Gli episodi leggendari
n questa parte
dello speciale ci occupiamo di raccontare alcuni tra gli episodi più
noti tra quelli di cui si ha una qualche notizia certa. Anche in
questo caso lo spirito è quello di rendere un servizio alla verità,
pur preservando lo spirito della leggenda di cui sono ammantati
moltissimi episodi salienti della storia del west.
Blackwell,
Oklahoma Gunfight (1896)
Il 4 dicembre
1896 una squadra di sei uomini armata sino ai denti arrivò sino a
una baracca nei pressi del ranch di Bert Benjamin poco fuori di
Blackwell in Oklahoma. Circondata la casa, il vice sceriffo Alfred
Lund gridò agli uomini all’interno di uscire con le mani alzate. I
fuorilegge di tutt’altro avviso aprirono il fuoco, al ché gli uomini
di Lund risposero sparando tutti in direzione della baracca. Quando
la nuvola di fumo dei fucili si diradò, gli uomini dello sceriffo
avevano ucciso uno dei fuorilegge e ne avevano ferito un altro.
Lund
inizialmente pensò di aver ucciso il più pericoloso della banda, "
Dinamite " Dick Clifton, ricercato per una rapina in banca e sul
quale pendeva una taglia di 3500,00 dollari.
In realtà
l’uomo morto all’interno della casa, al quale mancava un dito della
mano come a Dick Clifton, rispondeva al nome di Buck Mc Gregg, noto
anche come Dick Ainsley.
L’uomo ferito
invece era Ben Craven, un assassino e ladro di bestiame. Crafen
venne arrestato, ma più tardi riuscì a fuggire.
Cherokee
Courtroom Shootout (1872)
Nella contea di
Adair in Oklahoma, un indiano cherokee di nome Zeke Proctor, da
tempo era in contrasto con un colono bianco di nome Jim Kesterson
per questioni legate ai loro poderi.
Il 13 febbraio
1872 i due, trovandosi casualmente presso il mulino di Polly Beck
Hildebrand, cominciarono a insultarsi a vicenda. Dalle minacce la
parola passò alle pistole proprio quando Polly Hildebrand cercava di
frapporsi tra i due nel tentativo di sedare gli animi. L’indiano
cherokee sparò e il proiettile raggiunse il cuore della ragazza.
Kesterson allora cercò una via di fuga nel momento in cui l’indiano
sparava ripetutamente su di lui.
Dopo la morte
di Polly, la famiglia Beck di origine cherokee anch’essa, volle
vendicarsi anche se Zeke Proctor dichiarò che la morte della ragazza
era stato solo un incidente. La tensione nel Territorio Indiano era
alta per cui Proctor venne preso in consegna al fine di evitare
linciaggi.
Il processo
venne fissato per il 15 aprile di quel anno presso la scuola
cherokee a Whitmore, un luogo non gradito alla famiglia Beck.
Il giorno del
processo, il tribunale venne letteralmente invaso dagli amici
dell’imputato. Fuori dalla scuola erano invece rimasti coloro che
spalleggiavano per la famiglia Beck.
All’inizio del
processo si fece viva una squadra di federali guidata dai deputy
marshals J. G. Peavy e J.G. Owens assieme a un numero imprecisato di
individui appartenenti alla famiglia Beck.
Appena la
squadra di federali fece il suo ingresso in tribunale si scatenò
l’inferno. Nel giro di pochi minuti, i colpi, perlopiù tirati a
distanza ravvicinata, fecero otto vittime compreso il deputy Owens.
Il giorno
successivo Zeke Proctor venne prosciolto.
Dalton Gang
Gunfight Coffeyville, Kansas (1892)
La mattina del
5 ottobre 1892 I fratelli Bob, Grat e Emmett Dalton assieme a Bill
Power e Dick Broadwell cavalcarono alla volta di Coffeyville con
l’intenzione di fare un colpo mai riuscito neanche ai loro più
famosi cugini Younger, rapinare contemporaneamente la Condon & Co.
Bank e la First National Bank. Arrivati in città, il gruppo dei
fuorilegge si divise in due.
Grat, Power e
Broadwell, secondo i piani, avrebbero dovuto entrare nella Condon
Bank, mentre Bob ed Emmett, attraversando la piazza, sarebbero
entrati nella First National Bank.
Il caso volle
che uno dei banditi venisse riconosciuto da un abitante della
cittadina per cui venne dato l’allarme generale. Fallita la rapina
alle due banche, i banditi, durante la fuga vennero presi
letteralmente a fucilate dai cittadini di Coffeyville. In meno di
quindici minuti erano morti otto uomini. Della banda Dalton, Grat,
Bob, Bill Power e Dick Broadwell giacevano nella polvere colpiti a
morte. Tra i cittadini di Coffeyville risultarono uccisi il marshal
Charles Connelly, Lucius Baldwin, George Cubine e Charles Brown.
I cadaveri di Power, Bob, Grat e Broadwell
Per quanto
riguarda la rapina, alcuni storici sostengono la presenza di un
sesto uomo quel giorno a Coffeyville. Lo stesso Heck Thomas sostenne
questa tesi. Proba bilmente un sesto uomo c’era, rimasto nell’ombra
nel vicolo a custodire i cavalli. Era forse Bill Doolin il sesto
uomo o forse il fuorilegge per qualche saggia ragione aveva deciso
di non partecipare alla rapina?
La leggenda
vuole che il futuro capobanda, sentendo odore di bruciato, adducesse
la scusa del cavallo azzoppato e si tirasse fuori all’ultimo minuto.
Emmett Dalton,
il solo fuorilegge sopravvissuto, passò in penitenziario i
successivi quindici anni.
Rilasciato, si
trasferì in California dove scrisse il libro " When the Dalton rode
" da cui venne tratto il film omonimo. Emmett Dalton morì nel 1937.
