Quelli "buoni"
ra questi, un
posto di tutto rispetto, credo spetti a James Butler Hickok,
meglio conosciuto sulla frontiera come “Wild Bill”. Nato in
Illinois nel 1837, giocatore di professione, guida per il generale
Hancok nelle guerre contro gli indiani, Hickok si trovò a capo della
polizia di Abilene nel 1871, chiamato da Joseph Mc. Coy, l’uomo che
trovò il modo di accogliere dal Texas milioni di capi di bestiame e
di trasferirli ai mercati dell’est.
Con l’arrivo
dei texani, Abilene divenne ingovernabile, le sparatorie nei saloon
e in Texas street non si contavano e spesso ci scappava il morto.
Quando arrivò
ad Abilene, Hickok era già una leggenda sulla frontiera. Alto,
capelli sulle spalle, occhi azzurri, Hickok era, secondo la moglie
del generale Custer, il prototipo della bellezza maschile.
Nel 1865 a
Springfield (Missouri), Hickok si scontrò con Dave Tutt. In quel
frangente Hickok centrò il cuore di Tutt con un proiettile dalla
rispettabile distanza di settanta passi.
Nel 1871 in
Market Square a Kansas City, Hickok diede una dimostrazione della
sua abilità nell’uso delle armi piantando dieci colpi delle sue colt
navy nella lettera "O" di una insegna posta a circa ottanta passi.
Testimone del fatto era un giovane Wyatt Earp che di li a poco
avrebbe calcato le vie di Ellsworth, Wichita, Dodge City e
Tombstone.
Ad Abilene
Hickok si trovò ad affrontare Phil Coe, un altro temibile pistolero
che non aveva per niente in simpatia gli yankee. Nel duello che ne
seguì, Coe sparò per primo, ma fallì il marshal.
Per tutta
risposta Hickok spedì due proiettili nello stomaco di Coe che morì
di li a poco. Hickok sparò in quel istante anche un terzo colpo
verso un qualcosa o qualcuno che aveva avvertito alle sue spalle.
Era purtroppo Mike Williams, il suo vice che era intervenuto e che
pagò con la vita la fedeltà al marshal.
Hickok era un
pistolero di primo ordine, forse il migliore a detta di molti. "Se
devi affrontare un uomo, diceva Hickok, colpiscilo allo stomaco ;
forse non lo ucciderai subito, ma gli avrai dato un colpo tale da
renderlo del tutto inoffensivo".
Nel 1876,
attratto dall’oro, Hickok capitò a Deadwood nel Sud Dakota.
Nell’entrare in città, all’amico Colorado Charlie che lo
accompagnava, confidò il presentimento che non sarebbe uscito vivo
da quella valle. Da chi sarebbe venuta la morte non lo sapeva, visto
che non ricordava di avere ancora nemici vivi. Sebbene cominciasse
ad avere qualche problema con la vista, Hickok confidava molto sul
fatto che a nessuno, data la sua reputazione, sarebbe venuta in
mente l’idea di affrontarlo a viso aperto. Il proiettile che lo
uccise, infatti, lo raggiunse alle spalle, sparato da Jack Mc. Call,
mentre Hickok era intento a giocare una partita a carte.
Al giudice che
lo interrogò, Mc. Call dichiarò candidamente che aveva ucciso Hickok
a tradimento perché affrontarlo a viso aperto sarebbe stato un
autentico suicidio e che sarebbe stato sicuramente la vittima n° 37
della personale lista di Hickok. Il cimitero di Deadwood accoglie
ancora oggi le sue spoglie.
Un altro
virtuoso della sei colpi che si schierò dalla parte della legge, fu
Wyatt B. Stapp Earp.
Nato anch’egli
in Illinois nel 1848, cacciatore di bufali in gioventù, Wyatt
cominciò per caso la sua carriera di difensore della legge a
Ellsworth (Kansas) nel 1873. Billy Thompson aveva appena
ucciso lo
sceriffo Chauncey B. Whitney, uno dei superstiti della battaglia
della Beecher Island, e Ben Thompson, suo fratello, nel tentativo di
coprire la sua fuga, aveva preso con le armi il controllo della
città. Ben Thompson aveva una grande reputazione sulla frontiera
come "gunfighter". Buffalo Bill, che qualche anno più tardi ebbe
modo di misurarsi con lui in una gara alla pistola, ne uscì
nettamente battuto. Thompson incuteva certamente paura, ma Wyatt,
che era stato nominato marshal seduta stante dal sindaco Jim Miller
a causa della fuga generale dei vari vice sceriffi, affrontò
Thompson che, tra lo stupore generale, rifiutò lo scontro.
