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1860: tocca ai Santee

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ogicamente, fin da quando sbarcarono sulle coste del Nuovo Mondo i coloni ebbero problemi con i nativi; i secoli precedenti agli anni presi in considerazione in questa sede hanno visto continue lotte e guerre tra le due popolazioni in perenne contrasto. Ma, forse, dopo il 1860 si ebbero gli scontri più accesi e quelli definitivi tra Americani e Nativi che videro come protagoniste quelle figure entrate da subito nella leggenda. I primi a subire, nel 1862, l'invasione dei bianchi, furono i Sioux Santee del Minnesota, una tribù sedentaria che praticava l'agricoltura, e aveva mantenuto relazioni amichevoli con i nuovi venuti, accogliendo, prima del 1860, i missionari. Il loro capo, Piccolo Corvo, si era convertito al cristianesimo. In cambio dei loro territori che sarebbero stati occupati dai bianchi, furono loro garantite rendite annuali, rifornimenti e un lembo di terra sulle rive del fiume Minnesota. Nel 1862 il loro sostentamento, sempre di pessima qualità, fu  sospeso, e i Santee insorsero. La vicina cittadina di New Ulm e Fort Ridgely furono attaccati, i commercianti approfittatori uccisi, le donne rapite e i magazzini svuotati. I fortini utilizzati sia come posto di scambio che come postazione delle truppe militari consistevano in poche baracche o tende circondate da palizzate in legno come protezione. Era quindi relativamente facile per gli attaccanti avere la meglio, fino a che non furono ulteriormente rinforzati. Fu mandato loro contro il sesto Reggimento di cavalleria del Minnesota, comandato dal colonnello Sibley, che, solo grazie all'artiglieria pesante, ebbe la meglio, costringendo i Santee ad arrendersi il 26 settembre 1862. La Corte marziale condannò a morte trecentotre Indiani; il presidente Lincoln (il Grande Padre, come gli Indiani chiamavano il presidente degli Stati Uniti) la confermò solo per trentanove, che furono giustiziati per impiccagione. Il resto della tribù fu trasferito in una riserva lontana dai luoghi natii, mentre Piccolo Corvo scappò in Canada. Fu ucciso il 3 luglio del 1863 in territorio americano, dove si era recato per una battuta di caccia. La sottomissione dei Santee provocò le reazioni delle altre tribù Sioux e di diverse altre nazioni. La situazione era già compromessa dal 1848, anno in cui fu trovato l'oro in California. Per raggiungere quel territorio migliaia di cercatori si avventurarono nelle zone dei Sioux, comprese tra il Dakota e il Wyoming, dei Kiowa e degli Cheyenne nel Kansas, dei Comanche e degli Arapaho stanziati tra i fiumi Arkansas e Platte. Per giunta nel territorio dei Sioux fu tracciata la pista dell’Oregon che portava i coloni dall'Est verso la costa pacifica. A causa di queste contingenze, i Nativi si  accanirono contro la nuova strada, provocando disordini di ogni genere, specialmente ai danni della Overland Stage line, la compagnia di trasporti. Le rappresaglie dell'esercito allarmarono le tribù accampate nella regione del fiume Platte del Sud che si ritirarono a Nord, mentre gli Cheyenne e gli Arapaho si rifiutarono di obbedire all'ordine del governo di trasferirsi in una piccola riserva tra i fiumi Arkansas e Sand Creek, nel Colorado.

 

Piccolo Corvo. Forse, dopo il 1860 si ebbero gli scontri più accesi e quelli definitivi tra Americani e Nativi che videro come protagoniste quelle figure entrate da subito nella leggenda.

 

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