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A cura di Maurizio Biagini, autore di Farwest.it

Territorio indiano

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er un po’ agli Cheyenne sembrò che la vita della riserva potesse essere positiva: dovettero consegnare tutti i fucili ma ricevettero cibo e tutto quello che loro occorreva. Ma questo apparente periodo di serenità non durò a lungo. Scoprirono infatti di essere stati ingannati: il governo aveva deciso da tempo di spostare tutti gli Cheyenne nelle stessa riserva in Oklahoma.

Nel "Territorio Indiano" in Oklahoma erano da tempo stati relegati i cugini del ramo meridionale degli Cheyenne.
Esercito e agenti indiani si sprecarono in promesse e regali per convincere gli indiani a muoversi. Alla fine concessero loro che se il territorio loro assegnato non fosse stato di loro gradimento sarebbero tornati alle loro terre.

I soldati restituirono i cavalli agli Cheyenne e fornirono loro tende militari, visto che non c’erano più pelli di bisonti con cui erigere i tipì.
Il viaggio di trasferimento fu lungo ma non eccessivamente duro. Il convoglio era seguito da carri che trasportavano i rifornimenti ed una mandria di bovini forniva carne fresca a tutti.
Su richiesta degli Cheyenne fu concesso il permesso di cacciare a un certo numero di uomini, cui furono anche dati dei fucili ed alcune cartucce.
Wooden Leg passò molto tempo per andare a caccia, spesso accompagnato dai soldati con cui i rapporti furono cordiali, spesso amichevoli.
Ma per la sua famiglia i lutti non erano finiti. Wooden Leg seppe che suo fratello Capelli Gialli, che aveva rifiutato la deportazione ed era fuggito con altri Cheyenne ed Oglala per continuare a vivere nella sua terra era stato ucciso dai bianchi mentre era caccia sul fiume Tongue. Era il secondo fratello che moriva ucciso dai bianchi, una sorella era morta suicida mentre era loro prigioniera a Fort Robinson.

La permanenza nella riserva del Territorio Indiano fu difficile fin dall’inizio. La selvaggina mancava quasi totalmente ed i Cheyenne finirono per ridursi a cacciare procioni ed opossum.
Ben presto la vita diventò impossibile. Il cibo che il governo aveva garantito loro non era mai sufficiente, e ben presto la malaria e le febbri cominciarono a mietere una vittima dietro l’altra. Il medico della riserva non aveva il chinino necessario né ne riceveva. Ad una anno dall’arrivo nella riserva molti Cheyenne decisero che era tempo di andarsene per tornare alle loro terre. Piccolo Lupo e Coltello Spuntato cominciarono a raccogliere intorno a loro tutti quelli che se la sentivano di tentare una disperata fuga.
Wooden Leg e la sua famiglia non si unirono ai due capi nella loro leggendaria marcia. In qualche modo erano riusciti a sfamare e ad accudire quello che era rimasto della loro famiglia e non volevano più guai. Gambe di Legno, ormai ventenne sposò una coetanea degli Cheyenne meridionali, scampata solo bambina dall’attacco del 7° cavalleria di Custer nel 1868 sul fiume Washita.

A questo punto è necessario aprire una piccola parentesi.
Gli Cheyenne, guidati dai capi Dull Knife e Piccolo Lupo decisero di tornare alle loro terre, seguiti da coloro che se la sentivano.
La loro determinazione a non intraprendere nessuna azione violenta non durò a lungo. Ogni volta che si avvicinavano a qualche bianco per chiedere cibo o proporre scambi venivano presi a fucilati.
Ben presto la loro marcia cominciò a lasciare una scia di sangue di coloni, Cheyenne e di tutti i soldati che cercarono di fermarli.
Il coraggio di queste famiglie divenne leggenda e tutti coloro che cercarono di fermarli furono respinti.
Arrivato l'inverno e giunti in prossimità delle loro terre le strade dei due capi si divisero. Piccolo Lupo decise di proseguire la sua fuga e svernare da qualche parte. Dull Knife, con bambini, vecchi e donne indeboliti dalla lunga marcia, decise di proseguire per la riserva di Nuvola Rossa dove sperava di trovare rifugio con l'autorizzazione degli stessi americani.
L'anziano capo ebbe un'amara sorpresa, Nuvola Rossa e la sua gente erano stati spostati altrove e la riserva non esisteva più.
Nelle nebbia accecante si arresero ai soldati e furono condotti a Fort Robinson dove consegnarono le armi e si arresero.
Non esistendo più la riserva tutti i prigionieri furono trasferiti in un alloggiamento per le truppe.
All'inizio i prigionieri ricevettero un buon trattamento ed esaurita l'iniziale diffidenza da entrambe le parti, gli indiani intrattennero rapporti cordiali con i soldati.
Il tempo passava e le donne vennero impiegate in lavori di cucito per il forte mentre gli uomini avevano il permesso di uscire dal forte a condizione di rientrare per l'appello finale.
Il problema di dove portare questa gente non veniva ancora affrontato anche perchè il comandante del Forte si dimostrò dotato di buon senso.
Ovviamente il suo mandato era in scadenza ed il suo posto fu preso dal maggiore Wessels, di origine olandese, che fu causa di tutti i guai che da lì a poco sarebbero esplosi nella famosa "Cheyenne outbreak".

