La pista del fuorilegge
e prime
difficoltà per Crawford incominciarono quando lui ebbe 18 anni. Una
notte, mentre frequentava una sala da ballo di Fort Gibson, lui e
Jake Lewis, un uomo di colore di 35 anni, vennero a diverbio, poiché
quest’ultimo aveva picchiato uno dei fratelli più giovani di
Crawford. Durante il litigio, Bill venne picchiato duramente da
Lewis e dagli amici di questo. Due giorni dopo, Crawford affrontò
Lewis con una sei-colpi e minacciò di ucciderlo; gli sparò due colpi
e, credendo di averlo ucciso, montò a cavallo e fuggi nelle Nazioni
Creek e Seminole. Qui egli incontrò due famosi fuorilegge Jim e Bill
Cook, descritti come sangue misti cherokee e si unì a loro. Jake
Lewis guarì dalle ferite riportate, ma la legge cherokee continuò a
ricercare Crawford, in quanto riteneva che egli avesse sparato con
l’intenzione di uccidere.
Nell’estate
del 1894, il governo degli Stati Uniti acquistò dai Cherokee i loro
diritti sulla terra chiamata “Cherokee Strip”. Una parte della somma
ricevuta venne riservata alla tesoreria della Nazione Cherokee e il
rimanente, oltre sei milioni di dollari, doveva essere distribuito
tra tutti quelli che ne avessero fatto richiesta e avessero almeno
1/8 di sangue cherokee. Ciascun individuo avrebbe dovuto incassare
265,70 dollari. Crawford e i fratelli Cook avevano, anche loro,
diritto a questa somma e avrebbero dovuto recarsi a Tahlequal per
incassare la loro parte. C’era però un ostacolo: Goldsby non poteva
recarsi a Tahlequal perché ricercato per aver sparato a Lewis e Jim
Cook era ricercato per furto. Nel viaggio verso Tahlequal, Goldsby e
i Cook si fermarono in un albergo ristorante a Half-Way-House,
vicino alla prima residenza dei Cook, sul Fourteen Mile Creek,
gestito da Mrs. Effei Crittenden. Effei aveva assunto come cuoco uno
dei cognati di Cook. I tre diedero alla Crittenden la procura per
ritirare i loro soldi. Ella si recò, il giorno successivo, a
Tahlequal, ritirò le somme e ritornò al suo albergo. Dopo il ritorno
di Mrs. Crittenden e prima della partenza dei tre vi fu uno scontro
a fuoco tra lo sceriffo Ellis Rattlingoud e 7 suoi deputy da una
parte e Goldsby , con i due Cook, dall’altra. Lo sceriffo aveva
capito che seguendo Mrs. Crittenden avrebbe potuto arrivare ai Cook.
Il 17 giugno 1894 ebbe così luogo lo scontro di Half-Way-House.
Vennero feriti i deputy Dick e Zeke Crittenden e Jim Cook. I tre
giovani furono abili nel respingere gli uomini di legge, a montare
velocemente sui loro cavalli e partire speditamente, ma la “posse”
si mise immediatamente al loro inseguimento. Come Cherokee Bill si
accorse che erano inseguiti, si girò e sparò un colpo che uccise il
deputy Sequoyah Houston. Gli uomini della “posse”, spaventati, non
li seguirono. I banditi riuscirono a raggiungere Fort Gibson, dove
lasciarono Jim Cook, gravemente ferito, che venne arrestato. Jim,
processato a Tahlequal, venne condannato a sette anni da trascorrere
nel penitenziario cherokee. Da qui egli scappava frequentemente,
veniva ripreso e riportato in prigione fino a quando le autorità
cherokee non prestarono più attenzione al fatto.
Si sparse la
voce che i due fratelli Crittenden avessero chiesto di partecipare
alla spedizione nella speranza che Dick nella sparatoria potesse
uccidere Mrs. Crittenden, sua moglie separata. Secondo alcuni
storici fu in questo frangente che Crawford Goldsby venne conosciuto
con il nomignolo di “Cherokee Bill”. Durante l’interrogatorio venne
chiesto a Effie Crittenden se con i due Cook vi fosse anche Crawford
Goldsby, al che ella rispose:
“Non vi era
nessun Crawford Goldsby ma Cherokee Bill”.
Subito dopo si
formò la banda di Bill Cook, composta per la maggior parte da uomini
di colore, alcuni dei quali erano schiavi affrancati, di padroni
cherokee.
Nell’estate
del 1894 si instaurò, con furti e omicidi, nelle Nazioni Cherokee e
Creek, il regno del terrore.
