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A cura di Omar Vicari

La trappola

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el 1893, approfittando della momentanea assenza di Frazer, la banda di Miller prese il controllo della città e molti cittadini temettero di dover abbandonare le loro case. Qualcuno spedì un telegramma a Frazer che fece immediatamente ritorno a casa. Miller organizzò allora un agguato presso la stazione ferroviaria. Qualcuno però seppe della cosa e riuscì a mandare un avvertimento allo sceriffo. Quando Miller vide Frazer scendere dal treno accompagnato dai Texas Rangers, capì che la trappola era fallita. Miller dovette lasciare la carica di marshal, ma non lasciò Pecos. Rimase in città e con lui la voglia di vendicarsi. Con Gibson, l’uomo che aveva avvertito Frazer, fu trovato morto nel Nuovo Messico, ucciso da un sicario legato al clan di Miller. Solo qualche tempo dopo Frazer riuscì a venire a capo della faccenda. Passando di fronte a Miller e guardandolo negli occhi, Frazer lo accusò di essere a capo di una banda di assassini. Quindi estrasse la pistola e in un secondo indirizzò due proiettili alla volta di Miller. Il primo perforò il pastrano nero, mentre il secondo andò a raggiungere il suo braccio destro. Miller estrasse e sparò con la mano sinistra, ma il colpo non andò a segno. Frazer finì di scaricare il proprio revolver nel corpo di Miller che cadde pesantemente sulla strada. Frazer era riuscito a piazzare tre colpi nello spazio di pochi centimetri sopra la zona del cuore di Miller. E allora i suoi amici capirono perché Miller indossasse con qualsiasi tempo e in qualsiasi stagione il pesante pastrano nero. Sotto di esso Miller usava portare una piastra di acciaio la cui funzione era naturalmente quella di neutralizzare i proiettili di chi gli stava di fronte. Sembra di assistere alla scena finale del film “Per un pugno di dollari”.

Volontè che colpisce col winchester ripetute volte Clint Eastwood che non muore grazie ad una piastra metallica portata sotto il poncho. Sembra proprio che Sergio Leone si sia ispirato alla storia di Jim Miller.

Miller ne venne fuori ammaccato ma vivo e pronto alla sua vendetta. “Ucciderò Bud Frazer anche se dovessi fare venti miglia con le mie ginocchia” minacciò Miller e mentre si leccava le ferite e sbolliva il suo rancore, i cittadini di Pecos prendevano posizione. Alcuni avevano in odio Miller, ma altri lo sostenevano per la sua condotta devota e la sua recente “conversione”. Il problema comunque si risolse da solo quando Frazer perse la carica di sceriffo per quell’anno. Amareggiato, lasciò la città per nuove prospettive nel Nuovo Messico. La sua partenza non affievolì comunque i rancori. Bud Frazer tornò qualche tempo dopo a Pecos per sistemare alcuni affari personali. Una volta in città era inevitabile incontrasse Miller. Era il 1894 e quella volta l’ex sceriffo portava con se un winchester mentre Miller aveva la sua colt al fianco destro. Sicuro delle intenzioni di Miller, Frazer sparò per primo. Miller venne colpito a un braccio e ad una gamba, ma rimase in piedi. Coraggiosamente allora tentò di avvicinarsi a Frazer visto che l’ex sceriffo era fuori dalla portata della sua pistola. All’avvicinarsi di Miller, forse preso dalla paura, Frazer si dette alla fuga. Miller andò a curarsi le ferite nel Nuovo Messico mentre Frazer venne arrestato e tradotto a El Paso per il processo. Miller cercò l'assistenza legale di John Wesley Hardin cugino dei Clements. Wes Hardin, probabilmente la pistola più veloce dell’intera storia del west, era ormai un uomo profondamente cambiato. Diventato avvocato negli anni della prigionia, aveva ora aperto uno studio legale a El Paso (Texas). Il processo a carico di Frazer venne subito sospeso e spostato per il periodo di un anno. Purtroppo per Miller, Hardin non riuscì ad assistere l’amico perché nel 1895 venne assassinato presso l’Acme saloon da John Selman. Frazer fu comunque assolto e poté in tal modo tornare ai suoi affari nel Nuovo Messico. Nel 1896 l’ex sceriffo tornò nel Texas a Toyah una città poco distante da Pecos, forse per questioni familiari.

La mattina del 13 di settembre, Frazer varcò la soglia del Johnson saloon per due chiacchiere e una partita a carte.

Miller, che nel frattempo aveva seguito gli spostamenti di Frazer, si trovava anch’egli in città. Avvertito della presenza dell’ex sceriffo nel saloon, senza dargli la minima possibilità di difesa , da una finestra esplose un colpo che raggiunse la testa di Frazer. L’ex sceriffo morì all’istante e Miller, sellato il proprio cavallo, tornò a Pecos dove venne prontamente arrestato per l’assassinio.

La tensione in città era alta a causa della presenza di Miller. Barney Riggs per esempio, uccise presso l’Orient saloon due suoi tirapiedi. Processato a El Paso , venne subito prosciolto.

Anche Miller venne processato, ma tra un cavillo giudiziario e un altro, anch’egli venne prosciolto nel gennaio del 1899.

Subito dopo Miller si spostò a Memphis (Texas) dove trovò il tempo di gestire un saloon e di lavorare come deputy dello sceriffo locale. Egli cominciò a vantarsi pubblicamente dei suoi omicidi e per di più anche ad annunciarli.

 

Fotografie. Di Jim Miller esiste una sola fotografia, quella della sua impiccagione.  

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Sotto: la morte di Jim Miller, all'interno di una stalla

Sotto: Gus Bobbitt

 

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