La fuga dei Cheyenne, infatti poteva mettere in pericolo l'intero sistema delle riserve. Così, in pieno inverno, fu ordinato a Wessels di riportare la gente di Dull Knife nei territori dell'Oklahoma.
Ovviamente la risposta fu un secco no e da qui cominciò una crisi che portò gli indiani prigionieri nei loro alloggiamenti, senza cibo, legna per il fuoco né acqua.
Per la gente di Dull Knife c'era solo un ultimo atto di orgoglio.
La loro disperata fuga culminò in un massacro di uomini donne e bambini nella neve intorno a Fort Robinson.

La tragedia smosse le acque intorno alle vicende degli Cheyenne.
Anche di coloro che, come Wooden Leg stavano passando l'inferno nel territorio indiano. Fu assegnata una riserva negli antichi territori e dopo anni di prigionia, gambe di Leno poté tornare a casa.
Ma suo padre, nato e vissuto libero, non ebbe modo di gioirne, in quanto morì in esilio, l'ennesimo lutto familiare per Wooden Leg.
Nel frattempo, il nostro si era sposato con una Cheyenne meridionale (sopravvissuta bambina alla strage del Washita nel 1868).
Mosse con la nuova compagna, la madre e quello che rimaneva del suo nucleo familiare verso la nuova riserva.

Dull Knife scampato alla strage, si nascose nella riserva del vecchio amico Nuvola Rossa. Poi gli fu permesso di unirsi a quello che restava della sua gente nella sua tenda.

Piccolo Lupo, trascorse un anno di relativa tranquillità lontano dalla caccia dei bianchi, poi decise, anche lui, di consegnarsi.

Alcuni Cheyenne si unirono a Piccolo Lupo nei territori sul Tongue e sul Rosebud. Altri andarono a stare nella vecchia riserva di Nuvola Rossa, spostata nelle zona di Pine Ridge.
Wooden Leg seguì Piccolo Lupo sul Tongue.
Nella riserva trovò i suoi compagni, quelli che si erano arresi a Forte Keogh, con indosso l’odiata divisa blu dell’esercito. Erano diventate le guide di “Giacca D’Orso Miles” ed avevano guidato i soldati nella caccia ai Sioux ancora fuori della riserve e anche nella lunga campagna contro i Nasi Forati di Capo Giuseppe. Gambe di Legno non riusciva ad accettare che i suoi compagni avessero aiutato i soldati contro gli indiani come Shoshoni e Corvi avevano fatto a suo tempo contro di loro.
Inoltre, suo zio, il capo Piccolo Lupo, coraggioso condottiero della leggendaria fuga Cheyenne dalla riserva in Oklahoma, cominciò una lunga discesa nell’alcolismo che culminò nell’omicidio di un compagno, il reato più grave possibile nel “Popolo degli uomini.”
Piccolo Lupo scontò con quattro anni di esilio la sua colpa e perse il ruolo di capo della sua gente. La gente lo perdonò presto, ma lui non riuscì mai ad adattarsi alla vita di reclusione e a dimenticare la colpa commessa.
 

Inganno. Ma questo apparente periodo di serenità non durò a lungo. Scoprirono infatti di essere stati ingannati: il governo aveva deciso da tempo di spostare tutti gli Cheyenne nelle stessa riserva in Oklahoma.

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Sotto: guerrieri Cheyenne

 

 

 

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