L'arresto!
e sfogliamo le pagine del libro "Wyatt Earp,
Frontier Marshal" di Stuart N. Lake, possiamo trovare quasi un
intero capitolo riguardante un fatto sul quale si discute ancora
oggi.
Il fatto in questione riguarda l’arresto a Ellsworth il 18 Agosto
1873 del famoso pistolero texano Ben Thompson da parte di un ancora
giovane Wyatt Earp. Quel giorno le cronache dello Stato del Kansas
furono testimoni dell’assassinio dello sceriffo C. B. Whitney, un
personaggio assai popolare nella frontiera in quanto uno dei
superstiti della famosa battaglia alla "Beecher Island" contro i
Cheyenne di Naso Aquilino. Nel libro vengono
narrati come si svolsero i fatti, come ad esempio Billy Thompson
uccise lo sceriffo Whitney e come Ben Thompson protesse la fuga del
fratello con una doppietta in mano (per inciso, lo stesso fucile che
Chalk Beeson, pare, offrì a Wyatt Earp nel confronto con Clay
Allison a Dodge City nel 1878). Nel libro si racconta che il sindaco
Jim Miller, esasperato dalla codardia delle forze dell’ordine
timorose di Ben Thompson, appuntò il distintivo di marshal sulla
camicia di Wyatt Earp che si era offerto di arrestare il pericoloso
pistolero. Ben Thompson era conosciuto in ogni
angolo del west e aveva sulla coscienza almeno una ventina di morti
ammazzati. Eppure nel libro di Stuart N. Lake si legge che Thompson
si arrese docilmente ad uno sconosciuto che rispondeva al nome di
Wyatt Earp, diventato marshal di Ellsworth per il tempo di una
giornata. A questo punto, però, è d’uopo una considerazione. Se
Stuart Lake, nel suo libro, ci racconta il modo e i tempi coi quali
Wyatt arrestò il famoso pistolero texano, è anche vero che il nome
del futuro marshal non compare in nessuno degli incartamenti
riguardanti il caso Thompson.
Recentemente, mi è capitato di leggere alcune pagine riguardanti il
fatto a firma di Gary Roberts, nelle quali lo scrittore elenca
alcuni dubbi in proposito.
Per esempio, dice Roberts, le più compromettenti parole a riguardo
della faccenda sono quelle del vice sceriffo John Hogue che
testimoniò di aver disarmato personalmente il pistolero texano.
Il problema è, come il ricercatore William Mc Vey fece notare a Bob
Mullin nel 1953, che molte persone presenti a Ellsworth in quei
giorni, ammisero di non essere certe di come si svolsero i fatti.
Ned Huyche, editore del "Reporter" nel 1940, riferì a William Mc Vey
che John Montgomery, editore dello stesso giornale al tempo
dell’uccisione dello sceriffo Whitney, gli aveva detto che
"egli non sapeva se Wyatt Earp si trovasse a Ellsworth il 18 Agosto
del 1873."
Egli disse che la città, quel giorno, era sotto shock e che fu
estremamente difficile ricostruire i fatti.
Quello che è più deludente è che per fatti così
lontani nel tempo non abbiamo una informazione esauriente
dell’incidente indipendentemente dalla versione del "Reporter
Journal". Un altro problema è che la sola altra
fonte di informazione che descrive la resa di Ben Thompson, è quella
dello stesso Thompson, nella quale Ben descrive il vice sceriffo
John Hogue in modo sprezzante ed afferma che fu lui stesso a
consegnare le armi al sindaco Miller, al quale si rivolse dicendo di
essere disposto ad arrendersi a patto che nessuno tra la folla
interferisse tra loro e che, inoltre, i due vice sceriffi Hogue e
Happy Jack Morco dovevano rimanere disarmati.
Il sindaco accettò la proposta di Thompson e, assieme a A. Larkin,
gestore del Grand Central Hotel, si avviò verso Happy Jack col
proposito di disarmarlo. Compiuta l’azione, Ben Thompson si consegnò
al sindaco Miller. Lo scrittore Stuart Lake
invece asserisce che John Hogue era fuori città al momento della
sparatoria e che ritornò solo verso la fine, in altre parole in
tempo per scortare Thompson dal giudice Osborne quando la situazione
era tornata normale.