El Paso Gunfight
(1881)
La mattina del
14 aprile 1881 a El Paso (Texas) si verificò un grave fatto di
sangue noto anche come il " Five seconds gunfight ", tanto per
rendere bene l’idea di cosa si scatenò in quel brevissimo lasso di
tempo. L’intera faccenda ebbe inizio quando i fratelli Manning,
rubata in Messico una mandria di trenta capi di bestiame, la
condussero nel Texas per rivenderla illegalmente. Le cose si
complicarono ulteriormente quando due rancheri messicani,
attraversato il Rio Grande per recuperare le bestie, furono
brutalmente assassinati. Il fatto provocò la reazione della parte
messicana di El Paso. Organizzata una squadra, i messicani entrarono
nel Texas con lo scopo di ricercare i colpevoli della morte dei loro
compagni. Davanti alle insistenze dei messicani, Gus Krempkau,
conestabile di El Paso, accompagnò l’intera squadra al ranch di John
Hale, noto razziatore di bestiame. Presso la fattoria vennero
trovati i corpi dei due messicani, per cui la corte di El Paso
istruì un processo nel quale Krempkau venne utilizzato come
interprete.
Verso
mezzogiorno l’udienza venne interrotta per permettere alla folla di
disperdersi e ai messicani di riportare i corpi dei loro compagni al
di là del fiume.
George W.Campbel, ex marshal di El Paso in compagnia di Jim Manning.
Dallas Stoudenmire, marshal di El Paso.
Gus Krempkau ne
approfittò per andare al vicino saloon a ritirare il fucile e la sua
pistola. Nel locale il conestabile venne accusato dall’ex marshal
della città,Gorge W.Campbell, di essere amico dei messicani. Il
conestabile non raccolse la provocazione, ma nell’uscire si trovò
faccia a faccia con John Hale che, irritato per come Krempkau aveva
riportato al giudice la versione dei messicani, prese la pistola e
sparò un colpo in direzione di Krempkau.
Il conestabile,
colpito, si accasciò contro la porta del saloon, ma ebbe ancora la
forza di estrarre la sua pistola. In quel preciso istante il marshal
di El Paso Dallas Stoudenmire, che stava pranzando presso un
ristorante vicino, corse con le pistole in pugno verso il saloon
dove Krempkau era stato colpito. Colta al volo la situazione,
Stoudenmire sparò un primo colpo in direzione di John Hale.
Il proiettile di Stoudenmire mancò
John Hale, ma uccise purtroppo un innocente messicano trovatosi
sulla stessa linea di fuoco del marshal.
Hale si fece
scudo dietro una colonna di adobe, ma un secondo proiettile di
Stoudenmire lo centrò in mezzo agli occhi uccidendolo all’istante.
In quel momento George Campbell, uscito a sua volta dal saloon,
quando vide John Hale ripiegarsi su se stesso, cominciò a gridare,
seppure con una pistola in mano, che quello non era il suo
combattimento.
Krempkau, che
era ancora vivo, forse credendo che fosse stato Campbell a colpirlo,
sparò verso l’ex marshal prima di perdere conoscenza. Il colpo di
Krempkau arrivò a segno facendo cadere di mano la pistola a Campbell.
Questi raccolse allora il revolver con l’altra mano, ma proprio in
quel istante Stoudenmire, che conosceva bene la pericolosità di
Campbell e forse pensando che fosse coinvolto nel fatto, sparò due
volte nella sua direzione. Colpito in pieno, l’ex marshal crollò a
terra con un grido di dolore. Stoudenmire gli si avvicinò e allora
Campbell, con un filo di voce, lo accusò di averlo assassinato a
sangue freddo. Quando le pistole tacquero, i cittadini di El Paso
erano sotto shock. Quattro morti nell’arco di pochi secondi era un
evento difficile da realizzarsi persino in quella selvaggia città di
frontiera.
Frisco Shootout
(1884)
In una giornata
di ottobre del 1884 a Frisco ( New Mexico ), Charlie Mc Carty, un
cowboy, stava dando sfogo alla sua esuberanza a suon di pistolettate
all’interno di un saloon. Richiamato dal frastuono, lo sceriffo
Elfego Baca prima disarmò e poi arrestò il cowboy ubriaco.
Baca però non
sapeva che Mc Carty era un membro del ranch di John B.Slaughter, un
noto gruppo di malavitosi. Il giudice della città venne diffidato
dall’istruire un processo, cosicché Baca si vide costretto a
chiedere l’aiuto dello sceriffo della contea di Socorro per
trasportare Mc Carty in quella prigione. Nell’attesa Elfego Baca
rinchiuse il prigioniero in una capanna di adobe di proprietà di un
certo Geronimo Armijo. L’indomani ottanta cowboys dei ranch vicini a
quello di Slaughter si presentarono da Baca per chiedere il rilascio
di Mc Carty.
Baca fece in
tempo a chiudersi nella casa di adobe e, con un colpo di fucile
sparato attraverso la porta, uccise Jim Herne, uno dei caporioni.
I cowboys
allora, circondata la capanna, aprirono il fuoco contro di essa e
continuarono senza tregua sino all’imbrunire. Non contenti,verso
mezzanotte, spedirono verso la casa un candelotto di dinamite che in
pratica distrusse quel poco che era rimasto della capanna.
Al mattino i
cowboys, increduli, si accorsero dal fumo che usciva dalla baracca
che Elfego Baca era ancora vivo. Egli stava semplicemente cocendosi
la propria colazione. La sua fortuna era stata quella di potersi
accovacciare il più possibile sul pavimento della baracca che era di
una trentina di centimetri più basso del terreno circostante.
Alla ripresa
del fuoco, Baca riuscì a uccidere altri tre cowboys e ferirne altri
otto. Quando il combattimento finì per l’arrivo delle forze
dell’ordine, su quello che restava della porta della capanna, si
poterono contare circa 400 colpi. Elfego Baca aveva resistito
all’attacco per più di trentasei ore.
