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A cura di
Omar Vicari |
Guerra in città
giornali di
tutto il Kansas già uscivano con dozzine di articoli su quella che
definivano la “Guerra di Dodge City.” Il 15 maggio, il “Kansas City
Evening Star”, dichiaratamente dalla parte di Luke Short, pubblicò
una lista di uomini che stavano arrivando a Dodge, i cui nomi erano
conosciuti in ogni angolo della frontiera. Il giornale proseguiva
dicendo che quegli uomini arrivavano a Dodge con l’intenzione di
consentire a Short di tornare a gestire i suoi affari in città.
“E’ anche
molto probabile che altri pistoleri possano aggiungersi ai nomi già
citati nella lista” concludeva l’articolo. A quella minaccia, lo
sceriffo Hinkle organizzò una squadra in grado di contrastare quella
mezza dozzina di pistoleri.
Commonwealth”: “Luke Short si trova
momentaneamente a Caldwell, ma incontrerà presto i suoi amici a
Cimarron, diciotto miglia ad ovest di Dodge. I cavalli saranno presi
sul posto e l’intera squadra si darà appuntamento in un posto a
circa due miglia dalla città. Wyatt Earp ha già raggiunto Dodge e
sta studiando il da farsi. Quando sarà arrivato il momento di agire,
un telegramma raggiungerà il resto della squadra con queste parole:
I vostri attrezzi ( pistole e fucili ) si trovano là, nei posti che
sapete. Il piano è quello di spazzare via da Dodge i nemici di Luke
Short.”
Wyatt Earp, negli ultimi anni della sua vita, raccontò allo
scrittore Stuart N. Lake la sua versione di ciò che accadde quando
egli arrivò a Dodge City.
Doc Holliday non era con lui quel giorno e i quattro uomini che lo
accompagnavano erano Dan Tipton, Johnny Green, Texas Jack Vermillion
e Johnny Millsap.
Appena sceso dal treno, Wyatt incontrò “Prairie Dog” Dave Morrow, un
ex cacciatore di bufali amico di Bat Masterson. Dopo che Wyatt ebbe
spiegato la ragione della sua presenza in città, Morrow si disse
d’accordo sul fatto che Short era stato trattato malamente. Morrow
portava sul petto un distintivo delle forze dell’ordine e allora
Wyatt gli chiese se c’erano problemi al fatto che la sua squadra
portasse armi in città. Morrow squadrò per un attimo uno per uno gli
uomini di Wyatt e subito dopo appuntò sulle loro giacche cinque
distintivi di rappresentanti della legge.
Nel frattempo, disse Wyatt, stavano arrivando in città Charlie
Bassett, Frank Mc Laine e Shotgun Collins.
Proprio il giorno dell’arrivo di Wyatt Earp, lo sceriffo Hinkle
telegrafò al governatore chiedendo di mandare delle truppe perché,
disse, la città è piena di pistoleri. Lo sceriffo terminava dicendo
che non poteva garantire la sicurezza dei cittadini di Dodge.
Invece di spedire uno squadrone di cavalleria, il governatore Glick
mandò a Dodge l’aiutante generale Thomas Moonlight a verificare
quanto di vero dicesse lo sceriffo Hinkle. Bat Masterson più tardi
scrisse: “Quando a Dodge si venne a sapere che il governatore aveva
respinto la richiesta dei soldati, i seguaci di Webster furono presi
dal panico. Quelli che recentemente erano stati i più accaniti
accusatori di Short, ora invece erano per la pace ad ogni costo.
Webster fu lasciato solo, per cui, l’unica cosa che gli rimase da
fare, fu quella di arrivare a un compromesso evitando il ricorso
alle armi.”
Wyatt Earp ricevette l’assicurazione che Short avrebbe potuto
tornare a Dodge per continuare i suoi affari senza molestie. Earp
avrebbe dovuto garantire da parte sua che non ci sarebbero stati
conflitti.
Bat Masterson, che ricordava bene l’episodio, più tardi scrisse:
“Immediatamente Wyatt ed io notificammo la cosa a Luke dicendogli
che i suoi nemici avevano fatto un completo dietrofront.”