Gary Roberts dice di essere sempre rimasto infastidito dalla frase
di John Hogue che asseriva di
"aver preso le armi" a Ben Thompson. Nel "Reporter Journal" del
tempo non troviamo traccia che Hogue disarmò Thompson o che lo
stesso gli consegnò il fucile e le pistole. Se Ben insistette sul
fatto che Hogue fosse disarmato prima del suo arresto, è illogico
pensare che avrebbe consegnato le sue pistole a un uomo armato del
quale sospettava pesantemente. Gli incartamenti
sull’inchiesta dell’assassinio dello sceriffo Whitney non ci aiutano
molto e in essi non c’è nessun accenno al nome di Wyatt Earp. Essi
ci dicono solo che Billy Thompson uccise lo sceriffo e nient’altro.
Comunque, preso atto del fatto che Wyatt Earp era in quel momento un
perfetto sconosciuto, che gli fu consegnato nella confusione del
momento un distintivo dal sindaco Miller per il tempo di qualche
ora, non c’erano molte ragioni per le quali il nome di Earp
apparisse in qualcuno di quei documenti. Il processo a carico di
Billy Thompson celebrato nel 1877 prese esclusivamente in
considerazione i fatti riguardanti l’assassinio dello sceriffo
Whitney. I soli riferimenti al comportamento di
Ben Thompson in quella giornata, si trovano nella sua deposizione
avvenuta il 10 Luglio 1877: "Ho aspettato più di un’ora presso il 'Grand
Central Hotel' dopo la fuga di mio fratello Billy con lo scopo di
arrendermi al sindaco Miller dopo che questi avesse disarmato Happy
Jack Morco, Sterling ed altri. Inoltre, i testimoni chiave che
avrebbero potuto fornire maggiori dettagli non si presentarono."
Hogue, per esempio, si trovava sulle Black Hills e non si fece
vedere, mentre la presenza di Wyatt Earp non fu ritenuta
indispensabile. Wyatt ritornò a Dodge City dal Texas nel Luglio 1877
(era alla ricerca del fuorilegge Dave Rudabaugh), ma a parte questo,
si può ipotizzare che la sua persona non fu presa in considerazione
dal momento che a Ellsworth c’era stato per il tempo di un solo
giorno e da perfetto sconosciuto. Comunque c’è da domandarsi se la
testimonianza di Wyatt non fu ritenuta indispensabile in quanto non
testimone, oppure perché la sua testimonianza non fu ritenuta
rilevante ai fini dell’inchiesta o ancora perché nessuno sapeva dove
si trovasse. Questa ultima possibilità è quanto meno dubbia visto
che Wyatt nel 1877 era uno degli uomini più conosciuto in tutto il
west. In definitiva, insomma, sembra assai dubbio il coinvolgimento
di Wyatt Earp nella vicenda Thompson e questo per il semplice fatto
che il suo nome non è menzionato nei documenti ufficiali della città
di Ellsworth. Però, prima di asserire
definitivamente che Wyatt non c’entrò per niente nell’arresto di Ben
Thompson, bisogna considerare alcune cose. Primo, che non c’erano
sufficienti ragioni per Wyatt di essere menzionato in qualcuno dei
documenti ufficiali. Il nocciolo della questione riguardava soltanto
la sparatoria che portò a morte lo sceriffo Whitney e il relativo
comportamento delle forze di polizia di fronte all’atteggiamento di
Ben Thompson. (A proposito, è degno di nota il fatto che anche il
vice sceriffo Hogue non è menzionato nei verbali del consiglio
cittadino). Secondo, il ruolo di Wyatt Earp, come raccontato da
Stuart Lake, è così avvincente che, si presume, sarebbe valsa la
pena di essere citato in qualche giornale locale.
Il fatto che questo non sia avvenuto, prova solo che al reporter di
allora sia interessato maggiormente focalizzare la situazione
esplosiva del momento e spiegare alla gente quanto fosse pericolosa
la presenza in città di certi pistoleri, piuttosto che valorizzare
l’azione eroica di un uomo isolato e per di più del tutto
sconosciuto. Bisogna capire che a quei tempi, Ellsworth, come altre
città del bestiame, erano autentiche polveriere pronte a saltare in
aria al minimo incidente.