Wild Bill Hickok
- Dave Tutt Shootout (1865)
Come abbiamo
già detto, a dispetto di quanto certa cinematografia ci ha
propinato, le sparatorie nel west avvenivano quasi sempre
all’interno di qualche saloon, a distanza ravvicinata e con un
numero incredibilmente alto di colpi sparati per lo più a casaccio.
Lo scontro
mortale tra JamesButler Hickok e Dave Tutt è sicuramente una delle
poche eccezioni.
Il duello si
svolse in Market Square a Springfield nel 1865 con i due contendenti
uno di fronte all’altro a una distanza di circa 50 metri.
La disputa tra
i due scoppiò a causa dell’orologio di Wild Bill che Dave Tutt aveva
preso a fronte di un debito di gioco dello stesso Hickok. Tutt si
vantò di quel orologio dicendo che lo avrebbe mostrato pubblicamente
nelle vie di Springfield.
Le parole di
Tutt furono per Hickok un affronto e la questione venne risolta
nell’unico modo che i due conoscevano, con le pistole naturalmente.
I due si vennero incontro nella piazza principale di Springfield e
quando furono a una distanza di 50 metri l’uno dall’altro,
estrassero le pesanti colt navy simultaneamente.
Wild Bill
Hickok contro Dave Tutt
Dave Tutt sparò
un attimo prima di Hickok, ma mancò il bersaglio. Hickok invece
prese tempo, quel tanto che sarebbe bastato a prendere la mira in
modo più accurato. L’unico
colpo che partì dalla pistola di Wild Bill, colpì al cuore Dave Tutt
che morì all’istante.
La dinamica del duello ci riporta
alle parole diWyatt Earp il quale asseriva che il vincitore in uno
scontro era quasi sempre quello che faceva le cose con calma. Il
corpo di Dave Tutt venne sepolto presso il " City Cemetery " di
Springfiel e in seguito spostato nel " Maple Park Cemetery" dove si
trova ancora oggi. Sulla pietra tombale sono state scolpite delle
carte da gioco, delle pistole e un orologio da tasca.
Hunnewell
Gunfight (1892)
Hunnewell,
piccola cittadina localizzata nella Sumner County al confine del
Kansas con l’Oklahoma, conobbe un breve periodo di notorietà negli
ultimi anni del secolo in quanto punto di riferimento per la
spedizione delle mandrie verso i mercati dell’est lungo la "
Leavenworth, Lawrence and Galveston Railroad ".
In quel periodo
Hunnewell poteva vantare un albergo, due empori, un negozio di
barbiere, due sale da ballo e otto, nove saloon. La violenza era
all’ordine del giorno, come spesso accadeva in quelle città di
frontiera. Un vecchio addetto alla ferrovia poteva affermare che "
non c’era Bat Masterson a controllare e vietare l’uso delle armi da
fuoco e che ricordava più sparatorie di quante ne avesse viste a
Dodge City ".
Il 5 ottobre
1892 due cowboys, Oscar Halsel e Clem Barefoot, pensarono di mettere
a ferro e fuoco la città. Alle prime pistolettate all’interno del
saloon dove i due si trovavano, intervennero un paio di sceriffi.
Quando questi tentarono di entrare nel locale nel tentativo di
riportare l’ordine, si scatenò l’inferno. Alcuni secondi dopo, i
corpi dei due cowboys giacevano sul pavimento letteralmente
crivellati dai colpi dei due sceriffi e da quelli di alcuni
cittadini intervenuti in loro aiuto.
Las Vegas saloon
Shootout (1880)
Nel gennaio del
1880, Las Vegas ( New Mexico ) era saldamente sotto il controllo di
una banda di criminali nota col nome di " Dodge City gang " in
quanto includeva un certo numero di individui trasferitisi nel New
Mexico dalla città del Kansas. Costoro, al pari di regolari
sceriffi, imponevano il divieto di portare armi in città, divieto
che naturalmente non valeva nei loro confronti.
Il 22 gennaio
1880, quattro cowboys, T.J.House, JamesWest, John Dorsey e Bill
Randall entrarono in città in cerca di guai, deridendo e
maltrattando chiunque incontrassero.
Dave " Misterious " Mather, temibile pistolero.
Joe Carson, il
marshal della città, dopo aver chiamato il suo aiutante, il
famigerato Dave "Misterious" Mather, uno dei più temibili pistoleri
della frontiera, trovò i quattro uomini presso il "Close and
Patterson’s Variety Hall".
Quando Carson
chiese ai quattro cowboys di consegnare le armi, essi rifiutarono
con un ghigno di sfida. Un attimo dopo furono solo le pistole a
parlare. Carson fu immediatamente ucciso, ma Dave Mather, da
perfetto killer quale era, freddò all’istante Bill Randall e Jim
West.
John Dorsey e
T.J. House invece, seppure feriti, riuscirono a riportare a casa la
pelle.
Long Branch
Saloon Shootout (1879)
Nella primavera
del 1879 Dodge City era una città ancora ben lontana dall’essere
quella tranquilla cittadina che sarebbe diventata solo agli inizi
del nuovo secolo. Le mandrie dei long-horn continuavano a venire dal
Texas e con esse le migliaia di cowboys che le accompagnavano.
Le sparatorie
erano ancora frequenti sebbene dalla parte della legge ci fossero
uomini del calibro di Wyatt Earp, Charlie Bassett e Bat Masterson.
Il 5 di aprile
si verificò un duello rimasto famoso negli annali della storia del
west per la notorietà, se non altro, di Levi Richardson, uno dei due
contendenti.
A detta di
Wyatt Earp che lo conosceva bene, Richardson, oltre a essere un
cacciatore di bisonti, era anche un ottimo pistolero. Aveva sulla
coscienza alcuni uomini uccisi in duello, ma negli ultimi tempi
Richardson aveva cambiato il modo di sparare. Aveva preso a sparare
a mitraglia; in altre parole azionava il cane della sua pistola col
palmo della mano sinistra. Questo gli permetteva di sparare in
rapida successione una serie di colpi impressionante, senza però
badare alla dovuta cura.
