Una vita da... leggenda
ames Butler Hickok,
più conosciuto come "Wild Bill", è stato forse il più celebre di
tutti i pistoleri dell'ovest. Le sue gesta come scout nella guerra
civile, come uomo di frontiera ed uomo di legge, sono state
celebrate spesso dalla stampa, dalla cinematografia e dalla
televisione. Ma, nonostante tutta questa attenzione, conosciamo poco
sull'uomo. Le fotografie d’epoca danno la sensazione di un
personaggio misterioso, immerso nella magia del suo tempo. Ci si
chiede ancora oggi: chi fu Wild Bill Hickok?
Era alto quasi 2 metri ed
indossava stivali fatti a mano con tacchi di tre centimetri. I suoi
magnetici occhi grigi, messi in risalto da un paio di baffi
pendenti, sembravano fatti per guardare attraverso le persone. Sotto
il cappello nero a falde larghe, i capelli biondi cadevano sulle sue
spalle, ed un cappotto metteva in risalto le spalle larghe e la vita
stretta.
Hickok affascinò molte
donne, tra cui la moglie di George Armstrong Custer, Libbie. Ci
furono molti pettegolezzi su questa cosa. In ogni caso, Libbie
Custer scrisse su di lui nel suo libro del 1890 Following the
Guidon: "Fisicamente, era una delizia guardarlo. Alto, agile e
libero in ogni movimento, egli cavalcava e camminava come se ogni
muscolo fosse perfetto, e l’andatura noncurante del suo corpo
sembrava perfettamente in sintonia con l'uomo, la terra ed il tempo
in cui viveva. Io non ricordo nulla di più bello e di più vicino
alla perfezione di Wild Bill quando si lasciò scivolare leggermente
dalla sella del suo cavallo con fare grazioso e, camminando con la
solita andatura oscillante, le spalle quadrate e la testa ben
portata, si avvicinò alla nostra tenda per impartire degli ordini.
Era magnificamente vestito e tutto sembrava perfettamente in armonia
con il tempo ed il luogo. Egli portava due pistole alla cintura.
Portava stivali alti, calzoni da cavallerizzo ed una camicia di
flanella blu scura, con riporti di colore scarlatto sul davanti. Al
collo, un fazzoletto sciolto lasciava libera la sua gola. Non
ricordo tutti i particolari, ma l'espressione virile, franca, dei
suoi occhi senza paura ed i suoi modi cortesi, davano una sensazione
di fiducia nelle sue parole e nel suo coraggio intrepido."
Ma la cosa che colpiva di
più, almeno alcune persone, erano le due Navy Colts che Hickok
portava alla cintola, con i loro manici d'avorio girati in avanti
per averli a portata di mano e per estrarle contemporaneamente.
Alcuni uomini del West possono essere stati ingannati per il
originale abbigliamento, ma la maggior parte capirono subito quanto
quell’uomo e le sue Colt gemelle fossero micidiali nei duelli. Egli
si muoveva con la grazia felina del gatto, aveva riflessi fulminei,
grande precisione usando entrambe le mani e, soprattutto, egli era
assolutamente freddo e calmo in situazioni particolarmente
difficili.
Mentre Hickok incantava e
divertiva famiglia ed amici con la descrizione dei numerosi uomini
che aveva ucciso, la sua reputazione, reale ed immaginata, lo aiutò
molto nel suo lavoro di sceriffo. Governò Abilene dai tavoli da
gioco dell'Alamo Saloon, dicendo ai suoi vice di venire a chiamarlo
se fosse stato necessario. A dispetto dei molti casi da gestire
capitati in città, pochi ebbero la malaugurata sorte di sfidarlo. Ma
Hickok meritava la sua reputazione? Diventò celebre, forse perfino
più celebre del presidente, osannato dalla stampa dell’est e da un
pubblico affamato di storie del selvaggio West.
L’affermazione di Wild Bill
Hickok cominciò a Springfield, nel Montana, il 21 luglio 1865,
quando uccise il bandito Dave Tutt. Alcuni affermano che i due
uomini si siano battuti per una partita a carte, mentre altri
attribuiscono il duello alla competizione per le attenzioni di una
donna, chiamata Susannah Moore. Il colonnello Albert Barnitz,
comandante dell’ufficio postale dell'esercito a Springfield,
raccontò che entrambi gli uomini spararono simultaneamente e che
Tutt "fu colpito direttamente al cuore". Un’altra storia narra che
Hickok estrasse per primo, ma poi attese Tutt per sparare e, dopo
che Tutt mancò il bersaglio, Hickok, rimasto immobile con la sua
arma nella mano sinistra, gli sparò. Il colonnello George Ward
Nichols, giornalista del New Monthly Magazine di Harper, scrisse in
un articolo pubblicato circa un anno e mezzo più tardi “Un giorno
Wild Bill, gran donnaiolo, mette gli occhi su una delle sciantose
del saloon. Lasciala, è la mia donna, reagisce il primo. L'altro
replica: era la tua donna, ora è la mia. Tutt lo sfida a uscire. E'
domenica mattina. Molti vanno in chiesa. I due si fronteggiano nella
strada. Fuggi fuggi generale. Wild Bill si avvicina a 20 metri.
Urla: non uccidetelo. Tutt si distrae. Wild Bill lo fulmina con un
colpo al centro della testa.” Questo episodio contribuì
notevolmente a creare l’immagine di Hickok come un freddo e mortale
pistolero.
