L'arrivo del progresso
li anni che
seguirono la guerra dei pascoli furono testimoni di uno sviluppo
tecnologico fuori del comune. Si era ormai nel ventesimo secolo,
Edison aveva già inventata la lampadina e il fonografo, Ford
cominciava a sfornare le sue prime automobili e in campo militare
gli Stati Uniti si accingevano a diventare la nazione con la quale
avrebbero dovuto fare i conti le vecchie monarchie europee.
Tutto stava
cambiando e il west non faceva eccezione. Gli enormi pascoli
dell’ovest, anno dopo anno, si popolavano di piccole fattorie che i
coloni cingevano di filo spinato, i bisonti erano scomparsi del
tutto e sui pochi pascoli rimasti sempre più spesso le pecore
prendevano il posto dei longhorn. I vecchi cow-boy si lamentavano
perché una volta le praterie erano libere dalle macchine e su quelle
distese potevano sentire solo il rumore del vento e il muggito del
bestiame.
Era il west
che finiva e rimanevano solo nomi circondati da un alone di leggenda
: Abilene, Dodge City, Tombstone, le Black Hills, le Staked Plains
ecc. ecc.
Anche i
giganti della frontiera se ne erano andati. Doc Holliday, Wes Hardin,
Jesse James, Wild Bill Hickok all’indomani del nuovo secolo già
cavalcavano in una dimensione diversa.
Rimaneva
qualche vecchia pista polverosa e qualcuna di quelle città fantasma
a testimonianza di un’epoca che non ha eguali nella storia degli
Stati Uniti d’America.
Come ebbe a
dire H. J. Stammel il west fu un fenomeno senza paragoni che ha
prodotto un tipo di uomo che ha dominato la scena dell’ovest
americano per quasi tre generazioni e il cui ricordo è più che mai
vivo ancora ai nostri giorni : il cow-boy.
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