Sistemi di accensione
a frontiera
americana fu il terreno ideale per l'uso e la diffusione delle più
disparate armi da fuoco. Spazi immensi e desolati dove pionieri e
cacciatori vagavano per mesi senza incontrare centri abitati
obbligavano a portare con sé strumenti di difesa robusti ed
affidabili.
Vedremo qui
alcune delle più famose armi del west, seguendo il loro sviluppo dal
punto di vista dell'accensione, cioè la fase iniziale e delicata
della combustione della polvere di lancio.
Il fucile
Kentucky
Il primo grande
fucile della frontiera fu il Kentucky rifle. Sviluppato da immigrati
tedeschi in Pennsylvania, fu sostanzialmente una modifica del fucile
tedesco Jaeger. Le immense foreste americane richiedevano un'arma
leggera e precisa, di facile manutenzione, robusta, in modo da non
lasciare nei pasticci il cacciatore che si spostava per lunghi
periodi, che doveva limitare il peso delle suppellettili, e che
doveva procurarsi il cibo con sicurezza.
Il sistema di
accensione del Kentucky era la piastra a focile, o flintlock, dove
il cane stringe tra le sue ganasce un pezzo di pirite o selce, e
quando si abbassa di scatto striscia su una lamina metallica
provocando le scintille, le quali accendono la polvere contenuta
nello scodellino sottostante, comunicante con la canna, provocando
quindi lo sparo.
Il sistema "a
scintilla" aveva visto la luce già all'inizio del XVI secolo, in
varie soluzioni tecniche, dalla piastra a ruota (dove la ruota
metallica gira a contatto con la selce o pirite stretta dal cane)
allo Snaphance, simile alla piastra a focile, la quale però è di
costruzione più economica, sicura e semplice essendo composta in un
pezzo unico. La piastra a ruota sembra essere di origine tedesca, ma
un progetto di tale sistema si trova nel folio 56 del Codex
Atlanticus di Leonardo da Vinci, un disegno datato 1500-1515.
Tornando al
Kentucky, tale fucile dovette il suo nome alla maestria con cui
venne usato dai fucilieri del Kentucky durante la guerra del 1812,
ma in molti casi è chiamato anche Pennsylvania rifle.
Il sistema a
percussione
Una vera
rivoluzione nel campo delle armi da sparo, con il meccanismo a
percussione non era più necessario avere una fonte di fuoco, fosse
la scintilla o la precedente semplice miccia. L'accensione è
ottenuta percuotendo una polvere chimica volatile, il fulminato.
Tale sistema fu ideato e brevettato dal britannico reverendo
Alexander J. Forsyth (1768-1843), della contea di Aberdeen. Nelle
versioni più moderne il fulminato era contenuto in una capsula
metallica che si trova dietro la camera caricata con la polvere da
sparo. Il cane a testa piatta si abbatte sulla capsula provocando
l'accensione. Venne così risolto il problema della sicurezza dello
sparo in ogni condizione ambientale, e soprattutto venne eliminato
il leggero ritardo prima esistente tra l'accensione della polvere
contenuta nello scodellino e la deflagrazione della carica di
lancio.
La gran parte
delle armi da fuoco fino a questo momento era a colpo singolo, dato
che si caricava la canna del fucile o della pistola e tale
operazione doveva essere ripetuta dopo ogni sparo. È vero che già
nel '500 si svilupparono pistole a ruota (le antenate delle
rivoltelle), ma l'accensione a percussione permise la messa a punto
di meccanismi compatti, sicuri, ed economici. Era il momento delle
armi a più colpi. Era il momento di Samuel Colt.
Con il brevetto
n. 6909 del 22 ottobre 1835, Samuel Colt (1814-1862) si assicurò i
diritti di produzione della pistola a tamburo. Il sistema era
semplice ed innovativo. Invece di caricare la canna dell'arma, si
caricavano le singole cariche del tamburo, dietro le quali vi erano
dei luminelli dove si inseriva la capsula di fulminato. I luminelli
erano separati da paratie che prevenivano l'accensione di cariche
contigue. Il tamburo ruotava al momento dell'armamento del cane,
portando la carica in linea con la canna. La scadenza del brevetto
nel 1850 impedì fino a quel momento ad altri concorrenti di
sviluppare sistemi che potessero minacciare il monopolio di Colt.
