In guerra!
uando l'accampamento si attestò sul fiume Powder era già di notevoli
proporzioni, ma sarebbe ancora cresciuto per numero di guerrieri.
Insieme, gli alleati cacciarono il bisonte e fecero danze
propiziatorie o di semplice svago.
Insieme vissero gli ultimi attimi di pace, perchè da lì a un anno
nessuno avrebbe avuto la libertà di muoversi negli antichi territori
di caccia.
Fu proprio Wooden Leg a scoprire la presenza dei soldati del Gen.
Crook accampati nella valle del fiume Rosebud. Era a caccia con
altri 10 guerrieri. La storia ci dice che gli uomini con Crook, tra
civili, soldati e guerrieri Corvi e Shoshoni erano più di 1300.
Wooden Leg ed i suoi compagni portarono la notizia al campo dove gli
indiani vissero momenti di indecisioni sul da farsi.
Gli anziani, infatti dissero che dovevano aspettare e difendersi
dagli attacchi, ma i giovani ansiosi di battersi cominciarono a
scivolare fuori dal villaggio nottetempo e al mattino dopo
cominciarono ad attaccare da ogni parte il nemico, male accampato
sulle rive del Rosebud.
Tutto sommato, Marquis non raccoglie molti ricordi di quella
battaglia da Wooden Leg. Più che altro i nomi di compagni feriti e
di uno ucciso. In particolare di quello scontro egli ricorda
l'umiliazione inflitta dai Corvi al figlio di Nuvola Rossa, Jack Red
Cloud, sceso in campo con il copricapo di piume del padre e finito
con il cavallo abbattuto ad implorare i Corvi per avere salva la
vita.
La battaglia durò a lungo e ad un certo punto Wooden Leg ricorda di
essersi fermato a causa del cavallo stanco, assieme ad altri
compagni. Fu il loro capo militare, un Cheyenne meridionale che
viveva con la sua gente, che incitò i guerrieri a attaccare il
nemico ormai alle corde e a costringerlo alla ritirata.
Di quella battaglia, la prova generale per la distruzione del 7° la
settimana dopo, ricordiamo che Crook riuscì a sganciarsi grazie ad
un fortunoso contrattacco del suo colonnello che colse gli indiani
alle spalle quando ormai stavano mettendo alle corde l'ala del suo
schieramento. Crook fece seppellire gli uomini in una fossa comune e
si ritirò abbandonando persino alcune casse materiale trasportato
dai muli.
Crook inviò un rapporto al generale Sidney in cui annunciò di aver
sconfitto il nemico ma a tutti gli effetti fu una ritirata.
Nel rapporto, Crook che aveva una forza notevole con sé disse che
dopo aver valutato l'effettiva forza del nemico non poteva
proseguire oltre e accampò i suoi uomini per un lungo periodo senza
più fare nulla.
Niente di tutto questo, oltretutto seppero gli altri generali che
stavano marciando verso la meta stabilita. Custer una settimana dopo
si ritrovò ad attaccare il nemico con meno della metà degli uomini
che non erano bastati a Crook, senza sapere nulla della battaglia
della settimana prima.
Secondo Wooden Leg, durante la battaglia molti Cheyenne furono
feriti e uno, Sole Nero, morì. Numerose furono le vittime Sioux, ma
non ne ricorda l'esatta entità.
Dopo la battaglia i guerrieri raccolsero tutto il possibile di ciò
che i bianchi avevano abbandonato, indumenti, cibo, ma soprattutto
cartucce. Wooden Leg non possedeva un fucile e durante lo scontro
aveva usato solo un revolver a 6 colpi e l'arco.
A questo punto gli anziani del consiglio dissero che era inutile
proseguire l'inseguimento e di dare battaglia solo se costretti.
La vita riprese. La sera del 24 giugno i giovani delle varie bande
diedero una grande festa. Non era una festa di guerra, né di origine
spirituale: anche presso gli indiani era d'uso che i giovani si
riunissero per divertirsi.
Wooden Leg ballò tutta la notte presso la propria gente e poi presso
i Sioux, all'alba la festa finì e con il fratello, si buttò a
dormire nell'erba. Nessuno sospettava neppure lontanamente ciò che
sarebbe successo la mattina dopo.
Fu svegliato dal rumore degli spari. Le compagnie di Reno avevano
attaccato il villaggio Unkpapa. Wooden Leg raggiunse il tipì dove si
preparò alla battaglia. Può essere strano leggere che, a decine di
anni dalla battaglie, il protagonista si perda nei particolari sulla
vestizione, rammaricandosi di non essere riuscito a pettinare i
capelli come voleva, perchè il padre lo esortava a sbrigarsi per
affrontare il combattimento in corso. In realtà, per i guerrieri, la
battaglia andava affrontata con i migliori indumenti, per essere
pronti per il grande spirito in caso di morte.
Poi spinse il cavallo verso il lato est del villaggio, dove i
soldati erano schierati in linea di fuoco e sparavano furiosamente
contro gli indiani.
