Su
La cavalcata

 


A cura di Domenico Rizzi, autore di Farwest.it

Portugee Phillips

A

l termine della Guerra Civile (1861-1865) gli Stati Uniti d’America erano un paese di 31 milioni di abitanti, fortemente proiettato verso la conquista del lontano Ovest. Uno degli ostacoli alla penetrazione nelle selvagge regioni occidentali era rappresentato dalle bellicose tribù delle Grandi Pianure, stanziate tra il corso del fiume Mississippi e le Montagne Rocciose.

Fra le nazioni indiane più agguerrite vi era quella dei Lakota o Teton, di lingua sioux, suddivisa nei sette raggruppamenti principali Queste bande nomadi e dedite alla caccia occupavano prevalentemente i territori del Nebraska, Wyoming, Dakota e Montana, e contava all’incirca 20.000 individui.

Nel 1865, naufragato miseramente il tentativo del generale di brigata Patrick E. Connor e dei suoi 3.000 uomini di debellare le tribù ostili del Wyoming e Montana, il comando della Divisione Militare del Missouri decise di potenziare la presenza militare nella regione per proteggere una nuova pista – la Bozeman Trail - che da Fort Sedgwick (Colorado) si snodava attraverso i territori indiani fino a Virginia City, nel Montana, dov’erano stati scoperti ricchi giacimenti d’oro.

I convogli carichi di minerale avrebbero dovuto transitare nel cuore del territorio lakota, sotto la protezione delle guarnigioni di Fort Laramie, Fort Reno situato più a nord e di altri due avamposti da costruire. Oltre che per questo scopo, la pista sarebbe stata utilizzata dagli allevatori delle pianure centro-meridionali per trasferire il loro bestiame nel Montana.

L’incarico di stabilire le due nuove postazioni venne affidato al colonnello Henry B. Carrington,  generale onorario durante la Guerra Civile, dotato  di spiccate qualità organizzative.

L’ufficiale lasciò Fort Laramie all’inizio dell’estate del 1866, marciando con 700 uomini del Diciottesimo Fanteria e del Secondo Cavalleggeri verso il Wyoming settentrionale. Il 13 luglio, Carrington diede inizio alla costruzione di Fort Philip Kearny, in un’ampia vallata bagnata dai fiumi Piney e Little Piney, nelle vicinanze dei Monti Big Horn. Esattamente un mese dopo, una parte della spedizione, guidata dal capitano Nathaniel C. Kinney, procedette alla fondazione di un altro avamposto nel Montana meridionale, intitolandolo a Charles F. Smith, eroe della guerra di secessione. I lavori per la costruzione dei due forti incontrarono una serie di difficoltà non facilmente superabili.

Il legname per la costruzione di Fort Kearny, che distava 378 chilometri da Fort Laramie e 147 da Fort Smith, veniva tagliato in un bosco distante oltre 10 chilometri dal presidio e trasportato a bordo di carri trainati dai cavalli. Nuvola Rossa e Coda Macchiata, principali alfieri della lotta armata contro gli Americani, disponevano di almeno 3.000 guerrieri, ai quali si aggiungevano 500 Cheyenne loro alleati, guidati da Coltello Spuntato e Piccolo Lupo,

Nonostante i preziosi suggerimenti e gli inviti alla prudenza del famoso “scout” Jim Bridger, entrambe le guarnigioni subirono ripetuti assalti ed imboscate da parte nemica, tanto che dal 1° settembre all’inizio di dicembre i caduti fra militari e civili ammontavano già a 74 persone e i feriti ad una trentina, mentre il bestiame razziato dagli Indiani superava i 700 capi.

Il colonnello Carrington lamentò invano, presso i suoi superiori, l’inadeguatezza del corpo di spedizione, sollecitando rinforzi ed armi più moderne che il comando non pareva intenzionato ad inviargli.

Con simili premesse, le guarnigioni dei due avamposti vissero la loro breve esistenza in costante stato di assedio, senza che i comandi dell'esercito cercassero uno sbocco alla difficile situazione. Come scrisse il maggiore Alson B. Ostrander nel suo libro “After Sixty Years”, “non vi fu mai una sola ora…in cui la guarnigione non fosse sorvegliata e tormentata dai Sioux.”