All’inizio
dell’estate del 1894, Cherokee Bill compì una rapina al deposito
ferroviario di Nowata, Territorio Indiano. Appena giunto alla
stazione sparò e uccise l’agente Richard Richards, che gli venne
incontro perché armato; poi si mise sul marciapiede ad aspettare
l’arrivo del prossimo treno. Quando il treno arrivò, Bill ordinò che
gli venisse aperto il vagone postale. Il conduttore Sam Collins aprì
la porta e ordinò a Cherokee di levarsi dai piedi al che Bill gli
sparò in faccia e l’uccise. Scese dal treno il frenatore e Bill gli
sparò ferendolo, poi montò a cavallo e si allontanò.
Il 14 luglio
1894 la banda assalì e rapinò la diligenza Muskogee-Fort Gibson.
Alcuni giorni dopo, un eminente cherokee, William Drew venne
assalito, privato dei soldi, della pistola e di ogni avere. Due
giorni dopo, a Red Fork, ebbe luogo la rapina al treno per Frisco.
Nella
mattinata del 31 luglio 1894, ebbe luogo l’assalto alla Lincoln
County Bank a Chandler, Territorio dell’Oklahoma. Non si conosce
l’entità della somma rubata. Un barbiere, di corsa, attraversò la
strada e diede l’allarme; venne ucciso da uno della banda. Nella
sparatoria che seguì, i banditi riuscirono a fuggire, meno uno di
loro che colpito a un’anca, fu catturato.
Nel settembre
del 1894 Cherokee Bill sparò a suo cognato Mose Brown e lo uccise.
Su questo episodio vennero date diverse interpretazioni. Secondo
alcuni vi fu una disputa sul possesso di alcuni maiali. Secondo
altri, Cherokee si rifugiò presso sua sorella, dopo una delle sue
scorribande. Il cognato, un vizioso ubriaco, un giorno prese a
frustate la moglie poiché ella non era stata veloce nel rispondere
ai suoi ordini. Mentre Brown colpiva la moglie, Cherokee Bill si
portò alle sue spalle e l’uccise.
Infine esiste
la versione fornita dalla figlia di Georgia e di Mose:
“Mia madre
ricevette una lettera di mio zio, Cherokee Bill, che l’invitava a
farle visita. Dapprima mio padre si oppose alla sua partenza, ma
poi, in un secondo tempo, decise di accompagnarla, sebbene mia madre
avesse espresso il desiderio di non essere accompagnata. Appena
arrivarono alla residenza di mio zio, a mio padre fu chiesto il
perché della sua presenza. Seguì un diverbio, partì un colpo e mio
padre morì”.
Il 21
settembre 1894 la banda rapinò un grosso emporio a Okmulgee e derubò
pure i clienti. Altri furti si ebbero anche a Muskogee e a Fort
Gibson. La tecnica di questi furti era sempre la stessa. La banda
entrava nella cittadina e sistematicamente, edificio per edificio,
strada per strada, rapinava, indisturbata, tutti i negozi. Usciva
infine dalla città dalla parte opposta da quella da cui era entrata.
L’11 ottobre
vi fu una rapina al deposito ferroviario di Claremore e due ore dopo
venne derubato un impiegato della ferrovia a Chouteau.
Il 20 ottobre la banda Cook rapinò il Missouri Pacific Railroad’s
Kansas City and Menphis Express a Coretta.
Il panico era
ormai diffuso in tutta l’area, specialmente nel nord del Territorio
Indiano. In un telegramma inviato all’Ufficio degli Affari Indiani a
Washington dall’agente dell’Unione Dew M. Wisdom, si legge:
“…gli affari
sono sospesi, la gente è intimidita e individui rubano giorno e
notte”. Inoltre nel telegramma, l’agente affermava che la polizia a
sua disposizione non era all’altezza della situazione. Il U.S.
Marshal di Fort Smith, che era stato richiamato a Washington per
dare conto delle operazioni della banda, affermò che non aveva soldi
sufficienti per mantenere sul campo un numero adeguato di deputy. Il
Segretario della Guerra, dopo aver assicurato il pieno sostegno del
governo, minacciò di abrogare i trattati, di abolire le relazioni
tribali e stabilire un governo “territoriale”.
Ricompense
vennero affisse per la cattura di qualcuno o di tutti i componenti
della banda. I racconti dei cittadini fecero emergere alcuni
dettagli sul come la banda rubasse e uccidesse, anche fuori della
regione. I fuorilegge cercavano vendetta su tutti quelli che li
avevano riconosciuti e che avevano riferito alle autorità i loro
movimenti.
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