A detta di
Wyatt Earp, quel modo di sparare poteva essere la scorciatoia sicura
per il cimitero.
Sembra che
Richardson avesse avuto a che dire con Frank Loving per ragioni
legate alla moglie di questi. La mattina del 5 di aprile Levi
Richardson entrò nel " Long Branch "saloon con l’intenzione di
uccidere Frank Loving che in quel momento però non si trovava nel
locale.
Loving entrò
nel saloon solo qualche minuto dopo e subito andò a sistemarsi
presso un tavolo da gioco. Richardson si avvicinò, gli sedette
accanto e subito i due cominciarono a discutere animosamente. Dalle
parole si passò presto ai fatti, per cui, estratte le pistole, i due
iniziarono a spararsi a vicenda. Richardson esplose in rapida
successione cinque colpi, nessuno dei quali ferì seriamente Frank
Loving. Al contrario, questi, preso il tempo necessario, sparò tre
colpi che uccisero Richardson all’istante.
Charlie Bassett,
il marshal di Dodge, arrivò in tempo solo per constatare la morte di
Levi Richardson.
Frank Loving
venne tratto in arresto, ma due giorni dopo, provata la legittima
difesa, il giudice ne ordinò la scarcerazione. Frank Loving morì
qualche anno dopo a Trinidad ( Colorado ), ucciso da John Allen, la
stessa persona che Loving aveva sostituito come marshal a Dodge
City.
Owens-Blewins
Shootout (1887)
A cavallo degli
anni 80’ in Arizona, una valle dal nome ameno, fu il teatro della
peggiore faida tra allevatori di bovini e ovini mai avvenuta nel
west.
Il bordo delle
Mogollon Mountains era concordemente considerato il confine oltre il
quale le pecore non potevano essere introdotte. Nella valle a sud di
tali montagne vivevano in tranquillità diverse famiglie tra le quali
quella dei Tewksbury e quella dei Graham.
Le due
famiglie, all’inizio amiche, si occupavano entrambe di allevamenti
di bovini, ma quando i Tewksbury vollero introdurre nella valle
anche alcune greggi di pecore, le cose precipitarono.
La guerra vera
e propria iniziò nel 1886 quando Ed Tewksbury venne accusato di
furto di cavalli da un mandriano appartenente al clan dei Graham.
Questi venne
ucciso da Ed Tewksbury e i rancori che seguirono all’uccisione
dell’uomo, portarono alla faida che si concluse solo un decennio più
tardi quando Edwin Tewksbury, l’ultimo del clan, venne incriminato
per la morte di Thomas Graham.
Lo sceriffo
Commodore Perry Owens.
Nel corso degli
anni si sparò da una parte e dall’altra, tanto che dalla faida
risultarono almeno una ventina di morti ammazzati. Il 10 agosto 1887
diversi uomini a cavallo tra cui Hampton Blevins, legato al clan dei
Graham, arrivarono al ranch dei Tewksbury. Non è stato mai chiarito
come si svolsero i fatti quel giorno. Qualcuno disse che si trattò
di una visita amichevole, altri affermarono il contrario. Fatto sta
che il vecchio Tewksbury cominciò a sparare dall’uscio di casa e che
Jim Tewksbury uccise Hampton Blevins e John Paine.
La guerra era
cominciata e sebbene ci fossero già state le prime vittime, Thomas
Graham si adoperò con ogni mezzo per riportare la pace tra le due
fazioni. Purtroppo solo qualche giorno dopo, il 17 agosto, venne
ucciso Billy Graham, il figlio di Thomas Graham. La morte del
giovane Billy venne vendicata il 2 settembre 1887 quando gli uomini
della fazione dei Graham circondarono la casa dei Tewksbury. Quel
giorno John Tewksbury e William Jacobs erano intenti ad accudire i
cavalli fuori dalla stalla quando vennero fulminati dai colpi degli
uomini dei Graham.
Andy Cooper, un
membro del clan dei Graham, qualche giorno dopo a Holbrook si vantò
pubblicamente di aver fatto fuori sia Jacobs che Tewksbury. Andy
però era ricercato dallo sceriffo di Apache County, Commodore Perry
Owens, per una imputazione tra l’altro che non aveva nulla a che
fare con la faccenda della faida. Arrivato a casa dei Blevins dove
Perry Owens sapeva di trovare Andy Cooper, lo sceriffo gli notificò
il mandato di arresto. Dalla porta socchiusa Cooper sparò un colpo
in direzione di Owens. Il colpo del fuorilegge si perse nel vuoto,
ma non quello dello sceriffo che rispose al fuoco col suo
winchester. Centrato, Andy Cooper vacillò per alcuni istanti, poi
cadde morto all’interno della casa. Anche Johnny Blevins che si
trovava quel giorno in casa con Cooper prese a sparare contro Owens.
Il colpo di Blevins mancò lo sceriffo e finì per uccidere il cavallo
di Cooper. Owens, invece, rispondendo al fuoco, centrò il braccio di
Blevins.
Tornato in
strada, Owens fu preso di mira da Samuel Houston Blevins, un
ragazzino di quindici anni che aveva raccolto la pistola di Cooper
ed era corso dietro lo sceriffo. Il povero ragazzo venne colpito
senza tanti complimenti e morì nello spazio di pochi minuti. Perry
Owens si accorse in quel momento di un quarto uomo, Mose Roberts,
uscito di nascosto da una finestra di un lato della casa.
Un rapido
scambio di colpi e anche Roberts cadde morto nel giro di pochi
istanti.
Quel giorno, 4
settembre 1887, lo sceriffo Perry Owens si rese protagonista di un
fatto di sangue tra i più drammatici avvenuti nel territorio
dell’Arizona.
Il famoso
sceriffo morì nel maggio del 1919 a Seligman (Arizona) ed è sepolto
a Flagstaff.