Qualche anno
più tardi, Ben confessò a Bat Masterson che non aveva accettato il
duello perché uno strano presentimento gli aveva consigliato di
comportarsi in quella maniera. Wyatt Earp, dopo Ellsworth,
divenne marshal di Wichita, dove domò uomini del calibro di Shangay
Pierce. A Dodge City, Wyatt si trovò spesso ad affrontare i cowboy
texani che accompagnavano le mandrie dei "long horn". Costoro,
insofferenti alla disciplina e noncuranti del divieto di portare
armi in città, spesso sfogavano la tensione accumulata nel viaggio
in sparatorie contro i lampioni e le case di Front Street. Una volta Wyatt corse seriamente il rischio di essere ucciso circondato da una
cinquantina di texani con le pistole in pugno. In quella occasione,
vale la pena ricordare che facevano parte della banda due
altrettanto famosi pistoleri, futuri tutori della legge: Pat
Garrett e Smoky Hill Thompson. A levarlo dai guai ci pensò Doc
Holliday, uno tra i più micidiali pistoleri che abbiano mai calcato
la scena della frontiera.
Lasciata Dodge
nel 1879, Wyatt si trasferì a Tombstone in Arizona dove concluse la
sua carriera di "lawman" con la celeberrima sparatoria all’ OK Corral nel 1881. Con i fratelli Virgil e Morgan e con Doc Holliday
al fianco, Wyatt si scontrò coi Clanton e i Mc. Lowery.
Quando le
pistole tacquero, sul terreno giacevano i corpi dei fratelli Frank e
Tom Mc. Lowery e quello di Billy Clanton.
Al contrario di
molti altri pistoleri, Wyatt Earp morì ultraottantenne a Los Angeles
nel 1929, un tempo in cui le città del west si raggiungevano ormai
con l’automobile e non più a cavallo.
E’ sepolto nel
cimitero di Colma presso S. Francisco assieme alla moglie Sarah
Marcus.
Durante la sua
permanenza a Dodge City, Wyatt Earp si avvalse della collaborazione
di uomini eccezionali, ottimi pistoleri ai quali lo scrittore Ned
Buntline volle fare l’omaggio di un’ arma particolare : la "Buntline Special", una Colt 45 dalla canna più lunga del normale.
Uno di questi era Bat Masterson. Nato nel 1853, cacciatore di
bufali e guida dell’esercito, Masterson si trovò appena ventenne a
partecipare, nel 1874, alla battaglia di Adobe Walls nella quale un
gruppo di cacciatori, esperti uomini della frontiera, si scontrò con
alcune centinaia di guerrieri comanche guidati dal capo Quanah
Parker. E’ questa la battaglia del famoso tiro di Billy Dixon col
quale il celebre
cacciatore tirò giù un indiano da una distanza di 1500 metri.
Masterson era
veramente un virtuoso della colt. Come testimoniò John L. Amos,
dirigente della Union Pacific Railroad, non era la magia che
permetteva a Bat Masterson di estrarre la pistola con la velocità di
un serpente, ma il costante e ripetuto esercizio che costò la vita a
più di una testa calda. Una sera di gennaio del 1876, Masterson si
trovava in un saloon a Mobeetie (Texas) per una partita a carte
assieme a Melvin A. King, un sergente dell’esercito che qualche
tempo prima a Dodge si era scontrato con Wyatt Earp. Nel mezzo della
partita, a causa della perdita di denaro, il sergente si alzò di
scatto e con fare minaccioso lasciò il locale. Anche Masterson
lasciò il saloon e con Mollie Brennan, una ballerina, entrò in una
vicina sala da ballo. Improvvisamente sulla soglia del locale
apparve il sergente con una pistola in pugno. Con un primo colpo
ferì Masterson alla gamba e col
secondo uccise all’istante la ballerina. La frazione di secondo che
Masterson impiegò a cadere per terra, fu sufficiente per centrare e
uccidere con un proiettile il sergente King. Negli anni che
seguirono, Masterson fece parte delle forze di polizia di Dodge.
Nell’ottobre del 1877 fu eletto sceriffo della contea di Ford e nel
1878 seguì le tracce e arrestò tutta la banda di Dave Rudabaugh. Fu
sceriffo in diverse città del west e nel 1883 tornò a Dodge per
quella che fu definita la "Dodge City saloon war".
Luke Short,
noto pistolero e gestore con Will Harris del "Long Branch" saloon
, ebbe una lite, a causa dell’arresto di una ballerina del suo
locale, con Alonzo B. Webster proprietario dell’"Alamo" saloon e
sindaco della città. Ci fu una sparatoria, per la quale anche Short
venne arrestato ed espulso da Dodge city.
