Le premesse
a vera storia della battaglia di
Warbonnet Creek era iniziata anni prima, quando i geologi
avevano trovato tracce di oro nelle Black Hills in Dakota. La
voce si sparse immediatamente a est, affermando che le Black
Hills fossero letteralmente montagne d’oro, dove ognuno avrebbe
potuto, con un coltellino, estrarre il prezioso minerale come
burro.
L’amministrazione di Ulysses S.
Grant, turbata dagli scandali e costretta a fronteggiare una crisi
economica, intravide nell’oro delle Black Hills la possibilità della
salvezza politica.
Naturalmente c’era un piccolo
problema. Le Black Hills si trovavano in una terra che
originariamente il governo degli Stati Uniti aveva riservato a quei
membri delle tribù Sioux che avevano scelto di seguire il
tradizionale stile di vita dei cacciatori nomadi.
Tuttavia, nessuno a Washington
pensava di far rimanere un pugno di Indiani e qualche bufalo nel
nuovo paradiso dell’economia.
Semplicemente i Sioux
dovevano andarsene, senza replica.
Fu così che, nel 1875, il
Commissario per gli Affari Indiani emanò un editto impedendo l’uso
delle Black Hills da parte degli Indiani, chiedendo che tutte le
tribù attualmente accampate ritornassero immediatamente entro i
confini della Grande Riserva Sioux, oggi Sud Dakota.
La risposta dei Sioux e degli
Cheyenne loro alleati, fu immediata. Essi radunarono le armi e
abbandonarono la riserva, determinati ad opporre un’ultima
resistenza per la loro gente nelle amatissime Black Hills.
All’esercito degli Stati Uniti andò
l’ingrato compito di stanarli.
Il generale Phil Sheridan,
comandante della Divisione del Missouri, aveva un piano per farlo
subito, una reiterazione della riuscita campagna contro i Comanche.
Il piano comportava l’invio di un numero di colonne dentro il paese
dove si sapeva che il nemico si nascondeva, quindi far convergere
lentamente le colonne e per tutto il tempo andare in perlustrazione
per essere sicuri che gli Indiani non se la svignassero prima di
cadere nella rete.
Fin da quando ogni separata colonna
venne ritenuta abbastanza forte da sconfiggere il nemico da sola,
pareva certo che i Sioux sarebbero stati eventualmente guidati in un
angolo e portati alla sottomissione.
Nel 1876 una colonna guidata dal
generale Alfred Terry, che comprendeva il 7° Cavalleria del
colonnello George Armstrong Custer, iniziò a marciare verso ovest da
Fort Abraham Lincoln in Dakota; il generale George Crook andò verso
nord da Fort Fetterman, nel Wyoming; e la piccola forza di fanteria
del colonnello John Gibbon, rafforzata da una batteria di pistole
Gatling, puntò a est da Fort Ellis nell’ovest Montana . Queste
furono le prime mosse.
Più lontano, a sud, le altre forze
stavano per muoversi. Sheridan venne a conoscenza di un sentiero che
si snodava dalle agenzie indiane di Red Cloud e Spotted Tail del
Nebraska; uomini, armi e munizioni confluirono a nord attraverso
questa pista, infiltrandosi come un flusso continuo di rinforzi
verso i nemici sulle Black Hills.
Per spezzare questa linea di
rifornimenti, Sheridan mobilitò il 5° reggimento della U.S. Cavalry.
Per più di un decennio il “Dandy Fifth” detenne orgogliosamente il
record di uccisione di Indiani, e il suo comandante, colonnello
Eugene A.Carr, era un veterano con esperienza di molte campagne.
Carr, descritto dalla stampa come un
“Cosacco barbuto”, ricevette l’ordine di piazzare il 5°
“all’attraversamento della pista sul Main Powder River, conducendo
le truppe dalle vicinanze della Red Cloud Agency verso ovest, fino
ai fiumi Powder e Yellowstone.