Il procuratore Iralioyd, ad esempio, nei suoi diari, ci ha descritto
la tensione esistente in città tra i cittadini e i texani che
giungevano a migliaia con le loro mandrie. Terzo e forse è il punto
più importante come Don Russell osservò, i giornali di quel tempo
non avevano ancora l’abitudine di pubblicare le notizie locali in
prima pagina e, qualche volta, seppure importanti, i giornali non
pubblicavano storie che erano già alla portata dei cittadini di
quelle città.
D’altronde, a quei tempi, i giornali, qualche volta deliberatamente
minimizzavano fatti incresciosi e dal contenuto violento. Quella
storia, però, doveva essere divulgata, ma l’autore dell’articolo
evidentemente preferì non addentrarsi molto nei dettagli
dell’arresto di Ben Thompson. In una lettera del
1953 a Robert N. Mullin, Stuart Lake elenca i punti in base ai quali
ricostruì i fatti di Ellsworth che descrive nel suo libro. Lo
scrittore che conobbe Bat Masterson tra il 1912 e il 1914, scrisse
nella lettera di aver appreso l’intera vicenda dall’ex sceriffo
della contea di Ford.
Inoltre, Lake asserì che anche altri noti personaggi della vecchia
Dodge City, come per esempio Ham Bell, conoscevano il ruolo di Wyatt
avuto nella vicenda. Lake aggiunse anche che aveva una sostanziosa
collezione di lettere e che Bat Masterson gliene mandò delle altre
assieme ad un quaderno nel quale Lake disse di aver trovato il
resoconto della storia di Ben Thompson, aggiungendo di averlo usato
testualmente nel suo libro.
Anche Josie Earp, la moglie di Wyatt, dette a
sua volta una descrizione della vicenda Thompson, un resoconto che
differisce però in molti punti dal libro di Stuart Lake. Josephine
scrisse anche una lettera ad uno sconosciuto giornalista che in un
articolo aveva messo in dubbio l’arresto di Ben Thompson da parte di
Wyatt Earp. Sfortunatamente, nella lettera indirizzata al
giornalista in questione, Josie dimenticò di identificare la testata
del giornale, ma con astio scrisse che, per fortuna, c’erano ancora
persone vive in California che erano presenti a Ellsworth al momento
dell’arresto del pistolero texano. "La loro versione dei fatti",
disse Josephine, "differisce dalle vostre affermazioni ed è loro
opinione che voi siate alla ricerca di una qualche pubblicità".
Recentemente Gary Roberts rivela di aver ricevuto nel 1970 una
lettera nella quale George Jelinek, uno studioso dell’epoca della
frontiera, gli diceva che non c’erano prove del coinvolgimento di
Wyatt Earp nell’affare Thompson a parte i racconti dei vecchi del
tempo.
Jelinek disse che un tale, certo Charles Larkin, ricordava di aver
visto Wyatt Earp a Ellsworth.
Charles Larkin era il figlio di A. Larkin, il gestore del Grand
Central Hotel a Ellsworth nel 1873, l’individuo che Ben Thompson
menzionò come garante per la sua persona in quel tragico giorno.
Charles Larkin insistette sempre sul fatto che il padre in più di
una occasione gli raccontò come Wyatt riuscisse a fermare il famoso
pistolero una volta che Thompson gli si parò di fronte.
Dal momento che Jelinek non ebbe modo di conoscere Charles Larkin
almeno sino al momento della pubblicazione del libro di Stuart Lake,
si sarebbe potuto pensare che le argomentazioni di Larkin potessero
essere influenzate dalla lettura del libro di Lake.
Nel 1948, al momento della morte di Charles Larkin, George Jelinek
si appropriò di tutti i suoi libri, ma tra questi non si trovò
quello di Stuart Lake.
Un articolo pubblicato nel 1958 sul "Denver Post" riguardante
l’incendio in quell’anno del vecchio Grand Cantral Hotel a Ellsworth,
riportava che George Jelinek rischiò la vita tra le fiamme nel
tentativo di recuperare documenti e registri che riportavano i nomi
delle persone che vi avevano soggiornato ai tempi della frontiera.