Luke Short
aveva però dei buoni amici nelle più selvagge città del west.
Egli chiamò
tutti e tutti vennero. Per i giornali dell’epoca fu una vera manna.
Ci si chiese cosa sarebbe successo quando Wyatt Earp, Charlie
Bassett, Frank Mc Laine, Neil Brown, Bat Masterson e altri fossero
giunti in città. A quel tempo questi personaggi erano considerati
tra i migliori tiratori della frontiera e quando giunsero a Dodge il
partito di Webster capitolò permettendo così il ritorno di Short in
città. Per l’occasione Luke e i suoi amici si fecero fotografare
insieme e l’istantanea è oggi conosciuta come la "Commissione di
pace di Dodge City". Alcuni anni dopo, Masterson, appese le colt al
chiodo, si avvicinò al giornalismo. Si trasferì a New York e lavorò
per il "Morning Telegraph Journal". In qualità di cronista
sportivo fu presente nel 1909 all’incontro di boxe tra il campione
dei massimi Jack Johnson e lo sfidante Jimmy Jeffries
svoltosi a Reno nel Nevada. In quella occasione Bat Masterson fece
un rientro nostalgico a Dodge City nel quale poté verificare come i
tempi nuovi stavano cancellando quanto tra persone e cose era
appartenuto all’epoca dei pionieri.
Il 25 ottobre
1921, mentre era intento a scrivere un articolo sportivo, Bat
Masterson moriva al suo tavolo da lavoro colpito da un attacco di
cuore. E’ sepolto a New York.
In quanto a
Luke Short, dopo la guerra dei saloon, rimase a Dodge per qualche
tempo finché nel 1877 si spostò a Fort Worth nel Texas. Divenne
gestore di un altro saloon, il "White Elephant" con Will Harris e
in quella località fu protagonista del duello in cui uccise "Long Haired" Jim Courtright, un
altro personaggio dalla pistola facile. Luke Short morì di edema di
natura non precisata nel 1893. E’ sepolto a Fort Worth nel Texas.
Un altro "gun-man" della cerchia di Wyatt Earp era Charlie
Bassett. Nato nel Massachusetts nel 1847 abbracciò durante la
guerra civile le sorti dell’Unione. Divenuto nel 1873 sceriffo della
contea di Ford, diede la caccia assieme a Bat Masterson a Sam Bass
per la rapina presso Big Spring (Nebraska).
Quando nel 1878
venne ucciso Ed Masterson, Bassett divenne il nuovo marshal di Dodge
City e come tale arrestò Jim Kennedy per l’omicidiodi Dora Hand e
arrestò Frank Loving che aveva appena
ucciso Levi Richardson in un duello rimasto famoso negli annali
della frontiera.
Anche Charlie
Bassett partecipò alla guerra dei saloon di Dodge City nel 1883 dopo
di che divenne gestore di vari locali a Kansas City. Morì a Hot
Springs nel 1896.
Un altro
artista della colt, grande amico di Wyatt Earp, fu William "Bill"
Tilghman.
Bat Masterson,
che conobbe la violenza di Dodge City, nei suoi appunti sui "gunfighters" del vecchio west che scrisse a New York quando ormai
si occupava di giornalismo, annotò testualmente : "il vecchio Tilghman è stato il migliore di tutti noi". Nato a Fort Dodge ( Iowa
) nel 1854, Tilghman formò con Cris Madsen e Heck Thomas quella
formidabile squadra di polizia nota col nome di "guardiani" del
giudice Parker nel territorio dell’Oklahoma. Amico intimo di Wyatt
Earp, fu per alcuni anni vice sceriffo di Dodge City e poi marshal
della stessa città. Trasferitosi nel 1889 in Oklahoma, affrontò Bill
Doolin, capo della più pericolosa banda di fuorilegge che operava in
quel territorio nell’ America di fine ottocento. Doolin venne
arrestato a Eureka Springs in Arkansas nel 1896. Ormai avanti negli
anni, Tilghman accettò nel 1924 l’incarico di sceriffo di Cromwell,
una città con una delinquenza nuova, più feroce, diversa da quella
che il vecchio Tilghman aveva domato a Dodge City nei tempi andati.
Tilghman trovò la morte mentre tentava di disarmare un uomo ubriaco
che più tardi si scoprì essere un agente federale del
proibizionismo. William Tilghman è sepolto a Oklahoma City.
La lista dei
virtuosi della colt che si schierarono dalla parte della legge è sin
troppo lunga. |