Le Colt
impiegarono qualche tempo prima di superare le diffidenze che
solitamente accompagnano i progetti innovativi, ma gli eccellenti
risultati ottenuti dai Rangers del Texas portarono alla loro
adozione da parte sia militare sia civile. Le prime Colt erano molto
pesanti e di grosso calibro, come le Walker e le Dragoon (la Walker
venne sviluppata con l'assistenza del capitano Walker dei Rangers
del Texas; la Dragoon, più compatta, era destinata ai militari a
cavallo, chiamati appunto Dragoni fino alla Guerra Civile); si
sentiva la necessità di un'arma più leggera, di calibro ridotto.
Nacque così una leggenda, la Colt Navy 1851, calibro 36, un'arma
maneggevole ed affidabile. Ne furono prodotte più di 250.000, e fu
l'arma da fianco di personaggi come Wild Bill Hickok e Buffalo Bill.
Questo calibro,
nelle sue modifiche moderne 38 special e 357 magnum, è ancora oggi
il più diffuso al mondo.
Un'altra arma a
percussione molto conosciuta fu il Remington New Model Army
revolver. Prodotto tra il 1863 ed il 1875, fu largamente usato dai
soldati dell'Unione durante la Guerra Civile.
Il sistema a
percussione portava in sé i semi della moderna cartuccia, e quindi
del sistema a retrocarica. Già per le prime Colt si erano utilizzate
le prime cartucce, cilindri di cartone contenenti la polvere con la
palla già inserita ad una estremità. Tali cartucce si infilavano
dalla parte anteriore del tamburo, per poi inserire la capsula nel
luminello posteriore. La rapidità di ricarica aumentava
notevolmente, invece di caricare ogni camera con polvere e palla
separate. Infatti molti tiratori avevano l'abitudine di portare con
sé più tamburi carichi; in caso di necessità era più agevole
sostituire il tamburo piuttosto che caricare singolarmente ogni
camera.
La cartuccia
metallica
Nel 1857 la
Smith & Wesson brevettò la prima arma atta a sparare cartucce
metalliche. La cartuccia metallica conteneva già la capsula
esplosiva, e veniva caricata dalla parte posteriore del tamburo. Si
era aperta una nuova era, in cui ci troviamo ancora oggi. I
revolvers a retrocarica più famosi e conosciuti della frontiera sono
lo Smith & Wesson Schofield e la Colt Peacemaker (pacificatrice).
Mentre nella Peacemaker si dovevano caricare le camere del tamburo
una ad una, posizionando il cane a mezza monta ed aprendo l'apposito
sportellino laterale, e con la bacchetta sottocanna si espellevano
uno ad uno i bossoli vuoti, lo Schofield si apriva basculando in
avanti, ed automaticamente un estrattore espelleva tutti i sei
bossoli vuoti in un solo movimento. La Peacemaker fu usata da
sceriffi, cowboys, banditi, e fu l'arma di ordinanza dell'esercito
statunitense fino al 1875, rimpiazzata quell'anno dallo Schofield.
Quest'ultimo venne molto apprezzato dai tiratori della frontiera,
tanto che fu l'arma preferita da Jesse James, Pat Garrett, Virgil
Earp, e dallo stesso Buffalo Bill, nonché dai guardiani della Wells
Fargo. Il nome di questo revolver proviene dal Maggiore George C.
Schofield, il quale nel 1870 scrisse alla Smith & Wesson delineando
le necessità della cavalleria americana per un'arma da fianco. La
Smith & Wesson disegnò questo rivoluzionario revolver, che secondo
alcune testimonianze poteva essere scaricato e ricaricato senza
guardare in soli 26 secondi. Il vantaggio per truppe a cavallo era
ovvio, dato che poteva essere aperto e scaricato con una mano sola.
L'unico problema era logistico, e stava nel fatto che lo Schofield,
contrariamente alle richieste dell'esercito, usava una cartuccia
calibro 45 leggermente più corta del 45 long colt allora in
dotazione.. Lo Schofield non poteva sparare la munizione più lunga,
mentre la Peacemaker poteva sparare quella più corta. Ciò portò ad
una diffusione dello Schofield di gran lunga inferiore a quella che
avrebbe meritato per le qualità meccaniche dell'arma.
Nella seconda
metà del XIX secolo, la cartuccia metallica soppiantò più o meno
rapidamente i vecchi sistemi, permettendo un altro balzo in avanti
nelle tecniche di sparo: il fuoco a ripetizione. La carabina Henry e
l'onnipresente Winchester, con sistema di scaricamento-caricamento a
leva e serbatoio tubolare sotto la canna, sono nel nostro
immaginario, insieme ai revolvers Colt e Smith & Wesson, il simbolo
della frontiera americana. |