Mentre il 5° veniva radunato, eventi
memorabili si stavano verificando dall’altra parte del continente.
Il Generale Crook aveva cercato una
guida per condurre i suoi uomini attraverso le zone desertiche del
Montana. Di conseguenza, uno dei suoi ufficiali telegrafò per
chiedere l’aiuto del più famoso scout d’America, Buffalo Bill Cody,
ex Pony Express a cavallo, celebre cacciatore di bufali, eroe di
numerosi romanzetti e, più recentemente, attore di teatro.
Cody aveva ritratto se stesso in
“Scouts of the Plains”, un melodramma d’avventura rappresentato nei
teatri stracolmi dell’est. Ma la vita di teatro si guastò per Cody,
il cui giovane figlio Kit era morto quell’aprile, e il telegramma di
Crook fu giusto lo stimolo di cui aveva bisogno.
La stessa notte in cui il telegramma
arrivò egli attese la sua chiamata alla ribalta per annunciare con
orgoglio che avrebbe dovuto sospendere la commedia; il suo Paese
aveva chiamato, e Buffalo Bill si stava avviando a una vera campagna
con l’esercito degli Stati Uniti, per combattere i “selvaggi
pellerossa”. Con gli applausi della folla ancora nelle orecchie,
Cody corse fuori dalla porta del teatro e si recò alla stazione.
Visto che il suo treno passava per
Chicago, in qualche modo Cody apprese che il 5° Cavalleria si stava
muovendo nella regione di Powder River. Immediatamente egli rinunciò
a qualsiasi pensiero di unione con Crook. Il Dandy Fifth era lo
stesso reggimento che Cody aveva scortato nella ritirata del 1869,
quando una battaglia contro il capo Tall Bull a Summit Springs,
Colorado, per prima portò alla ribalta il nome di Buffalo Bill.
Successivamente, in quella battaglia
gli uomini di Carr colpirono un villaggio indiano, uccidendo 52
Cheyenne, compreso Tall Bull.
Secondo gli uomini del 5°
Cavalleria, fu Cody da solo ad uccidere Tall Bull, scaraventando il
capo dalla sella a 30 yarde di distanza. Sette anni dopo Cody era
deciso a sfidare la sorte col 5°.
Ufficialmente Cody firmò il libro
paga come scout in territorio Cheyenne, Wyoming, il 10 giugno 1876.
Un soldato ricordò che “tutti i ragazzi del reggimento guardavano il
generale Carr e Cody insieme, scambiarsi confidenze, esprimersi…”.
La moglie di un soldato ebbe un’impressione simile riguardo a
Buffalo Bill: "Ricordo la sua bella figura di fronte al magazzino
delle vivande, dritto e snello, con la sua maglietta scarlatta
dentro la cintura e i lunghi caratteristici capelli…”.
A dire il vero, l’originale
abbigliamento di Cody fu causa di parecchie risate al campo.
Nel ’69 indossava una pelle di daino
datogli da un uomo di confine, attualmente egli sfoggiava una
maglietta rosso acceso; i suoi pantaloni di velluto nero erano
bordati di scarlatto, adornati con campanelle d’argento e ricami
ricercati. Apparentemente questa tenuta era l’idea che qualche
direttore di scena dell’est aveva di come vestissero i vaqueros
messicani, e fu adottata per le rappresentazioni teatrali di Cody.
Quando a Philadelphia qualche
burlone scortese scherzò sul fatto che un vero scout, il cui lavoro
spesso lo obbligava a nascondersi, sarebbe stato poco adatto con una
maglietta rossa e campanelle, Buffalo Bill si infuriò.
Egli giurò che avrebbe indossato
quei panni in una campagna. Per tutta la durata del lungo, triste
tragitto del 5°, Cody non si separò dai suoi pantaloni di velluto,
dalle campanelle e da tutto il resto.
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