Sandbar Fight
(1827)
Il 19 settembre
1827 presso Natchez (Mississippi) si verificò un grave fatto di
sangue che coinvolse numerose persone e che prese il nome dal luogo
in cui avvenne lo scontro, un isolotto di sabbia in secca lungo il
fiume Mississippi.
Due uomini,
Samuel Wells e Thomas Maddox, si affrontarono in duello a causa di
screzi e come regolamento di conti. Presenziava al duello il famoso
Jim Bowie a garanzia del rispetto delle regole. Circondavano i
duellanti numerosi spettatori tra i quali il maggiore George Mc
Whorter e il generale Samuel Cuny, sostenitori di Wells.
Dalla parte di
Maddox si trovavano invece il maggiore Norris Wright, il colonnello
Robert Crain e i fratelli Carey e Alfred Blanchard.
Al segnale
convenuto Maddox e Wells cominciarono a spararsi, ma nessuno dei due
colpì l’altro. Improvvisamente dalla folla che circondava i due
uomini, Robert Crain sparò sul generale Cuny e quando questi cadde a
terra, Jim Bowie intervenne sparando in direzione di Crain. Il colpo
non centrò il colonnello Crain, al ché il maggiore Wright sparò
verso Jim Bowie che riuscì ad evitare di essere colpito.
Estratto il suo
leggendario coltello, Bowie schizzò in direzione del maggiore Wright
e il combattimento a quel punto divenne un fatto generalizzato che
coinvolse tutte le persone presenti.
I fratelli
Blanchard spararono e colpirono la gamba di Bowie, quindi cercarono
di finirlo colpendolo coi loro pugnali. Bowie, dal canto suo,
sebbene ferito, affondò il suo lungo coltello nel torace di Wright e
mozzò letteralmente il braccio di Alfred Blanchard.
Carey Blanchard
sparò un secondo colpo verso Jim Bowie e subito dopo tentò la fuga
assieme al fratello Alfred seriamente ferito. Nella confusione
generale Carey Blanchard venne preso di mira e ferito dal maggiore
Mc Worther.
Sebbene il
combattimento del "Sandbar" durasse meno di dieci minuti, si
contarono le morti del generale SamuelCuny e quella del maggiore
Norris Wright, mentre risultarono feriti Jim Bowie e i due fratelli
Blanchard.
Testimoni
oculari, che avevano visto JimBowie all’opera col suo coltello,
cominciarono presto ad esaltare il suo coraggio e ad alimentare la
leggenda di quella formidabile arma.
In tutto il sud
e specialmente in quel territorio che più tardi diventerà lo stato
del Texas, quel micidiale coltello sarebbe stato noto a tutti come "Bowie
Knife".
LukeShort - Jim
Courtright Gunfight (1887)
Una delle
figure più controverse della storia del west è stato sicuramente
Timoty IsaiahCourtright, noto sulla frontiera col nome di "Long
haired Jim". E’ stato probabilmente il miglior marshal di Fort Worth
(Texas), ma nello stesso tempo c’era chi giurava che fosse coinvolto
in parecchie faccende poco chiare. Sospettato della morte di alcuni
messicani a Silver City (New Mexico), Jim Courtright venne arrestato
a Fort Worth dove nel frattempo aveva aperto una agenzia di
investigazioni, la "T.I.C.", un acronimo le cui lettere altro non
erano che le iniziali del suo nome.
In realtà
l’agenzia era un’associazione a delinquere che "offriva" protezione
ai vari saloon della città. Sebbene arrestato, Jim riuscì a fuggire
da Fort Worth e a riparare momentaneamente a New York.
Luke Short, pistolero, amico intimo di Wyatt Earp.
Jim Courtright, ambigua figura e marshal di Fort
Worth.
Qualche tempo
dopo, prosciolto dalle accuse, Courtright tornò nel Texas dove
riprese le antiche abitudini. Nel frattempo, a Fort Worth, si era
stabilito, proveniente da Dodge City, Luke Short, uno dei più noti
pistoleri della frontiera, amico personale di Wyatt Earp, Bill
Tilghman e Bat Masterson, tanto per citare alcuni tra i più noti
personaggi dell’epoca.
Jim Courtright
volle offrire la sua protezione anche al "White Elephant", il saloon
gestito da Luke Short, il quale senza tanti complimenti gli disse
letteralmente di andare al diavolo.
L’8 febbraio
1887, i due, dopo aver parlato animosamente all’interno del saloon
di Short, uscirono in strada e si affrontarono apertamente. Estratta
la pistola per primo, Short colpì la mano di Courtright.
Questi tentò di
afferrare il revolver con l’altra mano, ma Short non gli diede il
tempo e lo colpì ripetutamente uccidendolo all’istante. Allo scontro
era presente Bat Masterson, amico di Luke Short.
Spokogee Gunfight
(1902)
Nella città
ferroviaria di Spokogee (Territorio Indiano), l’odierna Dustin dello
Stato dell’Oklahoma, si verificò nel settembre del 1902 lo scontro
che vide contrapposti la famiglia di Willis Brooks e alcuni
componenti di una banda capeggiata da Jim Mc Farland.
Willis Brooks
riteneva Mc Farland responsabile della morte di suo figlio Thomas
avvenuta nel 1896, anche se non aveva prove in proposito. Il
rancore, covato per anni, esplose quel giorno del 22 settembre 1902
quando Brooks, assieme ai figli Clifton e John, si recò in città per
ritirare della posta.
Presso
l’ufficio postale, quella mattina Brooks si imbatté in George Riddle,
uno dei componenti della banda di Mc Farland. Immediatamente l’uomo
cominciò minacciare Riddle che non era armato e che pertanto uscì
subito dall’ufficio postale. Willis Brooks, allora, si precipitò
fuori all’inseguimento con la pistola puntata su Riddle.
Il Deputy
Marshal Morton Rutheford, che in quel momento si trovava casualmente
vicino all’ufficio postale, intimò a Brooks di non sparare. Sordo al
richiamo, Brooks sparò e colpì Riddle alla schiena uccidendolo
all’istante. Non contento, sfogò il rancore di anni colpendo per
altre due volte Riddle, peraltro già morto.
