Piede Grosso
i Tanka (o Piede Grosso) e la sua banda di Sioux Minneconjou richiamano alla
mente il massacro in cui furono vittime a Wounded Knee il 29
dicembre del 1890 ad opera delle truppe americane.
Un terribile massacro che illumina con una luce davvero sinistra
la tragica conclusione delle guerre indiane. Piede Grosso e la sua gente
vivevano ormai da tempo - dal 1877 circa dopo aver preso
parte a tutte le più importanti battaglie contro i soldati - nella riserva di Cheyenne River
nell’attuale Sud Dakota e furono tra i seguaci più entusiasti
della cerimonia chiamata Ghost Dance quando questa si diffuse
capillarmente nelle riserve Sioux durante la primavera del 1890,
trovando terreno assai fertile a causa delle miserevoli condizioni
di fame e miseria in cui versava la maggioranza dei pellirosse.
La
Ghost Dance attraversò rapidamente le riserve mettendo in allarme
gli agenti indiani che, temendo una rivolta generale, chiamarono in
soccorso le truppe americane affinché ripristinassero l’ordine.
Nella riserva di Standing Rock Toro Seduto fu accusato di sobillare
con la Ghost Dance la sua gente allo scopo di suscitare
un’insurrezione generale e venne ucciso nel corso di un conflitto
con la polizia indiana.
Molti dei sostenitori di Toro Seduto,
spaventati dalle possibili ritorsioni, fuggirono a sud per trovare
rifugio presso la banda di Big Foot. Quest’ultimo, una volta
venuto a conoscenza dei fatti , stabilì di muoversi a sua volta
ancora più verso sud, verso la riserva di Pine Ridge, sperando di
trovare laggiù scampo dalle conseguenze di eventuali disordini.
Ormai vecchio e malato di polmonite, non aveva certo alcuna
intenzione di combattere i bianchi e per questo sventolava una
bandiera bianca quando fu intercettato dai soldati.
Quel giorno, il
28 dicembre 1890, Big Foot e la sua gente furono costretti ad
accamparsi nei pressi di Wounded Knee, circondati completamente
dalle truppe americane. La mattina seguente i soldati dispiegarono
numerosi cannoni Hotchkiss sulle colline intorno a Wounded Knee e
iniziarono a confiscare tutte le armi agli indiani.
Ad un certo
punto partì accidentalmente un colpo da un fucile di un indiano e
fu allora che i soldati aprirono a loro volta il fuoco e nel giro di
pochi minuti quasi 370 Lakota giacevano morti e molti tra loro
furono falciati dalle cannonate. I soldati inseguirono donne e
bambini in fuga sparando ad alcuni di loro persino a quattro
chilometri di distanza dal posto in cui la sparatoria era iniziata.
Un testimone oculare indiano così ricordava il fatto: “Una madre
fu colpita con il suo bimbo che pure ancora cercava di ciucciare il
latte; le donne che fuggivano con i loro figlioletti furono tutte
uccise, anche loro.
Dopo tutte queste uccisioni un bianco gridò che
tutti quelli che non erano morti o feriti dovevano farsi avanti per
avere salva la vita.
Quando i sopravvissuti finalmente si fecero
coraggio e uscirono dai ripari improvvisati portandosi in vista,
furono presto circondati dai soldati e uccisi sul posto.
Lo stesso Piede Grosso fu tra i primi a cadere. Il suo corpo completamente
congelato rimase insepolto per tre giorni prima che – senza
nemmeno una misera cerimonia – venisse gettato in una fossa
comune.
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