L’arrivo di Short in città fu descritto quattro giorni dopo dall’”Evening
Star”: “L’entrata in città di Luke Short e dei suoi amici fu uno
spettacolo. Luke portava ai fianchi due grosse pistole e in mano
teneva un fucile a canne mozze. Procedeva verso il ‘Long Branch’
tenendosi in mezzo alla strada e guardando di tanto in tanto verso
gli angoli delle strade che confluivano verso Front Street. La
stessa cosa fu per Wyatt Earp, Bat Masterson, Charlie Bassett e gli
altri amici di Luke Short.”
A quel tempo quegli uomini erano probabilmente tra i migliori
tiratori della frontiera e mai prima nella storia del west era stata
radunata una tale forza da combattimento.
Dopo l’arrivo a Dodge dell’aiutante generale Moonlight, comunque,
ogni cosa venne sistemata.
Un compromesso infatti era stato raggiunto. I giocatori avrebbero
potuto continuare a giocare in aree separate e le donne sarebbero
state accettate nei saloon, ma avrebbero dovuto tenere un
comportamento più discreto. Short e i suoi amici promisero di
aiutare a sbarazzarsi dei giocatori disonesti, cosa che infatti
fecero. L’incruenta guerra di Dodge City era finita senza che un
solo colpo fosse stato sparato. In una lettera al “Daily Kansas
State Journal” stampato il 9 giugno 1883, circa i fatti riguardanti
il caso “Short”, Bat Masterson scrisse: “Io credo che quanto si dice
sulla violenza della città di Dodge e dei suoi abitanti sia più che
altro il frutto di fantasie. A dire il vero, nella mia vita, non ho
mai incontrato gente così ben disposta. Essi sembravano tutti
favorevolmente disposti al ritorno di Luke Short. Sono stato
incapace di trovare un solo individuo tra la folla che desiderasse
la cacciata di Luke.”
Ma forse Masterson dimenticava di considerare che in tutta Dodge non
c’era uno sconsiderato al punto tale che potesse affrontare uno solo
di quei pistoleri senza correre il rischio di essere seppellito nel
vicino “Boot Hill.”
Per assicurare una pace duratura a Dodge City, Moonlight istituì un
gruppo armato che chiamò le guardie di Glick. La squadra era
composta da uomini del gruppo di Webster e da alcuni del gruppo di
Short. Alcuni dei pistoleri amici di Short, prima di lasciare la
città, si riunirono insieme per una foto di gruppo. La fotografia è
nota nella storia della frontiera come la “Commissione di pace di
Dodge City.”
Nel gruppo si riconoscono in prima fila Charlie Bassett, Wyatt Earp,
Frank Mc Laine e Neil Brown. In seconda fila si riconoscono Bill
Harris, Luke Short, Bat Masterson e W. F. Petillon.
La pace fu mantenuta. Il 19 novembre 1883, Harris e Short vendettero
le quote del “Long Branch” saloon. Luke Short si trasferì a Fort
Worth (Texas) dove prese in gestione un altro saloon.
A quanto si dice, Short si arricchì molto ai tavoli da gioco e
questo gli permise di entrare nel giro della buona società di Fort
Worth. Una disputa per questioni di gioco lo portò allo scontro l’8
febbraio 1887 con Jim “Long Hair” Courtright, un altro noto
personaggio della frontiera.
Qualche tempo dopo Luke Short tornò nel Kansas a causa della sua
salute malferma. Tentò di curarsi alle terme di Geuda Springs, ma
l’8 settembre 1893 morì di edema di natura non determinata.
La moglie
trasportò il corpo di Short a Fort Worth dove venne sepolto. Aveva
39 anni.
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Pistoleri.
“E’ anche molto probabile che altri
pistoleri possano aggiungersi ai nomi già citati nella lista” concludeva
l’articolo. A quella minaccia, lo sceriffo Hinkle organizzò una squadra
in grado di contrastare quella mezza dozzina di pistoleri. ***
Sotto: Tom Nixon, l’agente di polizia di
Dodge City che scortò fuori dalla città Luke Short. Tom Nixon venne
ucciso un anno dopo da Dave Mather, altro pistolero dal grilletto facile
“Brick “ Bond, cacciatore di bufali.
Rilevò assieme a Tom Nixon il saloon “ Lady Gay “ da Jim Masterson
La commissione di pace di Dodge City. In prima fila si riconoscono:
Charlie Bassett, Wyatt Earp, Frank Mc Laine, Neil Brown.
In seconda fila: Bill Harris, Luke Short, Bat
Masterson, W. F. Petillon
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