Sempre in movimento
partire dal gennaio del 1880 Victorio era nuovamente in azione nel
New Mexico, impegnato in ogni genere di scorribanda ai danni degli
americani, costantemente inseguito dalle truppe regolari americane
che, tra l'altro, vennero impegnate in combattimento più volte e
almeno in due casi vennero sconfitte.
Dopo questi episodi (tra
gennaio ed aprile del 1880), lo stato maggiore americano pensò di
dover punire gli Apache Mescaleros, accusati di aver aiutato
costantemente i loro fratelli Mimbres, da tempo alla macchia.
La
decisione che ne seguì fu di disarmare i Mescaleros, ma questi non
digerirono quella che sapevano essere una profonda ingiustizia e
preferirono allontanarsi a loro volta dalla riserva, aprendo un
nuovo fronte nell'eterna lotta agli Apache ribelli.
Fino ad ottobre di quello stesso anno Victorio proseguì la sua
guerriglia, spostandosi tra il Messico, il New Mexico, il Texas e
l'Arizona.
Proprio in Messico trovò probabilmente la morte. Dopo aver
ripetutamente tentato di rientrare negli Stati Uniti attraverso la
classica via del Rio Grande ed essere stato respinto, finì
imbottigliato con tutta la sua banda nella zona di Tres Castillos.
Gli indiani erano quasi privi di munizioni ed impossibilitati ad
organizzare una vera ed efficace reazione nei confronti delle truppe
del Tenente Colonnello Joaquin Terrazas.
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