Gli Havasupai
i può vivere nelle viscere più profonde di un
canyon dell’Arizona ed essere felici? Verrebbe da rispondere
“no!”. Invece, strano ma vero, questo accade.
Accade alla tribù
degli Havasupai, il popolo che vive nel posto delle acque
verdi-azzurre. Questo posto si trova nella zona di Coconino (vedi la
mappa) a 150 metri di profondità in uno
dei rami del Grand Canyon, in Arizona ed è in una delle zone più
aride e siccitose degli Stati Uniti, ma ha una particolarità
climatica e naturale che lo preserva parzialmente e che consente di
mantenere una vegetazione rigogliosa in un contesto che ha pochi
uguali.
La terra è molto fertile e gli indiani Havasupai, da sempre
la coltivano con grande capacità e sacrificio, organizzando piccole
dighe di terra per sfruttare le acque piovane, costruendo giardini
pensili e terrazzamenti e piantando e coltivando zucche, mais,
meloni, fagioli e girasole.
Su questa terra, un tempo, gli Havasupai
si spostavano liberamente, organizzando la propria vita in
accampamenti composti da capanne di rami, le Lean To. Seguivano il
ciclo delle stagioni, coltivando la terra e cacciando; conservando
le eccedenze nelle profonde grotte naturali che si affacciano
numerose sul canyon.
Vestivano in maniera molto semplice nei mesi
caldi e usavano abiti ricoperti di pelliccia in inverno, finché la
moda degli abiti di pelle, tipica degli indiani delle pianure, non
li fece convertire. Gli Havasupai devono molto
ai
loro vicini Hopi, popolo intelligente e da sempre dedito alla
pastorizia ed all’agricoltura. Proprio gli Hopi trasferirono agli
Havasupai i primi rudimenti dell’agricoltura per consentirgli di
vivere dignitosamente coi frutti della terra. Un tempo… Poi, nel
XVIII secolo iniziarono le scorribande di Navajos e Apaches, rissosi
vicini, che penetrarono in profondità nel canyon e, senza badare
alle esigenze degli Havasupai, cacciarono gli animali fino a
spingerli lontano dal canyon.
Ma non bastava ancora, per cui ci
pensarono gli uomini bianchi a fare il resto del danno. Venne
scoperto, casualmente, il piombo nella zona del canyon e quando
questa notizia girò per gli Stati Uniti una marea di minatori si
riversò nelle terre degli Havasupai, spingendoli in ambiti sempre
più ristretti, sempre meno sufficienti a condurre serenamente
l’esistenza di un tempo.
Gli stessi bianchi distrussero la gran
parte dei terrazzamenti, disperdendo la poca terra fertile
preservata con sacrificio secolare.
Oggi gli Havasupai sono poco più di 600 e la loro età media
supera appenda i 28 anni. Sono un piccolo popolo giovane che
continua a praticare l’agricoltura, cura l’ambiente e, in
generale, usa il massimo rispetto per la Madre Terra. Comunque, sono
un popolo che ha trovato un delicato equilibrio nei 10X24 Km di
riserva assegnatagli dall’invasore bianco.
Vivono nel silenzio,
lontani dalle rotte del progresso, organizzando un piccolo turismo a
pagamento e cercando di offrire ai propri figli e nipoti un futuro
diverso, da custodi del Grand Canyon.
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