Quando giunse sul posto, i soldati si erano già ritirati nel bosco.
Gli indiani si stavano avvicinando per dare fuoco al bosco quando i
soldati uscirono di corsa dal riparo. Gli indiani rimasero così
sorpresi da quella mossa che per un attimo arretrarono pensando ad
un attacco.
Poi, compreso che si trattava di una fuga, si gettarono
all'inseguimento. Wooden Leg ed un altro guerriero inseguivano un
soldato, ma non gli sparavano perchè non pensavano fosse onorevole
colpirlo alle spalle.
Quando questi si voltò e ferì il suo compagno con il revolver,
Wooden Leg lo colpì con il manico del frustino e afferratolo per il
fucile che teneva a tracolla, prima lo disarmò poi lo fece cadere da
cavallo.
Il soldato scomparve dietro di lui, e Wooden Leg aveva un fucile, ma
non le munizioni. Lo aspettavano gli uomini che cercavano di guadare
il fiume.
La testimonianza di quello che accadde al guado è abbastanza
illuminante di quello che accadde in quei momenti. I soldati, in
preda al panico, cominciarono a disperdersi ed i guerrieri li
potevano inseguire ed uccidere con ancora maggiore facilità. Sul
fiume il parapiglia era generale, i cavalli scivolavano sulle sponde
e i soldati furono coinvolti in un corpo a corpo a sbalzati di sella
mentre cercavano scampo al di là del corso d'acqua.
Wooden Leg ricorda di aver utilizzato il fucile come una mazza,
colpendo due soldati e precipitandoli in acqua.
Al di là del corso d'acqua, gli scampati si arrampicavano a piedi o
a cavallo sulla collina in seguito nota come la "Reno Hill". Come
molti altri guerrieri Wooden Leg attraversò il fiume per inseguire i
nemici.
Sull'altra sponda del fiume Wooden Leg uccise un guerriero Arikara,
alleato dei soldati.
L’attacco di Reno era finito. I guerrieri facevano bottino tra i
cavalli ed i soldati rimasti sul terreno. Fu così che Wooden Leg
riuscì a trovare munizioni per il suo fucile. Da lì in poi gli
sarebbe tornate utili, perché altri soldati furono avvistati sulle
colline.
Ancora non lo sapeva, ma erano gli uomini di Custer che minacciavano
da nord l’accampamento.
Wooden Leg riguardò il fiume e tornò al villaggio dove prese un
cavallo fresco e sì unì agli altri Cheyenne che stavano attaccando i
soldati attestatisi su un crinale e disposti in linea di fuoco.
Gli indiani smontavano dai cavalli e salivano su per il crinale,
sparavano e si gettavano a terra o si acquattavano dietro ai
cespugli sparando e lanciando frecce. Forse era la compagnia del
tenente Calhoun. Secondo la testimonianza del guerriero, una parte
dei soldati galoppò verso il basso, facendo ritirare gli indiani.
Qui si attestarono, ma in breve la morsa dei guerrieri si era
richiusa e gli Cheyenne, guidati dal Uomo bianco Zoppo li
attaccarono senza esitare.
Woonden Leg a questo punto afferma che i soldati, chiusi nel cerchio
indiano si spararono tra di loro o si suicidarono. Poi Wooden Leg,
andò a riprendere il cavallo per cavalcare contro gli altri soldati
sul crinale, ma quando giunse era tutto finito. I guerrieri gli
riferirono che anche in questo caso, molti soldati si erano uccisi.
Questa testimonianza avrebbe fatto spendere fiumi di inchiostro agli
studiosi per tutto il secolo a venire. I ricordi del guerriero
Cheyenne disegnano un quadro di caos totale tra le truppe americane.
I soldati cercavano la fuga in ogni modo a cavallo o a piedi, ma
erano cacciati dagli indiani o si suicidavano quando vedevano che
non c’era via di fuga. Gli ultimi soldati erano nascosti dietro ai
loro stessi cavalli morti e sparavano verso gli indiani che li
assediavano sparando loro addosso da ogni anfratto del terreno. Alla
fine tutti gli indiani sciamarono sulla collina dove non c’erano più
soldati in grado do combattere. Grande fu il disappunto degli
Cheyenne quando trovarono il corpo del loro leader militare Lame
White man scotennato dai suoi stessi alleati Sioux. Chiaramente era
stato scambiato per un Harikara, un alleato dei soldati. Non fu
l’unico a morire per llo stesso equivoco quel giorno.
Sulla collina, Gambe di Legno si muoveva tra quello che era il
comandando del 7mo cavalleria. Riconobbe un cadavere con numerosi
tatuaggi (era quello di Tom Custer) e quello del tenente Cooke,
aiutante di battaglione, riconosciuto per le gigantesche basette e
per la folta barba, che scotennò.
Più in basso incontrò il Wasichu nero, Isaiah Dorman, l' interprete
del battaglione ucciso durante la ritirata di Reno.