Nel frattempo,
Jim e Joe Mc Farland, assieme al figlio di Riddle, Alonzo, che si
trovavano anch’essi in strada, cominciarono a sparare verso Willis
Brooks.
Quando, dopo
alcuni minuti le pistole tacquero, sul suolo giacevano i corpi morti
di Willis e Clifton Brooks e quello di George Riddle.
John Brooks
rimase gravemente ferito. Il Deputy Rutherford arrestò Jim e Joe Mc
Farland assieme ad Alonzo Riddle che, sebbene colpevoli, furono
rilasciati qualche tempo dopo. John Brooks guarì dalle sue ferite e
visse sino al 1950.
Trinidad Gunfight
(1882)
Frank Loving,
implicato nel famoso duello presso il "Long Branch" saloon a Dodge
City con Levi Richardson nel 1879, aveva poco dopo lasciato la città
e si era trasferito a Trinidad nel Colorado. Giocatore
professionista, teneva il banco di faraone presso l’ "Exchange"
saloon, dove spesso si vantava coi clienti del duello con Richardson.
Trinidad, a
quel tempo era un’altra turbolenta città di frontiera frequentata
dagli stessi giocatori e pistoleri che una volta si trovavano a
Dodge e un’altra volta a Tombstone.
Uno di questi,
John Allen, pare avesse avuto a che dire con Frank Loving.
Il 15 aprile
1882, i due vennero alla risoluzione del problema sulla strada
principale di Trinidad nella sola maniera che conoscevano: l’uso
delle pistole.
Essi stavano
per spararsi addosso quando, per l’intervento di amici comuni, il
duello venne interrotto. La sera successiva, comunque, Loving non
volle sentire ragioni e varcò la porta dell’Imperial saloon dove
sapeva di trovare John Allen.
Alla vista di
Loving, senza pensarci un attimo, Allen sparò un primo colpo verso
il suo nemico.
Anche Loving
sparò con la sua.45, ma quando alcuni avventori del locale cercarono
di frapporsi tra i due, la pistola gli cadde di mano. Facendosi
scudo con uno dei clienti, Allen sparò un secondo colpo in direzione
di Loving. Questi si piegò per recuperare il revolver e Allen., dopo
aver sparato un terzo colpo, uscì precipitosamente dal locale per
cercare rifugio presso l’emporio di Hammond.
Nel frattempo,JimMasterson,
fratello del più famoso Bat nonché ex marshal di Dodge City, aveva
avvicinato Loving all’interno dell’Imperial saloon e lo aveva
disarmato. Subito dopo, Masterson tentò di scovare John Allen, ma
non avendolo trovato, tornò sui suoi passi verso l’Imperial saloon
dove venne informato che Loving, questa volta con due pistole, era
alla ricerca di John Allen.
Jim Masterson,
di nuovo si mise sulle tracce di Loving e, avendolo trovato presso
il Convento Cattolico, lo disarmò ancora. Quindi, con infinita
pazienza si mise di nuovo alla ricerca di John Allen.
Improvvisamente uno sparò risuonò all’interno dell’emporio di
Hammond.
Raggiunto
prontamente il luogo, Masterson si trovò praticamente tra le braccia
Frank Loving gravemente ferito che con un filo di voce gli diceva: "Jim,
mi hanno sparato".
Frank Loving,
entrato anch’egli nell’emporio di Hammond per rifornirsi di nuove
munizioni e ignorando la presenza di Allen, era stato raggiunto alla
schiena da un proiettile di questi.
Frank Loving
morì cinque giorni dopo, il 21 aprile 1882. John Allen fu processato
nel settembre dello stesso anno, ma non trovato colpevole, fu
rilasciato sulla parola. Tornato a Dodge City, divenne in seguito un
predicatore.
Newton massacre (Kansas, 1871)
La città di
Newton (Kansas) è rimasta famosa negli annali del west per la
terribile sparatoria che si verificò al termine della stagione del
bestiame del 1871.
L’11 di agosto
1871, un venerdì, Mike Mc Cluskie, il poliziotto appena assunto
dalle autorità di Newton per il periodo delle elezioni, cercò di
arrestare Bill Bailey, un biscazziere texano che, visibilmente
ubriaco, disturbava il normale svolgimento delle operazioni. Più
tardi, nella notte, i due si incontrarono presso il “ Red Front “
saloon e Mc Cluskie a male parole buttò fuori Bailey dal locale. Un
secondo dopo anche Mc Cluskie uscì dal saloon e con la pistola in
mano sparò due colpi in direzione di Bailey. Il primo proiettile
mancò il biscazziere, mentre il secondo lo centrò al torace
procurandogli una ferita per la quale morirà il giorno dopo. Jim
Riley, un ragazzo emaciato e nevrotico, amico di Mc Cluskie, avvertì
il poliziotto che alcuni cowboys texani lo stavano cercando per
fargliela pagare.
Un dipinto
della scena del massacro
Alle due di
notte del 20 agosto 1871 mentre Mike Mc Cluskie sedeva al tavolo di
faraone in un angolo di un saloon della città, alcuni cowboys
texani, Bill Garrett, Henry Kearnes e Jim Wilkerson entrarono nel
locale. Arrivati col solo scopo di ammazzare Mc Cluskie, due di loro
si apprestarono al bar in attesa dell’arrivo di Hugh Anderson, il
caporione del gruppo.
Uno dei cowboy
si avvicinò al banco di faraone iniziando a parlare con Mc Cluskie
col proposito di distrarlo.
Un attimo dopo
entrò Anderson nel locale con la pistola in pugno. Senza tanti
complimenti il texano si diresse verso Mc Cluskie apostrofandolo : “
Sei un codardo figlio di puttana, ti faccio saltare le cervella “.
