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A cura di Sergio Bonelli Editore (Magico Vento)

La visione

I

o guardai in basso e vidi il mio popolo, e tutti stavano bene ed erano felici, tranne uno, che giaceva come i morti; e quello che giaceva ero io. Questo brano è tratto da Alce Nero parla di John G.Neihardt (Adelphi, Euro 5,00), un libro molto famoso e controverso, narrato in prima persona da uno dei maggiori sciamani Sioux del secolo scorso. 

Alce Nero (che vedete nella foto è quello a sinistra ritratto insieme al padre) ebbe la sua prima visione all'età di cinque anni e la seconda a nove, durante uno stato di coma protrattosi per ben dodici giorni. 

Una testimonianza molto simile si trova nella biografia di un'indiana Papago che racconta questo: "Mio fratello minore doveva diventare sciamano.

Lo sapevamo sin da quando era bambino, perché a volte cadeva a terra come morto". (Ruth M.Underhill, Papago Woman, Claudio Gallone Editore, Euro 13,00). Tra la vita e la morte nasce per gli indiani d'America il "Potere della Visione", cioè la facoltà di comunicare con il mondo degli spiriti. 

Ma si possono sperimentare visioni anche durante la Danza del Sole o altri riti sacri, e in momenti delicati e cruciali dell'esistenza: una grave malattia, i disagi della pubertà, l'ansia per una spedizione di guerra, il disorientamento prima di una scelta importante o un dubbio interiore che mette in crisi la nostra identità. Al contrario di quanto si crede comunemente, pochissime tribù indiane usano droghe per procurarsi visioni. 

La Visione non è, per gli indiani, qualcosa che si acquista grazie a delle pratiche particolari, e neppure in virtù di meriti propri o dopo una lunga educazione spirituale. 

Non si tratta, insomma, di una tecnica, ma di un dono del Grande Essere Misterioso, concesso a pochi. In una Visione possono venire rivelati i destini dei popoli, oppure quelli individuali, ma si possono ricevere anche informazioni (su un certo luogo, su una certa persona), ispirazioni creative (per esempio per nuova canzone) e insegnamenti pratici (come organizzare un gruppo, una danza, un rito, o persino imparare a cucire). A volte però la Visione, resta misteriosa e in larga parte indecifrabile anche per chi l'ha avuta, proprio come un sogno particolarmente intricato. 

Oggi ci sono organizzazioni, come scrivono i Sioux , nella Dichiarazione di Guerra del 1993, che "fanno pagare alla gente, quote d'ammissione a programmi di apprendimento di falsi riti di Ricerca di una Visione. 

Individui e gruppi coinvolti nel Movimento New Age, in culti neo-pagani e in seminari sciamanici di varia ispirazione, mischiano pratiche dei nostri riti a pratiche occulte non indiane, in un offensivo minestrone pseudo-religioso". 

Contro queste organizzazioni, i Sioux invitano alla denuncia ed al boicottaggio.

Per loro, la Via della Visione e tutt'altra cosa: anzitutto è gratuita (non si paga per un dono), non è a disposizione di tutti (anche se tutti noi possiamo farne una parziale esperienza nelle storie che udiamo e che leggiamo, nel libero gioco della fantasia, nei sogni, e nelle emozioni che accompagnano i momenti decisivi della vita), e soprattutto è rischiosa, faticosa e piena di sorprese. 

 

Alce Nero. Alce Nero (che vedete nella foto; è quello a sinistra ritratto insieme al padre) ebbe la sua prima visione all'età di cinque anni e la seconda a nove.

Alce Nero e padre

 

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