Ancora la ferrovia
ompendo
per l'ennesima volta un trattato,
specificamente quello di Fort Laramie, nel 1873 la ferrovia
raggiunse quei territori assegnati agli Indiani «...finché il sole
splenderà e l'erba continuerà a crescere...» (era la classica
formula con la quale negli accordi si intendeva "per
sempre").
Data la situazione, l'esercito avrebbe dovuto aspettarsi delle
rappresaglie. Per farvi fronte, Sheridan organizzò un gruppo di
1500 soldati che aveva il compito di proteggere le spedizioni di
ricognizione per i lavori della ferrovia che avrebbe dovuto
proseguire verso Ovest, fino al fiume Yellowstone, attraverso le
Colline Nere. La scorta armata era comandata dal tenente colonnello
Custer. Gli Indiani attaccarono il reparto non appena questo arrivò
alle Colline sacre, ma ebbero la peggio e, dopo un'altra
scaramuccia, si ritirarono nella zona del fiume Powder. Portata a
termine la ricognizione, i militari rientrarono a Fort Lincoln.
Inaspettatamente,
però, i lavori della ferrovia si bloccarono. Era il 1873: era il «panico».
Probabilmente a causa della decisione di ridurre la circolazione di
denaro per ristabilire la parità aurea, si creò una crisi
economica che investì vari settori finanziari. Società e banche
dichiararono fallimento, i titoli di borsa crollarono tanto che la
stessa Borsa Valori fu chiusa per evitare il peggio; i salari
diminuirono e la disoccupazione aumentò. A complicare la situazione
si verificarono alcune calamità naturali: un'epidemia di febbre
gialla infuriò in Missouri; un'invasione di cavallette sconvolse il
Midwest. La soluzione a questa crisi fu vista nello sfruttamento di
nuovi territori, cioé a dire l'Ovest.
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