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A cura di Maurizio Biagini |
Contro il bisonte
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comunque dei poteri magici, le frecce erano armi di straordinaria
efficacia e affidabilità. I guerrieri potevano lanciarle con
precisione a quasi 100 metri di distanza e farlo con più velocità
di quanta ne occorresse ad un soldato per caricare e sparare con
fucile ad avancarica o a colpo singolo. Queste armi, inoltre offrivano altri vantaggi: essendo
silenziose, erano utilissime per eliminare le sentinelle durante gli
attacchi notturni e di giorno permettevano di colpire senza rivelare
la posizione dell'arciere.
La
veloce espansione del fucile tra i nativi, a partire da est per poi
diffondersi anche tra gli indiani delle pianure, non garantiva
comunque agli indigeni un facile approvvigionamento di polvere da
sparo e munizioni. Al contrario, guerrieri e cacciatori non erano
mai a corto di frecce. Un ufficiale dell'esercito J.G. Burke
(1846-1896) raccontò che un Apache Aravaipa poteva costruire una punta di freccia in pochissimi minuti
Archi
e frecce erano inoltre leggeri e facilmente trasportabili e potevano
essere facilmente utilizzati da cavallo, cosa invece molto
complicata con i fucili ad avancarica, molto macchinosi da caricare.
Gli indiani delle praterie che vivevano quasi esclusivamente delle
risorse fornite dalle allora gigantesche mandrie di bisonti, non
potevano assolutamente prescindere da archi e frecce. Contro queste
bestie pesanti fino a una tonnellata, l'unico sistema sicuro era
colpire con una freccia dritta al di sopra della spalla
sinistra, in modo che l'asta attraversasse il cuore. Era difficile
cacciare ai bisonti in corsa con i macchinosi fucili ad avancarica
in groppa ad un cavallo lanciato al galoppo tra centinaia di corna e
zoccoli. Sparare da lontano contro quei bestioni dal cranio
blindato, in pratica inefficace.
Sino
all'avvento della cartuccia metallica, arco e frecce erano l'unica
arma veramente efficace per sfamare una famiglia Cheyenne o Sioux.
Alla
fine della giornata di caccia, spesso si accendevano delle dispute
tra i cacciatori. I bisonti erano trafitti da più frecce, chi aveva
lanciato quella decisiva? Esistevano allora dei giudici, che dovevano
stabilire chi avesse colpito l'animale mortalmente. Per questa ragione ogni cacciatore aveva piume
diverse all'estremità delle proprie frecce.
[continua]
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Vantaggi. Queste
armi, inoltre offrivano altri vantaggi: essendo silenziose,
erano utilissime per eliminare le sentinelle durante gli
attacchi notturni e di giorno permettevano di colpire senza
rivelare la posizione dell'arciere.
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