In quel momento, un avventore del locale, Jim Martin, si alzò dalla
sedia nel tentativo di porre fine alla lite incombente. Anderson,
incurante dell’uomo, sparò un colpo in direzione di Mc Cluskie che,
colpito al collo, si accasciò sul pavimento. Mc Cluskie, in un
estremo tentativo, tentò di rialzarsi e di rispondere al fuoco di
Anderson, ma la sua pistola si inceppò.
Mortalmente
ferito, Mc Cluskie si accasciò definitivamente sul pavimento del
locale. Hugh Anderson per tutta risposta sparò un secondo colpo
nella schiena del poliziotto ormai morto.
Gli altri tre
intanto, Garrett, Kearnes e Wilkerson con le pistole in pugno
tenevano a freno le persone presenti nel locale.
A questo punto,
tra gli storici, sono sorti alcuni dubbi su come si sono svolte
realmente le cose. Qualcuno ha asserito che il ragazzo amico di Mc
Cluskie, Riley, arrivò, che aprì la porta e che con cura la richiuse
subito prima dell’inizio degli spari. Se così fosse dovremmo
accettare il fatto che Jim Riley, ritenuto di certo non un “
gunfighter “, possedesse il sangue freddo necessario a dominare la
situazione e cioè che, in mezzo alla tensione e alla totale
confusione del momento, entrasse silenziosamente e richiudesse a
chiave la porta dietro di se. Tutto ciò è improbabile.
Comunque siano
andate le cose, sta di fatto che Jim Riley, in piedi, vicino alla
porta con le pistole in pugno, cominciò a sparare.Le sue pesanti
colt navy vomitarono un uragano di fuoco.
E’ stato anche
asserito che Riley aspettasse che i texani ricaricassero le loro
pistole prima di far fuoco con le sue. Anche questo particolare
sembra però essere più fantasia che realtà.
Dopo i colpi di
Anderson e dello stesso Mc Cluskie, nel locale già scarsamente
illuminato e per di più pieno del fumo delle pistole, sarebbe stato
difficile distinguere da chi fossero venuti gli spari.
In caso
contrario si dovrebbe presumere, come già detto, una certa
padronanza della situazione da parte di Riley. Ma sappiamo che Jim
Riley era un giovane di soli diciotto anni, che non si era mai
trovato in una situazione del genere e che di conseguenza sarebbe
stato impensabile che avesse potuto aspettare anche un solo momento
per verificare da chi fossero partiti i colpi.
La verità è che
Riley, invece, molto probabilmente, con le due pistole in pugno
cominciò a sparare a casaccio nel mucchio dei texani. Jim Martin fu
la prima persona a essere colpita da Jim Riley. Il colpo che gli
recise la giugulare lo portò a morte nel giro di pochi minuti.
Le pistole di
Riley colpirono altre sei persone : Patrick Lee, Bill Garrett,
Hickey, Hugh Anderson, Jim Wilkerson e Henry Kearnes.
Hugh Anderson,
colpito alla coscia e ad una gamba sopravviverà alle sue ferite.
Sarà ucciso qualche anno dopo, si dice, dal fratello di Mc Cluskie.
Altre fonti parlano di una morte naturale come conseguenza delle
ferite riportate.
Bill Garrett,
colpito alla spalla e al torace morirà lo stesso giorno qualche ora
dopo.
Hickey, ferito
al polpaccio se la caverà con poco.
Henry Kearnes,
colpito al torace morirà dopo una settimana, il 27 agosto 1871.
Patrick Lee,
colpito allo stomaco morirà dopo due giorni, il 22 agosto 1871.
Jim Wilkerson,
colpito in faccia e alle gambe sopravvivrà alle sue ferite.
Del giovane
Riley, una volta compiuta la strage, non se ne seppe più nulla. Come
già detto, è assai probabile che, in quel inferno di fuoco, anche
lui fosse stato colpito e che avesse preferito andare a morire in
qualche luogo solitario nella prateria circostante la città
Ok Corral
Gunfight (Tombstone 1881)
Il 26 ottobre
1881, una sperduta cittadina dell’Arizona, Tombstone, fu teatro
dello scontro che più di ogni altro ha segnato le cronache del west.
I fratelli Earp, rappresentanti della legge, con l’aiuto di un
micidiale pistolero che rispondeva al nome di Doc Holliday, si
scontrarono per il controllo della città con il clan dei Clanton, la
banda dei cowboys della quale facevano parte personaggi del calibro
di Johnny Ringo, Curly Bill Brocius, i fratelli Mc Lowery, Billy
Claiborne, Frank Stilwell, Pete Spence ecc. Lo sceriffo della contea
di Cochise, Johnny Behan era sulla lista paga dei Clanton.
Nel maggio 1881
venne attaccata la diligenza vicino Contention e in quel frangente
persero la vita un passeggero e Bud Philpot, uno dei più validi
conducenti della Wells Fargo Company.
La fazione dei
cowboy accusò Doc Holliday del fatto e lo sceriffo Behan fece
firmare a Kate Fisher un documento in cui si asseriva che Holliday
aveva sparato a Bud Philpot. Quando Kate Fisher si rese conto di ciò
che aveva fatto, si rimangiò l’accusa asserendo di essere ubriaca
nel momento in cui firmava il documento. Holliday venne rilasciato e
i veri colpevoli furono individuati in Bill Leonard, Harry Head e
Jim Crane tutti facenti parte del gruppo dei Clanton.
L’otto
settembre 1881 la diligenza Tombstone-Bisbee venne fermata e
svaligiata da due uomini mascherati. I due, anche se col volto
coperto, vennero identificati dal conducente in Pete Spence e Frank
Stilwell, aiuto sceriffo di Behan. In paese i fratelli Mc Lowery
fecero subito la voce grossa.
