Ancora Rudio...
Nasi Forati
entrarono nel Parco di Yellowstone il 22 agosto del 1877, reduci
dalla battaglia di Big Hole, ormai consapevoli che i loro
tradizionali alleati, i Corvi, non avevano nessuna intenzione di
offrire loro l’aiuto sperato. Al contrario, molti di loro prestavano
stabilmente servizio come scout dell’esercito.
A tenere d’occhio i Nasi Forati
nella zona del fiume Musselshell fu inviato il Ten. Doane del 2°
Cavalleria, un bravo ufficiale che non apparteneva alla folta
schiera di fannulloni e ubriaconi che popolava anche i ranghi
elevati dell’esercito.
Doane, per questo incarico, chiese
il supporto di una compagnia di cavalleria. All’appello rispose una
nostra vecchia conoscenza: il Ten. Carlo Rudio, reduce
dall’incredibile avventura vissuta a Little Bighorn solo l’anno
prima.
Doane riuscì a convincere 42 Corvi
ad aggregarsi al gruppo come scout e partì con Rudio e la sua
Compagnia “E” del 7° in direzione del Musselshell River che distava
circa 200 miglia.
Qualche giorno dopo una terribile
grandinata, con chicchi grossi come palle da baseball, sorprese i
soldati, già provati dalla marcia forzata. Fu quindi deciso di
riparare a Fort Ellis, mentre nel frattempo fu revocato l’ordine di
portarsi sul Musselshell.
I nuovi ordini furono quelli di
controllare una delle possibili vie di fuga dei Nasi Forati dal
Parco di Yellowstone, in particolare quella settentrionale
attraverso il Lower Canyon del fiume Yellowstone.
Gli ordini per Doane e Rudio
specificavano inoltre che, qualora gli indiani avessero deciso di
uscire dal Parco da un’altra uscita, i soldati avrebbero dovuto
unirsi al comando del Col. Sturgis che controllava le altre uscite.
Doane e Rudio si portarono in zona
dove diedero fuoco alla vegetazione circostante al fine di privare
la mandria di cavalli dei Nasi Forati del necessario nutrimento, nel
caso avessero deciso di prendere quella strada.
A ulteriore conferma che gli alti
vertici dell’esercito americano stavano vivendo un momento di grande
confusione, arrivò una serie di ordini strampalati. La frustrazione
dovuta alle continue sconfitte del Gen. Howard, spinse Sherman a
ordinare la sua sostituzione con il Col. Gilbert. La prima
iniziativa di costui fu quella di richiamare a Fort Ellis Doane,
Rudio e il loro gruppo. Ennesima mossa sbagliata, dato che gli
indiani, a questo punto, non essendo più controllati nei loro
movimenti, ebbero modo di escogitare un nuovo piano per eludere i
soldati.
Infatti Capo Giuseppe e gli altri
capi mandarono un gruppo di guerrieri verso l’uscita dello Stinking
Water River Canyon a galoppare trascinando cespugli e creando in
questo modo una grande nuvola di polvere che fu scambiata per
l’intera tribù in movimento. Le truppe vennero inviate in quella
direzione, consentendo ai Nasi Forati di lasciare indisturbati il
Parco di Yellowstone attraverso il Clark’s Fork, dirigendosi
chiaramente a nord nella speranza di raggiungere presto il confine
canadese. Con questa mossa guadagnarono anche un piccolo vantaggio
in termini di miglia sui soldati che ripresero immediatamente
l’inseguimento.
La particolarità dell’episodio sta
nel fatto che il gruppo di Doane e Rudio, nella loro marcia di
ritorno a Fort Ellis, fu avvistato dagli scout Nasi Forati che lo
scambiarono per l’avanguardia del grosso delle truppe. A causa di
ciò, per evitare scontri, gli indiani fecero una lunga deviazione a
ovest. Questa deviazione, secondo il parere di alcuni storici,
potrebbe aver causato un ritardo nella fuga che si sarebbe poi
rivelato fatale visto che mancarono la salvezza in Canada per poche
miglia, venendo bloccati alle Bear Paw Mountains.
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