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Pista Bozeman

 


Contro piste e ferrovie

F

u creato, per la prima volta compatto, un esercito indiano di tremila guerrieri per organizzare una campagna invernale contro il nemico. La strategia indiana prevedeva l'attacco simultaneo di due forti situati sulla pista dell'Oregon, Fort Sully e Fort Laramie.

Il primo, nel Dakota meridionale, sarebbe stato assalito dai Sioux Hunkpapa di Toro Seduto; il secondo, nel Nebraska centrale, avrebbe dovuto resistere agli attacchi di Nuvola Rossa. Nelle file di quest'ultimo figurava un giovane guerriero il cui nome col tempo sarebbe divenuto famoso: Cavallo Pazzo, in inglese Crazy Horse.

Il piano era buono, ma gli eserciti indiani non furono all'altezza della situazione, e la campagna non ottenne gli scopi prefissati.

Un importante avvenimento accadde in quel periodo. Non riguardava direttamente il mondo dei Nativi, ma avrebbe avuto ripercussioni notevoli sullo svolgimento della lotta degli Indiani contro i bianchi: il 7 aprile 1865, ad Appomattox Court, il generale Lee si arrendeva al generale Grant.

La lunga guerra (era iniziata nel 1861) tra Americani era finita.

Ora tanti soldati sarebbero stati disponibili per combattere nell'Ovest e migliaia di uomini avrebbero avuto bisogno di un lavoro.

Era necessario trovare una terra dove sistemare le persone che premevano contro la frontiera, al di là della quale vi erano immensi territori inesplorati.

Per agevolare il viaggio dall'Est sino al Montana fu tracciata un'altra pista, chiamata Bozeman dal nome di colui che l'aveva tracciata nel 1864, John M. Bozeman, una strada che seguiva il corso del fiume Powder, costeggiando le Colline Nere, dove i Sioux avevano il loro luogo sacro.

Per questo motivo i Sioux erano intenzionati a non cedere la loro terra e propugnarono un'offensiva lungo la pista Bozeman, tesa a eliminare per sempre gli invasori.

La forza messa insieme a tale proposito comprendeva, oltre ai Sioux, gli Cheyenne e gli Arapaho; contava più di tremila guerrieri guidati ancora una volta da Nuvola Rossa e dal capo Naso Aquilino. La loro prima azione si concluse con una vittoria schiacciante, tanto che il comandante delle forze del Missouri, il generale Pope, organizzò rappresaglie tese a rastrellare la zona compresa tra le Colline Nere e il fiume Tongue; ma l'artiglieria fu continuamente attaccata. La spedizione si concluse con un nulla di fatto e i Sioux e i loro alleati continuarono a occupare la regione del fiume Powder.

A complicare la situazione ci fu la decisione di completare il tracciato della rete ferroviaria nazionale che avrebbe dovuto attraversare i territori abitati dagli Indiani; per cui, essendo necessario proteggere gli operai addetti alla messa in posa dei binari, l'esercito chiese a gran voce lo sterminio dei Nativi.

Il comandante delle truppe di quella zona, William Tecumseh Sherman (per ironia della sorte, il nome Tecumseh era quello di un capo indiano che agli inizi dell'800 si era opposto agli Americani), prese a organizzare le truppe per porre fine al problema.

Tuttavia, nel 1866, si fece un ulteriore tentativo per raggiungere un accordo tra governo americano e Nativi.

All'incontro parteciparono molti capi indiani, ma il progetto di costruzione della linea ferroviaria nella loro zona fu prudentemente tenuto nascosto.

Mentre Nuvola Rossa stava per firmare l'accordo che avrebbe permesso lo sfruttamento da parte dei bianchi di quelle zone attraverso le quali passava la pista Bozeman, il capo fu informato che l'esercito americano ne aveva già preso possesso, fortificandolo, e che la costruenda ferrovia sarebbe passata in quei territori.

Il capo della tribù Oglala Sioux abbandonò Fort Laramie, portando con sé i suoi seguaci. Il villaggio che sorse sul fiume Little Goose  contava circa quattromila guerrieri delle tribù Sioux, Cheyenne e Arapaho.

Nuvola Rossa rappresentò il punto di riferimento di tutta quella moltitudine assumendo, in via del tutto eccezionale, la carica di capo.

Tutti decisero per una guerra lungo la pista Bozeman e, da parte americana, il colonnello Carrington ricevette l'ordine di costruire forti per presidiare la strada. Il primo avamposto fu Fort Kearny.

 

Strategia indiana. La strategia indiana prevedeva l'attacco simultaneo di due forti situati sulla pista dell'Oregon, Fort Sully e Fort Laramie. Il primo, nel Dakota meridionale, sarebbe stato assalito dai Sioux Hunkpapa di Toro Seduto; il secondo, nel Nebraska centrale, avrebbe dovuto resistere agli attacchi di Nuvola Rossa.

 

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