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A cura di Stefano Jacurti

La prova

L'

attacco dei confederati era l'attacco principale e non una manovra diversiva, non vi erano altre minacce in alcuna direzione ed ora si poteva ordinare al generale Lewis Wallace di marciare su Pitsburg Landing e serrando nuovamente l'ordine al generale Nelson di affrettarsi sul campo di battaglia. Grant era convinto di poter reggere alla pressione nonostante la sorpresa pienamente riuscita dei Confederati che erano piombati all'improvviso sbucando dalla boscaglia investendo l'intero fronte e gli accampamenti tenuto dalle forze federali.

Ora bisognava assistere Sherman che sulla collinetta della Chiesina di Shiloh resisteva con 5-6000 uomini alla pressione di 10000 Confederati ed aveva bisogno di munizioni. Chiudendo la sua ispezione generale sul campo di battaglia Grant si recò nei pressi della divisione McClernand e vedendola in difficoltà inviò due reggimenti dell'Iowa di rinforzo. La battaglia infuriava incessantemente e già erano stati individuati i punti nevralgici.

Nel frattempo la battaglia entrava in una fase nevralgica. Sherman resisteva insieme ai reggimenti di MacClernand mentre al centro la brigata di Peabody era stata ricacciata indietro e lo stesso Peabody era stato ucciso. Anche il generale Prentiss si era ritirato più a nord e con l'artiglieria cannoneggiava le file Confederate mentre la brigata di Stuart (Us) si batteva contro un 'intero corpo d'armata nemico ma alle 10 la situazione peggiorò poiché Prentiss dovette ritirarsi asserragliandosi presso la strada in trincea sostenuto ora dalle due divisioni del generale W.H. Wallace e Urlbult. Con questa manovra però il fianco sinistro di Sherman e McClernand si scoprì costringendoli a ripiegare verso la strada per Purdy e il Tilghman Creek. Stessa sorte toccò alla brigata Stuart quando i Confederati misero piede sulla collinetta di Shiloh.

Nessun rinforzo si intravedeva all'orizzonte anche perchè il Generale Lewis Wallace aveva sbagliato strada e questo costò ore preziose, si era già a mezzogiorno mentre Nelson si mosse solo alle 13.30.

Grant ordinò a Prentiss di tenere la posizione fino all'ultimo uomo mentre si continuavano ad mandare staffette ai generali in arrivo. La posizione però era ottima e molti attacchi nemici furono respinti uno dopo l'altro ed il tempo passava...

Ma la pressione del nemico continuava a farsi sentire nonostante la strenua resistenza e il fuoco di artiglieria divenuto micidiale e martellante sulle file nemiche. Ormai la brigata Stuart era semidistrutta e del generale Lewis Wallace nessuna traccia quindi Grant gettò nella mischia tutta la riserva e concordò con Sherman e Macclerand di ripiegare su posizioni più forti. In quel caso la posizione della divisione Prentiss non sarebbe stata più sostenibile al centro se non appoggiata più dalle ali. E così fu. Prentiss dopo aver resistito per ore dovette arrendersi per mancanza di munizioni essendo tra l'altro rimasto con non più di duemila uomini. Precedentemente il generale W.H.L Wallace che tanto aveva fatto per salvare la giornata era caduto nella ritirata mentre cercava di salvare la sua divisione cosa che riuscì a fare prima di cadere sul campo.

Il nido dei calabroni (Hornest nest),come fu chiamato il luogo centrale dove Prentiss aveva combatutto era perduto ed ora restava solo l'ultima posizione federale prima delle acque del fiume Tennessee. Pitsburg Landing.

Ma Grant era fiducioso, la resistenza della divisione Prentiss aveva fatto guadagnare tempo prezioso per una riorganizzazione generale.

Tutto ciò che fu possibile rastrellare a livello truppa fu schierato, compresi gli sbandati della brigata Stuart, furono piazziati 50 cannoni in uno spazio relativamente ristretto, sopraggiunsero le cannoniere fluviali che tanto bene si erano comportate nella presa dei due forti confederati (Fort Henry e Fort Donelson)ed ora le bocche da fuoco dei pezzi della "Tyler e della "Lexington" erano pronte ad unirsi all'artiglieria terrestre tirando sul nemico dal fiume. 

Il Generale Hurlbult che aveva avuto l'ordine da Grant di curare personalmente le operazioni di artiglieria rastrellando tutto quello che poteva dal campo di battaglia si preparava a ricevere l'ultimo attacco del nemico in quella giornata che fu respinto. Mentre le cannoniere spazzavano le file dei soldati grigi che tentavano l'ultimo assalto Grant si recò da Sherman che era stato ferito per la seconda volta in quella battaglia per dirgli che bisognava prepararsi al contrattacco del giorno dopo poiché il momento ora era favorevole.

Le divisioni di Nelson raggiunsero finalmente il campo di battaglia alcuni uomini riuscirono ad essere impiegati nel respingere l'ultimo attacco Confederato di quel giorno (18.30) ma l'intera divisione non poté essere schierate prima delle 21.00 così Grant era riuscito a respingere il nemico con quasi esclusivamente le forze che aveva sul campo sin dal mattino.

Sopraggiunse la notte e mentre le cannoniere continuavano incessantemente il loro lavoro iniziò a piovere mentre Grant passò la notte in mezzo ai soldati piuttosto che ritirarsi su un piroscafo, e siccome l'unica casa di campagna era diventata un ospedale per i feriti, si sistemò sotto un grosso albero. Con in testa il piano del giorno dopo.

 

Convinto. Grant era convinto di poter reggere alla pressione nonostante la sorpresa pienamente riuscita dei Confederati.

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Sotto: scene della battaglia

 

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