Carrington disponeva direttamente di 327 uomini arruolati, mentre altri 375 erano stati dislocati a Fort C.F.Smith. Ma Fort Kearny e l’avamposto gemello non ospitavano soltanto militari. Oltre ai soldati, vi si trovavano esploratori, taglialegna, cacciatori, commercianti, emigranti e domestici al servizio degli ufficiali. Secondo alcuni resoconti, i civili che vivevano nel presidio erano 170.. Fra questi, Jim Bridger, diventato fin dall’inizio il più stretto consulente di Carrington. Mitch Bouyer, Daniel Dixon, Robert Bailey ed un certo John Phillips, soprannominato “Portugee”, che sarebbe diventato presto celebre per un’impresa compiuta ai limiti dell’inverosimile.

Benchè Fort Kearny, per la sua pericolosa posizione, non fosse proprio il luogo ideale per le donne, l’avamposto ne ospitava più di una.

Vi erano Margaret Irving Sullivant, moglie del colonnello Carrington; Frances Courtney, sposa ventunenne del giovane tenente George W. Grummond, Elizabeth Weathley, moglie di Jim. Il capitano Tenodore Ten Eyck aveva al seguito una domestica di colore, di nome Susan Fitzgerald.

La gente del West non era avvezza a fare troppe domande alle persone che incontrava e molto spesso ne condivideva i drammatici destini senza conoscerle a fondo.

L’uomo che si era presentato a Fort Kearny come John Phillips non era americano e probabilmente nessuno sapeva il suo vero nome.

Manuel Felipe Cardoso era nato l’8 aprile 1832 vicino a Terra, sull’isola di Pico, nelle Azzorre portoghesi, quartogenito dei nove figli avuti da Felipe e Maria Cardoso.

Nel 1850, compiuti i 18 anni, il giovane aveva lasciato il paese natale per raggiungere la California, dove la febbre dell’oro non si era ancora spenta. In seguito, fino al termine della Guerra Civile, Manuel si era spostato in diverse località californiane, trasferendosi poi nell’Idaho, nel Montana e nell’Oregon, sempre alla ricerca di una facile fortuna. Verso il 1862 aveva anche cambiato le proprie generalità, assumendo il nome definitivo di John Phillips. Conoscendo le sue origini remote, però, molte persone preferivano chiamarlo “Portuguese” o più semplicemente “Portugee”.

A Fort Kearny era giunto, insieme ad una quarantina di altre persone, il 14 settembre 1866, accettando probabilmente un contratto offertogli dall’esercito, che intendeva compensare la scarsità di soldati con l’ausilio di civili esperti del territorio. In effetti, Phillips poteva vantare una buona conoscenza dei luoghi ed una notevole esperienza in fatto di Indiani. Anche prima di raggiungere Fort Kearny, il suo gruppo aveva sostenuto un duro scontro a fuoco con i Sioux sul Tongue River, perdendo un paio di uomini.

Non molto tempo dopo il suo arrivo, John si prese a cuore la sorte di Frances Courtney Grummond, la ragazza del Tennessee che aveva voluto seguire il marito nella pericolosa missione. Rendendosi conto di quanto quel luogo fosse inadatto per una donna, il trentaquattrenne esploratore assunse subito, nei suoi confronti, un atteggiamento protettivo, destinato a trasformarsi presto in un amore platonico,

Per amore di Frances, l’uomo avrebbe arrischiato la propria vita in una delle più  straordinarie missioni della storia della Frontiera.

 

Sconosciuto. L’uomo che si era presentato a Fort Kearny come John Phillips non era americano e probabilmente nessuno sapeva il suo vero nome.

***

Sotto: un ritratto di Carrington

Nuvola Rossa

 

 

Benvenuti! www.farwest.it ® è una comunità di appassionati di old west americano. Tutto il materiale pubblicato proviene dai visitatori. Eventualmente nel sito fosse presente qualche testo appartenente ad altri, è sufficiente segnalarlo perché venga immediatamente eliminato. Tutti i diritti sono riservati ai titolari del materiale.