Tra i nomi di quei registri spiccavano quelli di Wyatt Earp, di Ben
Thompson e quelli di altri pittoreschi personaggi del vecchio west.
Alcuni di quei documenti si trovano ora presso la " Kansas State
Historical Society ".
William Mc Vey, in uno scritto pubblicato nel 1953 nel "Chicago
Westerners Brand Book", incluse parecchio materiale proveniente da
Charles Larkin nel quale era riportato il coinvolgimento di Wyatt
Earp.
Samuel Crumbine, medico di Dodge City e autore del libro "Frontier
Doctor", scrisse a Mc Vey dicendo che non aveva nessuna remora al
fatto che lo scrittore lo inserisse nella lista delle persone che
realmente credevano alla storia di Stuart Lake circa l’arresto di
Ben Thompson da parte di Wyatt Earp a Ellsworth.
Crumbine proseguiva dicendo che non aveva il minimo dubbio in
proposito. Nel compiere ricerche per "Life Behind The Legend", Casey
Tefertiller focalizzò i ricordi di un certo William B. Hancock che
giurava sull’arresto di Ben Thompson da parte di Wyatt Earp visto
che lo aveva sentito più volte dai vari mandriani presenti in città.
Dopo aver raccolto una gran quantità di materiale, le conclusioni
alle quali giunge Gary Roberts sono che in primo luogo Wyatt Earp si
trovava veramente a Ellsworth il 18 Agosto 1873 e che fu un
testimone importante degli eventi di quel giorno. Il ricordo di
Wyatt di un proiettile della sparatoria conficcato nel telaio di una
porta e il suo nome presente nel registro del Grand Central Hotel,
ci spinge a credere sulla sua presenza in città.
Secondo, che Stuart Lake aveva appreso da terze persone, tra le
quali Bat Masterson, il ruolo avuto da Wyatt Earp nella vicenda
Thompson.
Terzo, Gary Roberts è portato a credere che Wyatt Earp, più che
affrontare Thompson, si adoperò nel tentativo di sedare una
situazione ormai quasi incontrollabile. E’ più probabile che Wyatt
abbia solamente parlato a Ben Thompson dicendogli che suo fratello
Billy era ormai libero fuori dal paese e che non sarebbe stato utile
per lui tentare di resistere più a lungo.
I timori di Ben Thompson riguardavano le forze di polizia di
Ellsworth (a dire il vero, in quel momento più timorose di lui), ma
una volta che queste fossero state disarmate, Ben non avrebbe avuto
più ragioni di provocare ulteriori incidenti. Quindi secondo Gary
Roberts, nessuna scena drammatica, nessun confronto armato tra i due
si verificò quel giorno a Ellsworth.
Quarto e ultimo punto, l’assenza di un accenno a Wyatt Earp nella
sede del tribunale locale, si può semplicemente spiegare col fatto
che Wyatt agì (anche se solo a parole) non ricoprendo nessun ruolo
ufficiale.
Non c’erano, in altre parole, ragioni sufficienti perché il suo nome
comparisse nei documenti ufficiali.
Nel tirare le sue conclusioni sulla vicenda, Gary Roberts dice di
essere convinto della presenza di Wyatt Earp a Ellsworth e che lo
stesso possa aver giocato un ruolo importante sulla decisione di
arrendersi da parte di Ben Thompson.
Anche se sino a qualche anno addietro lo stesso autore giudicava
fantasiosa tutta la faccenda, ora si diceva persuaso che Wyatt fosse
stato un testimone oculare del fatto e che avesse avuto comunque un
ruolo negli avvenimenti di quel giorno di Agosto 1873.
Le storie per essere accettate devono poggiare su fatti concreti, ma
bisogna anche dire che l’assenza di prove, a volte, non vuol dire
che gli stessi fatti non siano accaduti. I dubbi comunque sussistono
sempre, specialmente per fatti successi lontano nel tempo.
Gary Roberts, infatti, termina con una domanda : "E’ possibile oggi
fugare ogni possibile dubbio circa l’arresto di Ben Thompson da
parte di Wyatt Earp ? La risposta è no, non ancora."
Il caso è ancora aperto. |