Tom Horn
om Horn, assurto a vera
leggenda del West, è stato sicuramente una figura emblematica degli
ultimi violenti anni della Frontiera. Era nato a Memphis, nel
Missouri, il 21 novembre del 1860. Il padre coltivava la terra e
voleva fare di Tom un buon agricoltore Americano, ma il ragazzo
imparò piuttosto bene a maneggiare le armi e dimostrò un’ottima mira
col fucile. Dopo i litigi continui col padre abbandonò la sua casa
per intraprendere adolescente una vita avventurosa ed errabonda nel
west. Iniziò giovanissimo a lavorare per le ferrovie facendo il
sorvegliante, poi a 17 anni fu reclutato dall’esercito come scout,
buon conoscitore com’era degli apache Chiricahua di cui aveva
appreso il gergo. Conosceva bene lo spagnolo, lingua adottata da
molti capi apache come Victorio, Mangas Coloradas e soprattutto
Geronimo.
Tom Horn
partecipò alle azioni che portarono alla cattura del grande capo
apache come interprete al seguito del famoso scout Al Sieber e alle
dipendenze del generale Crook.
Nel 1888
mostrò la sua grande abilità di cavallerizzo a un rodeo in Arizona,
a Globe, dimostrando notevoli doti di cavallerizzo. Lavorò
saltuariamente presso molti rancheros con incarichi di domatore di
cavalli e tori, ma la sua indole avventurosa lo portò presto ad
essere aiutante sceriffo (deputy) in Colorado. Lavorò alacremente
per circa quattro anni con l’Agenzia Pinkerton, sempre in Colorado,
arrestando molti ladri di banche ed assalitori di treni e spedendone
al cimitero ben 17, conquistandosi sul campo fama imperitura di
“bounty hunter”.
Nel 1894
arriva nel Wyoming, dove sono già in atto violente guerre tra
allevatori; qui viene assoldato come “bounty killer” da alcuni
baroni, provvedendo da par suo e con le sue pistole, a far fuori
molti ladri di bestiame e piccoli allevatori che non si volevano
sottomettere all’egemonia dei grandi allevatori.
Tom Horn
diventò assai esperto di agguati. Veniva chiamato “ambusher”, ovvero
“amante dell’imboscata” e dei colpi alle spalle. Si ritagliò uno
spazio importante nella guerra del bestiame di Johnson County. Ogni
persona uccisa gli veniva retribuita inizialmente con 500 dollar,
per poi aumentare considerevolmente, man mano che cresceva la sua
fama di cacciatore di taglie.
Venne persino
riconosciuto come un benefattore perché estirpava la “cattiva erba”,
favorendo i politicanti amici dei baroni dei manzi.
Nel 1898
partecipò come guida anche nella guerra Ispano-americana, per poi
tornare nel Wyoming, continuando il suo lavoro a spese dei piccoli
ranchers e dei ladri di bestiame.
Nel 1901 ebbe
sicuramente una storia d’amore con una procace maestra, Glendolene
Kimmell, storia che non durò molto perché Horn fu accusato
dell’assassinio di un giovane di 14 anni, Willie Nickell, figlio di
un allevatore di pecore, che probabilmente Horn ebbe l’incarico di
spaventare o uccidere. Ma Horn invece che il padre colpì
mortalmente con due colpi di rivoltella il giovane figlio per poi,
ubriaco, farne vanto in un saloon. Fu catturato dal marshall Joe Le
Fors a Cheyenne e messo in galera. Evase dalla prigione ma venne
subito riacciuffato da una “posse”. Stette alcuni mesi in prigione,
preparandosi per la corda che gli fu fatale. Morì per impiccagione a
Cheyenne il 20 novembre 1903.
Nel 1993 venne
riabilitato per quanto riguarda l’assassinio del giovane Nickell e
il giornale New York Times lo citò dicendo “Once guilty, now
innocent, but still dead.” [Un tempo colpevole, ora innocente, ma
comunque morto, ndr].
|