confederati le migliori posizioni intorno alla città. I cavalleggeri smontando formarono una linea difensiva respingendo i Confederati sulla MacPerson Ridge in attesa dei rinforzi del Generale Reynolds che stava sopraggiungendo con i suoi “Black Eat Boys”, la fanteria.

Buford resistette per ore  poi i suoi uomini stremati uscirono di scena dal campo di battaglia nei due giorni successivi limitandosi a controllare la situazione a sud.

Durante la battaglia di Chancellorsville una della cause della sconfitta dell’Esercito nordista di Hooker fu  la totale assenza di cavalleria inviata in  ricognizioni lontano dalla zona della battaglia e questo impedì l’arrivo di notizie fresche e la splendida prova della cavalleria di Stuart che caricando più volte l’armata di Hooker ne arrestò l’avanzata finche la fanteria del generale Lee, la avvolse e la imbottigliò in una stretta mortale come un boa sulla sua preda. 

Il l luglio 1862 Stuart lanciò i suoi uomini a bandiere spiegate contro 250 cannoni nordisti a Marven Hill durante la battaglia dei 7 giorni, perdendo 6000 uomini in pochi minuti, un prezzo altissimo, e a Brandy Station il 9 luglio 1863 ingaggiò battaglia contro la cavalleria nordista di Pleasanton che con coraggio lo attaccò 4 volte consecutivamente.Questo scontro di cavalleria in carica tradizionale fu uno dei più vasti della guerra civile americana.

Stuart che disponeva di 9000 cavalleggeri  e 20 cannoni trainati al seguito ricorse ad un vecchio trucco: far sfilare le proprie truppe al galoppo facendo sparare contemporaneamente i sui cannoni per  trarre in inganno il Generale Pleasanton che pensò  di aver contro forze numericamente superiori. Pleasanton riferì ad Hooker e quest’ultimo ordinò di aggirare quel nemico temuto  che per il primo periodo di guerra aveva sempre tenuto in scacco la cavalleria nordista spesso esitante  vista la provenienza dei cavalleggeri dalla vita civile che  con i lavori a cavallo non aveva nulla a che vedere. La cosa fece infuriare Sheridan di vecchio sangue irlandese, il quale era convinto che quel l’inspiegabile arruolamento nell’arma a cavallo di commercianti e bottegai seppur addestrati, andava eliminato poiché dannosissimo in quella guerra, e ci riuscì.

La battaglia di Brandy Station resta importante ed interessante nella sua lettura per vari motivi. Il primo fu che come al solito Stuart confermò la sua fama e l’eccezionale prestazione dei suoi cavalleggeri padroni del territorio fino alla metà del conflitto, la seconda è che proprio da questa battaglia nonostante la sconfitta,  la cavalleria nordista iniziò la sua ascesa cambiando mentalità ed organizzazione.

Pleasanton disponeva di 4 divisioni comandate dai Generali Greeg, Cuffie, Buford e Russel. Pleasanton tenne la divisione di Russel in riserva ed attaccò Stuart da nord e sud per prenderlo in mezzo. I primi ad essere lanciati alla carica furono gli uomini del 6° reggimento del west Virginia, quella parte della Virginia rimasta fedele all’Unione della divisione di Buford ma i sudisti resistettero bravamente alla carica mentre Stuart contemporaneamente ordinò agli uomini del Colonnello Jones di prendere i nordisti di Buford sul fianco. Jones assalì presso la località di Fleetwood Hill riuscendo a mettere l’esercito unionista sulla difensiva. Pleasanton lanciò le altre due divisioni quella di Gregg e quella di Cuffie nella battaglia. Gregg fu respinto dopo un attacco sanguinoso ma la carica della cavalleria di Cuffie sfondò le linee dei cavalieri confederati riuscendo a penetrare nei pressi del villaggio di Stevensburg ma dopo la ritirata Stuart si riorganizzò e lanciò una controcarica. La chiave della battaglia era il possesso di Brandy Station ove si trovava il comando di Stuart. Pleasanton lo comprese e decise di impadronirsene e compiendo uno sforzo supremo lanciò la carica del 6 Pennsylvanya e del 1 New Jersey ma i loro assalti disperati non ebbero effetto, finche i sudisti contrattaccarono e cariche e contro cariche si susseguirono in un combattimento di una inaudita violenza nel vecchio stile napoleonico finché il terreno dello scontro rimase in mano ai sudisti, ma Pleasanton un duro che aveva combattuto contro gli indiani prima della guerra civile, non si fece impressionare e lanciò nello scontro la carica la divisione di Cuffie ma che venne respinta ancora. Invece di impiegare anche la divisione Russel posta in riserva Pleasanton si ritirò e fu oggetto di critiche di altri ufficiali poiché aveva sfiorato la vittoria per un soffio e al momento supremo non impiegò la riserva. Ma davanti aveva Stuart uno dei migliori cavalieri sudisti del conflitto ed era ancora nel suo pieno apice. Presto le cose sarebbero però cambiate infatti Brandy Station vide per la prima volta i sudisti sbandare e ritirarsi di fronte alla carica del nemico cosa mai accaduta fino a quel momento.

A soli 25 anni era già generale di brigata. Capelli biondi, divisa personalizzata, truppe fedeli e pronte a tutto: George Amstrong Custer pupillo del generale Sheridan era l’uomo giusto al posto giusto in una cavalleria fino a quel momento in difficoltà contro i vari Stuart e Forrest. Custer si mise in luce con la divisione del Michigan nella battaglia tra cavalleggeri presso Gettysburg ad Hanover court House caricando il nemico pur essendo in inferiorità numerica. La sua ascesa durante la guerra civile americana fu inarrestabile, contro Stuart a Yellow Tawern dove il generale sudista cadde sul campo, contro Rosser suo amico e compagno a West Point che lo attaccò nella carica di Trevillian Station dove i nordisti dovettero ritirarsi. Successivamente Custer  sconfisse duramente Rosser nella battaglia di Tom’s Brook inseguendo la cavalleria confederata per 25 km.  e L’avvenimento fu tale che fu denominato “le corse di Woodstock.”

Custer si mise in luce in atre occasioni e una delle più clamorose fu contro il confederato Gordon a Cedar Creek il 19 ottobre 1864. Quest’ultimo aveva imbottigliato Sheridan e quella battaglia Custer la vinse praticamente da solo sopraggiungendo con i suoi uomini e salvando le sorti della battaglia in un finale degno da film western.

Le cariche del generale Custer furono travolgenti durante il conflitto sebbene non va dimenticato costarono sempre perdite molto alte. Alla fine del conflitto la divisione di Custer contò sul suo ruolino diecimila confederati fatti prigionieri tra cui 11 generali, 120 cannoni catturati, 65 bandiere prese al nemico.

[continua]

 

Cavalleria. La cavalleria degli Stati Uniti ( U.S. Cavalry) fu sempre presente nella frontiera americana dal tempo della rivoluzione di George Washington fino alla fine del west selvaggio e sregolato.

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Sotto: Cavalleria unionista nel 1862

 

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