Temendo in
qualche modo di essere coinvolti, minacciarono Morgan Earp di
uccidere lui e i suoi fratelli se avessero osato arrestarli. La
collera verso gli Earp stava raggiungendo il culmine. Il delicato
rapporto tra i cowboy e il clan degli Earp stava precipitando a
causa del controllo della città, vero motivo dello scontro tra le
due fazioni. Il partito dei democratici a cui facevano riferimento i
Clanton, era in aperto contrasto col gruppo degli Earp che invece
stavano dalla parte dei repubblicani. La legge sembrava spaccata a
metà. Behan, sceriffo della contea di Cochise, stava dalla parte dei
cowboy. Virgil Earp era invece sceriffo della città e, allo scopo,
aveva nominato Doc Holliday e i fratelli suoi vice sceriffi.
La sera del 25
ottobre 1881, Ike Clanton si trovava in uno dei saloon in Allen
Street e dopo aver bevuto abbondantemente, si lasciò andare alla
solita serie di improperi all’indirizzo degli Earp.
Con la mente
completamente annebbiata disse pubblicamente che, prima del tramonto
del giorno dopo, avrebbe steso gli Earp assieme a quel dannato
dentista tubercolotico. Sempre più ubriaco, di saloon in saloon,
arrivò verso mezzanotte all’Oriental per una partita a poker. Dopo
pochi minuti entrò nel locale anche Doc Holliday e quando vide Ike
Clanton gli chiese conto di quello che andava dicendo. Lo invitò a
metter mano alla pistola, ma Ike rispose che non era armato.
“Domani” -
aggiunse - “domani salderemo i conti” disse Ike prima di lasciare il
saloon.
La mattina del
26 ottobre 1881 Ike Clanton e Tom Mc Lowery, armati di tutto punto,
si trovavano all’incrocio tra la quarta strada e Allen Street. Gli
Earp vennero avvertiti della loro presenza e qualcun altro disse
loro che anche Frank Mc Lowery, Billy Clanton e Billy Claiborne
stavano arrivando in città a dar man forte a Tom e Ike. Holliday in
quel momento dormiva ancora e Wyatt decise di non coinvolgerlo. I
cinque cowboy entrarono nel negozio di armi, fecero rifornimento di
munizioni e poi si spostarono presso la stalla di Johnny Behan. Gli
Earp, che erano rimasti in Allen Street, vennero raggiunti da Behan.
“Wyatt” disse lo sceriffo, “Ike e gli altri hanno minacciato di
uccidervi, che intenzioni avete”?
“Li andremo a
prendere” rispose Virgil. Quindi rivolgendosi a Behan, lo invitò a
venire con loro.
Behan fece un
mezzo sorriso e disse che quello non era un problema dello sceriffo
della contea.
“E’ roba tua”,
disse Behan a Virgil. Il fratello di Wyatt allora si diresse verso
l’agenzia della Wells-Fargo e ne uscì con un fucile a canne mozze.
Si unì ai fratelli e nel momento in cui gli Earp si incamminarono,
vennero raggiunti da Doc Holliday. Wyatt tentò di dissuaderlo, visto
che la faccenda era tra loro e i Clanton, ma Holliday non volle
sentire ragioni. Tutti e quattro si diressero verso l’O.K. Corral
dove nel frattempo si erano spostati i cowboy. Behan fece un estremo
tentativo di fermare gli Earp, ma ormai la situazione era del tutto
incontrollabile. I tre fratelli e Doc Holliday continuarono ad
avanzare sino a che non furono a pochi passi dai cinque cowboy.
La tensione era
spasmodica e dopo alcuni interminabili secondi, Virgil ordinò ai
Clanton e ai fratelli Mc Lowery di consegnare le armi. “Va al
diavolo” rispose Frank Mc Lowery e nello stesso istante tirò fuori
la pistola. Billy Clanton fece lo stesso. Tutti e due spararono su
Wyatt, ma lo mancarono. Wyatt rispose al fuoco e centrò Frank nello
stomaco. Nello stesso istante Tom Mc Lowery da dietro un cavallo
prendeva di mira Morgan Earp e lo colpiva alla spalla sinistra.
Benché ferito,
Morgan riusciva a colpire Billy Clanton al petto e, appena un attimo
dopo, un secondo colpo, questa volta di Virgil, lo prendeva sotto le
costole. Ike intanto, completamente terrorizzato, finiva, in un
tentativo di fuga, involontariamente nelle braccia di Wyatt.
“O ci stai o te
ne vai Ike” fece Wyatt e con uno strattone si liberò del fuorilegge.
Ike Clanton non trovò di meglio che infilarsi nello studio
fotografico di Camillus Fly dove già si era rifugiato Billy
Claiborne. Tom Mc Lowery, intanto, aveva mirato a Wyatt senza
accorgersi del fucile a canne mozze di Doc Holliday. Le due canne
spararono all’unisono e centrarono al ventre il fuorilegge.
Contemporaneamente, un colpo di Wyatt lo raggiunse sotto le costole
e Tom cadde morto con la faccia nella polvere. Frank Mc Lowery, più
morto che vivo, continuava a sparare, ma Morgan e Holliday lo
colpirono di nuovo rispettivamente nella testa e al cuore. Billy
Clanton, benché ferito, riuscì a colpire Virgil ad una gamba, ma un
attimo dopo Wyatt, con un colpo preciso lo centrò ad un fianco.
Billy, ormai morente, tentò con la forza della disperazione di
sparare un ultimo colpo all’indirizzo di Wyatt, un colpo che però
Billy non riuscì a tirare. Il corpo del bandito si irrigidì e un
attimo dopo cadde riverso su un fianco.
La sparatoria,
la più famosa dell’intera storia della frontiera, era terminata. Tre
banditi giacevano nella strada, mentre gli altri due, Ike Clanton e
Billy Claiborne se l’erano filata. Le ferite di Virgil e Morgan non
destavano preoccupazione mentre Doc e Wyatt ne erano usciti
praticamente indenni.
I corpi dei fratelli Mc Lowery e di Billy Clanton.
Il tutto era
durato, a detta di Wyatt, forse neanche una trentina di secondi. |