Neanche due mesi dopo il
duello con Tutt, Nichols arrivò a Springfield desideroso di
accrescere le vendite del proprio giornale scrivendo una storia sul
famoso Hickok. Nell’ottobre 1865 Nichols entrò nel saloon della
città. Si guardò attorno. Lo colpì un individuo seduto ad un tavolo,
cappello a falde larghe, bionda chioma lunga e disordinata, biondi
baffi spioventi: poteva essere lui. Teneva le spalle alla parete.
Aveva una giacca dai risvolti di velluto aperta di quel tanto che
consentiva di intravedere due colt con le impugnature d'avorio e un
coltellaccio nella cintura.
-“Posso sedere?”- gli
chiese. L'altro lo squadrò gelido. L'uomo che aveva di fronte
portava l'uniforme dell'Unione. –“Sono il colonnello Nichols”- si
presentò –“aiutante di campo del generale Sherman”-. La guerra
civile era terminata da pochi mesi. Sherman aveva messo a ferro e
fuoco Atlanta, Savannah e le ultime roccaforti della Confederazione.
Hickok fece un cenno. Ma cosa vorrà? -“Solo
conoscerla”- rispose il colonnello -“ho sentito molto parlare di
lei”-… Cominciò così l'unica intervista informale concessa da uno
degli uomini più famosi del West.
Il colonnello la trascrisse per ''Harper's Monthly''.
-
“Cosa l'ha spinta ad uccidere senza motivo o senza provocazioni?”-
-
“E cosa spinge lei a fare domande stupide? Non ho mai ucciso nessuno
senza un buon motivo”-.
- “La definiscono un assassino travestito
da sceriffo”-
-
“Storie! Ho sempre sparato per difendermi o nell'esecuzione di
mandati del giudice”-.
Il colonnello cambiò argomento. Racconterà di avere notato un lampo
minaccioso nei suoi occhi. Occhi chiari, freddi, da killer.
Nichols si curò poco della
verità e, nelle sue esagerazioni, egli si trovò ad essere un
volenteroso complice in Hickok. Quando la storia alla fine fu
pubblicata nel febbraio 1867, Hickok ne emerse come un superuomo.
Nichols intrattenne i suoi lettori con i racconti del duello con
Tutt e le gesta di Wild Bill nella guerra civile, così come nel
nuovo ruolo di eroe nel caso di Rock Creek, o del "Massacro
McCanles".
La stazione di Rock Creek
nei Territori del Nebraska fu venduta da David C. McCanles a
Russell, Majors e Waddell per usarla sulla via dei Pony Express per
la California. La loro compagnia (generalmente conosciuta come
l'Overland Stage Company) si trovò a sperimentare le difficoltà
finanziarie al tempo, al punto da non poter pagare a McCanles
l'ammontare promesso entro i tempi stabiliti. Il 12 di luglio del
1861, McCanles, assistito dai suoi cugini James Woods e James
Gordon, tentò di rivendicare la proprietà della stazione, ma tutti e
tre morirono sotto le armi da fuoco dei lavoratori dipendenti della
compagnia: Hickok, J.W. Brink e Horace Wellman. Per molti anni si
credette che fu Hickok ad uccidere McCanles, ma le recenti ricerche
portano a supporre che fu uno degli altri a colpirlo. Nella storia
che Nichols scrisse per l’Harper Weekly, si disse che Hickok aveva
ucciso, da solo, 10 uomini a Rock Creek Station.
Hickok lavorò per l'unione
durante la Guerra Civile. In diversi momenti egli agì come
esploratore, spia, investigatore, poliziotto speciale e tiratore
scelto. Serví bene l'unione, specialmente nella battaglia di Pea
Ridge, nell’Arkansas, il 6-8 marzo 1862, quando con la sua mira
accurata, da una posizione alta sopra Cross Timber Hollow, riuscì a
far fuori diversi confederati.
James Butler Hickok fu
chiamato "Bill" intorno alla metà del 1850, e può aver preso il
soprannome "Wild Bill" durante il periodo della guerra civile per il
suo modo di vivere e combattere. Alcune persone attribuiscono il
soprannome ad un fatto accaduto agli inizi del 1862 ad Independence,
nel Montana. Hickok e suo fratello Lorenzo sembra aiutarono ad
impedire un linciaggio di massa, ed una donna chiamò uno o entrambi
" Wild". O può essere stato per il fatto che J.B. Hickok riuscì a
fermare una folla inferocita fuori da un saloon di Independence, ed
una donna subito dopo gli disse "Buon per te, Wild Bill". In ogni
caso, il soprannome deve non pochi ringraziamenti allo scrittore
Nichols. Ma perché Hickok aiutò Nichols ad abbellire i suoi
complimenti? Ancora, la risposta è complicata. Per prima cosa Hickok
tendeva ad essere piuttosto vanitoso. Egli trovava le rivelazioni
sul suo conto decisamente divertenti, ed aveva comunque intuito che
una reputazione del genere gli poteva essere di grande aiuto.
Sembra, però, che parte
delle cose scritti da Nichols apparentemente non piacquero a Hickok,
come Joseph G. Rosa indica nell'introduzione della seconda edizione
del suo “Loro lo chiamavano Wild Bill”. Mentre da una lato la
storia pubblicata sull’Harper contribuì a consolidare la reputazione
di Hickok, dall’altro lato qualche volta si dimostrò essere una
maledizione: i reporter diedero la caccia a Hickok per il resto
della sua vita, costringendolo continuamente a ripetere le stesse
storie. Ben presto diventò impossibile capire dove finiva la verità
ed iniziava la narrativa. Inoltre, la pubblicità lo fece diventare
un ambito bersaglio per ogni pistolero che cercava fama e gloria
uccidendo il grande Wild Bill Hickok.
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