La battaglia del 25 giugno era ormai al termine per Wooden Leg
Senza neanche legare il cavallo si lasciò cadere nell'erba e si
addormentò.
Il giorno dopo tornò al tipì di famiglia, dove mangiò e si preparò
con cura "per affrontare al meglio la morte qual'ora fosse
arrivata".
Poi raggiunse i compagni che assediavano Benteen e reno sulla
collina.
La sitauzione dei soldati, quasi allo scoperto sotto il fuoco
preciso degli assalitaori era terribile. I medici erano stati uccisi
ed i numerosi feriti soffrivano per le ferite e per l mancanza
d'acqua.
Alcuni volontari scesero al fiume per prendere acqua e fu in questa
circostanza che W. L. colpì con una fucilata un soldato che precipiò
nel fiume e fu trascinato a riva morto.
Era il suo ultimo colpo. Si allontanò dalla battaglia e ripercorse i
luoghi dello scontro del giorno prima alla ricerca di munizioni
abbandonate sul terreno.
Nessuno sapeva di aver annientato soldati differenti da quelli già
combattuti sul Rosebud. I primi dubbi arrivarono quando Wooden Leg e
i suoi compagni si resero conto che gli indiani uccisi nello scontro
con Reno erano Arikara e non Shoshoni o Corvi, che guidavano Crook
nello scontro precedente. Inoltre Piccolo Lupo, il capo Cheyenne,
che arrivò sul luogo della battaglia a giochi fatti, confermò di
aver visto i soldati arrivare da destinazione diversa rispetto a
quella da cui avrebbe dovuto arrivare Crook.
Soltanto quando il campo era stato tolto e gli indiani lontani,
cominciarono ad arrivare notizie: sull'erba grassa era stato ucciso
il capo Capelli Lunghi Custer.
Quando la notizia si diffuse, gli indiani cominciarono a cercare di
memorizzare il soldato dai capelli lunghi. Non erano in molti.
Gambe di Legno ne ricorda uno giaceva apparentemente senza ferite a
terra. Prese il fucile e gli sparò alla tempia.
La ferita che Custer aveva al petto era molto piccola ed il secondo
colpo gli fu effettivamente sparato alla tempia, ma Custer non aveva
i capelli lunghi quel giorno.
Il guerriero Cheyenne poi non sembra molto convinto di chi avesse
effettivamente ucciso, né dà molto importanza alla cosa. Non sapeva
che era Custer né gli importanza
Il grande campo indiano si spostò seguendo il fiume Tongue e
cacciando il bisonte come sempre. Erano gli ultimi giorni di
libertà.
A causa delle dimensioni del campo, era impossibile trovare cibo per
tutti e l'enorme mandria di cavalli mangiava l'erba per un raggio di
km ogni volta che la coalizione si accampava.
Alla fine le bande si divisero proseguendo ognuna per la sua strada.
Per molte di loro cominciava una difficile vita di preda inseguita
dall'esercito americano.
Alcuni Cheyenne rientrarono alla riserva, ma molti altri invece
fecero il percorso inverso e si unirono alla banda, compreso Dull
Knife, il capo che da lì a pochi anni sarebbe passato alla storia
per la grande marcia Cheyenne dall’Oklahoma alle loro antiche terre.
Wooden Leg, con alcuni compagni, proseguì per andare a caccia e per
combattere i Corvi, ma quando si riunì alla sua gente ebbe un’amara
sorpresa. I soldati, guidati da alleati Pawnee, avevano attaccato il
villaggio ed ancora una volta gli Cheyenne erano rimasti senza
nulla. Ripiombati nella disperazioni, decisero di riunirsi agli
Oglala di Cavallo Pazzo come nell’inverno precedente, e anche questa
volta ricevettero asilo e aiuto.
Le bande rimasero unite e poco tempo dopo si scontrarono ancora con
i soldati, erano quelli guidati da Nelson Miles che davano loro la
caccia. Si trattò poco più di una scaramuccia, ma tre guerrieri
furono uccisi ed i soldati avevano catturato alcune donne e bambini,
tra cui la sorella ventunenne di Wooden Leg.
Poco tempo dopo, venne un meticcio a proporre di aprire le
trattative con “Cappotto D’Orso” Miles per terminare la guerra.
Alcuni capi scesero a Fort Keogh per trattare e mentre le bande
attendevano notizie Wooden Leg seppe che la sorella, disperata per
la prigionia si era uccisa sparandosi alla testa.
La maggior parte di Lakota e Cheyenne decise di arrendersi a andare
a stare nelle riserve, ma alcuni, tra cui Gambe di Legno decisero di
proseguire la loro vita di uomini liberi.
L’ultima ribellione non durò molto, in breve la fame ed il freddo
spinsero alla disperazione anche gli ultimi irriducibili e poco dopo
presero la strada per la riserva sul fiume White, presso Fort
Robinson, nel Nebraska.
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